Alga o non alga, il mare delle coste lametine è difatti impraticabile da bagnanti, turisti e cittadini, e nel mentre ritornano a intervalli regolarissimi l’annoso dibattito sull’inquinamento, le numerosissime segnalazioni, i comunicati tonanti da politica, enti e associazioni, le note ufficiali della Regione – vedi Arpacal – tentano di rassicurare almeno su uno strenuo lavoro di vigilanza e di analisi delle acque che, fino a prova contraria, continuano a restituire dati inerenti la presenza massiccia di alghe in piena fioritura e, cosa che dovrebbe far riflettere maggiormente, una «gestione sbagliata dei rifiuti da vegetazione, che nelle acque giungono probabilmente dai corsi d’acqua dopo un processo di triturazione presentando alle foci aggregazioni di vegetazioni e plastiche». Più p meno lo stesso atteggiamento di Mare Pulito – la no-profit su tutela delle acque e sensibilizzazione ecologica che altro non è che… un’estensione di Occhiuto sotto mentite spoglie. Che tristezza!
Spostandoci pochi chilometri più a sud in quel di Pizzo la situazione se possibile è ancora peggiore. Tra verde speranza e verde repellente … ci sono di mezzo controlli e sanzioni. L’anomala colorazione che ha tinto lo specchio acqueo antistante diverse spiagge napitine, ha esacerbato l’animo dei bagnanti, a cui neanche la rovente canicola ha stimolato la voglia di tuffarsi in cerca di refrigerio, benché gli esiti delle analisi abbiano dato conformità alla balneazione delle acque, confermando la presenza di una microalga unicellulare e non tossica.
Il fenomeno ha interessato le località San Giorgello, Colamaio e Difesa che si trovano dopo l’Angitola. Ma non solo. Se in queste spiagge la colorazione verde è abbastanza frequente, a destare invece stupore e preoccupazione è la stessa nauseante “tinta” che martedì ha altresì “macchiato” le spiagge più centrali della città, dai “sette nani” alla Marina; con tanto di cattivo odore.
Ad attenzionare il fenomeno presso località Difesa ieri mattina, i militari della Guardia costiera, precisamente il personale Locamare agli ordini del comandante Giuseppe Francolino, unitamente agli specialisti Arpacal; e ne avranno altresì per oggi e domani, con controlli intensificati.
Gli attuali accertamenti concernono via Nazionale e relative traverse. Riscontrate dunque diverse irregolarità: in particolare, scarichi non autorizzati di acque di fogna, tanto domestiche quanto relative ad attività produttive.
Scarichi che finivano nel “fosso Bevivino”, per arrivare poi direttamente in mare. Doveva essere un’attività diretta prevalentemente alle attività produttive, ma all’occhio dei militari non sono sfuggite le nuove abitazioni ubicate sempre nella zona d’interesse. E si tratta di controlli avviati da un paio di giorni, giusto a partire da lunedì. Altro che le tragicomiche giustificazioni di Arpacal e Mare Pulito. Vergogna!