Turismo, chiacchiere e realtà

TURISMO, CHIACCHIERE E REALTA’

In Italia, si sa, da anni la stampa è in crisi, i giornali chiudono o vengono venduti ai grossi poteri economici. Ogni mese i dati sulle vendite dei giornali è un calvario, da tempo appare davanti sempre il segno meno. Grandi giornali hanno visto ridotti i propri lettori e le proprie vendite. Tutti ad eccezione de la Gazzetta del Sud, edizione Calabria. La Gazzetta invece raddoppia, addirittura abbiamo due Gazzette del Sud in edicola. Un po’ come il grande direttore Roberto Napoletano, che quando era al Quotidiano del Sud era contro l’autonomia differenziata, ora che si trova a dirigere il Mattino di Napoli è un tifoso sfegatato della medesima. Al punto che Marco Travaglio scrisse che abbiamo due Roberto Napoletano che scrivono e pensano uno all’insaputa dell’altro. Lo stesso avviene con la Gazzetta del Sud. Oggi la Gazzetta del Sud apre con un titolo a nove colonne, non per parlare dell’attentato a Trump, avvenimento che viene inserito come seconda notizia, ma per comunicarci che in Calabria è in atto la riscossa del turismo.

Calabria, la riscossa del turismo. E la Confapi punta sulla… fede

Secondo Astoi Confindustria Viaggi, è con la Sardegna la meta più ambita in Italia. Confartigianato: il settore impegna il 19,3% del totale delle imprese. Napoli: «Possiamo creare un Brand regionale in vista del Giubileo».

L’articolo ci parla  dei dati esaltanti del turismo nel 2023 che registrerebbe un aumento del 7% rispetto al 2022 in base ai dati  Istat. Il giornalista scrive: “La Calabria, immersa nella sua estate rovente, mostra un profilo rassicurante. I diagrammi delle presenze disegnano traiettorie positive, scavalcando gli abituali recinti di vitalità del periodo e proiettandosi verso previsioni ottimistiche”. Il grande entusiasmo nasce dalla rielaborazione  dei dati Istat fatti da Confartigianato  che, pur registrando una difficoltà a recuperare i dati di arrivi  pre Covid, ci dà segnali incoraggianti e fiduciosi: “Il 2023 si è chiuso con 7,8 milioni di presenze turistiche, con un aumento del 7,1% rispetto al 2022. La crescita delle presenze nel settore extra alberghiero (+9,6%) è stata superiore a quella del settore alberghiero (+4,4%). La componente domestica rappresenta l’81,9% delle presenze”. Verrebbe da dire Aleluja, Aleluha, il turismo è risorto, secondo la GAZZETTA DEL SUD NUMBER one.

Alla nostra età  siamo un po’ rincoglioniti come Biden, ma non così tanto. Un lampo ci dice che di questi benedetti dati Istat già se ne fosse parlato e andiamo a fare una ricerca nei nostri potenti archivi. Ci imbattiamo nella Gazzetta del Sud del 5 giugno, non dell’anno scorso, ma di quest’anno, poco più di un mese fa. Allora la Gazzetta del Sud titolò sempre a nove colonne:

“Turismo, la Calabria annaspa!”.

L’Istat posiziona la regione in fondo alla classifica nazionale: livelli pre-Covid lontani, dalla pandemia nessuna ripresa.

Sobbalziamo sulla sedia, ma come? I dati Istat letti oggi sono un trampolino di lancio e che dimostrano il proficuo lavoro svolto dal nostro amatissimo presidente Robertino da Cusenza e un mese fa invece venivano presentati come la dimostrazione della mancanza di una iniziativa programmata di sviluppo turistico, come è possibile? L’unica spiegazione è che esistano due Gazzette del Sud. La realtà è che ha ragione la Gazzetta del Sud in versione pessimista, che oltre a dare i dati rispetto al 2022 riportava  pienamente ciò che diceva l’ Istat e che oggi invece viene detto en passant, riassunto brevemente, per non guastare la narrazione filo occhiutiana.

Nell’articolo di oggi si scrive: “Certo, c’è un passato di ombre ancora da smaltire con ritardi accumulati durante la pandemia. Secondo le stime Istat e del Ministero del Turismo, rielaborate da Confartigianato, rispetto all’ultimo anno pre-Covid (il 2019), la Calabria (-18,3%) è la regione che fatica di più a recuperare le quote di turismo perduto”. E poi si parte in quarta con l’entusiasmo, con l’euforia, con il tutto va bene Madame la Marchesa.

Nell’articolo della Gazzetta di giugno invece si scriveva: “La Calabria è ancora fuori dalle rotte del turismo. O almeno queste sono le stime Istat relative al 2023 sui dati comunicati. «Rispetto al 2019, cioè ai valori pre-pandemici, le regioni in cui le presenze turistiche sono aumentate maggiormente – con incrementi superiori al 10% e decisamente più ampi della media nazionale (3,3%) – sono il Lazio, la Lombardia e la Sicilia. Non hanno ancora recuperato, invece, i livelli del 2019 solo sette regioni: il Molise (-2%), l’Emilia-Romagna (-2,9%), il Piemonte (-3,2%), la Toscana (-4,3%), la Campania (-8,7%), la Basilicata (-15,1%) e la Calabria (-18,3%)» si legge nel report dell’Istat pubblicato nella giornata di ieri“. E poi quello che oggi diventa un trend positivo allora veniva definito così: “La nostra regione non riesce a decollare e nonostante l’aumento percentuale di presenze è in fondo alla classifica nazionale, una delle poche col segno negativo. E mentre ormai da tempo nel Paese la presenza turistica è uno dei segnali maggiormente positivi anche nell’ottica del rilancio dell’economia, la Calabria annaspa”.

Come si fa a dare dei dati Istat due letture diverse rimane un mistero del giornalismo calabrese. Certamente il giornalista odierno l’avrà fatto per garbo verso la lettura dei dati Istat fatta da Confapi e che consiste nel dare lettura solo di una parte dei dati e verso le parole del Presidente della Confapi Calabria, Francesco Napoli, che beato lui, trascinato dall’entusiasmo verso il nostro amatissimo presidente Occhiuto, dichiara: “Una stagione estiva  (la stagione estiva 2024 n.d.r ) che si è aperta, senza dubbio, con grande ottimismo e fiducia soprattutto grazie al riconoscimento di una ulteriore Bandiera Blu per la nostra regione, segnale che si sta lavorando nella giusta direzione”. 

Minchia, da quando sono state date le bandiere blu è la prima volta che sentiamo di questo trascinamento  di turisti. Già li vediamo i napoletani e i siciliani in ansia a chiedersi: chissà quante bandiere blu ci saranno quest’anno in Calabria? Forse alla Confapi Calabria saranno forniti di palle di cristallo magiche che danno i dati  sugli arrivi e presenze in anteprima.  Noi finora abbiamo letto di balneari incazzati per il calo di affitti di ombrelloni e sdraio, cittadini super incazzati per i prezzi degli stessi, operatori turistici disperati che sperano di vendere i posti liberi nelle loro strutture con super sconti e last minute e last second.

Chissà se il Presidente Napoli, tra una sviolinata e l’altra al suo omologo Robertino, sa che in questo primo scorcio d’estate ci sono stati villaggi che hanno venduto soggiorni a 399 euro, non per un giorno e né tantomeno per una persona. 399 euro per una vacanza in pensione completa, per una intera famiglia di 4 persone e della durata di una settimana.  Dare le cifre numeriche non significa nulla, se in quei numeri ci sono vacanze regalate per rientrare un po’ dai costi e avere un po’ di liquidità. Ma fin quando avremo una classe dirigente che fa analisi distorcendo i dati reali o inventandoseli, l’unica salvezza  per il turismo calabrese è quello di rivolgersi al turismo religioso. Solo un miracolo ci potrà salvare. Ci vuole fede..