Catanzaro. Magna Magna Festival, premio speciale al ciuccio di “Calabria, terra mia”

MAGNA MAGNA GRECIA FESTIVAL: PREMIO SPECIALE AL CIUCCIO DI “CALABRIA, TERRA MIA”

Ogni anno lavoriamo per valorizzare
il futuro del cinema, ogni anno tentiamo di scoprire i futuri maestri. Il futuro del cinema passa dal Magna Græcia Film Festival.

Questo è lo slogan che campeggia sul sito del Magna Graecia Film Festival per la sua XXI edizione. Se la valorizzazione del cinema italiano dipendesse dal Magna Graecia Festival, allora si capisce perché il cinema italiano è boccheggiante da almeno 21 anni. Se poi la scoperta dei futuri maestri passasse realmente da Catanzaro Lido allora si capirebbe perché non si vincono premi internazionali da anni e anni. Se infine il futuro del cinema italiano   passa dal Magna Graecia Festival, peggio che andare di notte.

Dal 27 luglio stiamo seguendo con vero trasporto le avventure  del mitico Gianvito, alias Gianmelo, Casadonte e della sua creatura, il Magna Graecia Festival, meglio conosciuto soprattutto a Catanzaro ma anche in tutta la Calabria come MAGNA MAGNA FILM FESTIVAL. Quest’anno il Magna Magna Grecia Festival ha raggiunto la maggiore età, secondo le antiche leggi italiane, ma u piccirillu cresciuto a botte di passarelle e di premi  dati ad minchiam, non dà segni di maturità e di assennatezza.

Quest’anno udite udite super ospite d’onore, come abbiamo più volte segnalato, è stato il divino Kevin Costner. L’altra sera grande clou della manifestazione con pienone di pubblico, e di invitati eccellenti. A dirigere il traffico dei premi il nostro superpresidente Roberto Occhiuto. Il quale ha fatto da grande cerimoniere, da presidente, da presentatore, da  ospite premiante, da valletto. Un uomo che dimostra che ben altri traguardi sono alla sua portata nella sua carriera sfolgorante. E’ toccato a lui consegnare al divino Kevin Costner la colonna d’oro e Kevin, udite udite, oltre alla colonna d’oro si è portato a casa anche il Premio  Calabria Film Commission consegnato dall’altro grande èresidente, il mitico  Antonio Giulio Grande, nomen omen.

Emozionanti le parole del presidente-presentatore Robertino Occhiuto: “… Un titano del grande cinema internazionale, autore di storie epiche ed eroiche che continuano ad emozionare e far sognare intere generazioni”. Insomma, fino alla curva, visto che la sua ultima epica storia è stata un flop colossale sia in  America che in Europa, Italia e isole comprese. Ma al Magna Magna Graecia Festival i premi ti vengono tirati dietro tanti ce ne sono. Un premio non si nega a nessuno. Ma sì, fai vedere che abbondiamo, direbbe Toto’. Noi proponiamo che prima del grande finale di domenica prossima una nuova  colonna d’oro con annesso un premio della Film Commission sia consegnato dalle mani del presidente-presentatore Robertino alla redazione del TG3 Calabria, partner ufficiale della manifestazione, che ha scovato e intervistato una signora proveniente da Pescara per vedere il suo attore del cuore. Ecco la possibile motivazione: “una delle poche turiste attratte dal grande evento. Mai finora nessuno aveva osato tanto, mettersi in viaggio per venire in Calabria al Magna Magna Film Festival. Premio all’intraprendenza”. Infatti per tutta la durata del festival gli hotel di Catanzaro hanno registrato il pienone quasi assoluto. Ma sì, fai vedere che abbondiamo…

Naturalmente anche ieri sera tra un bla bla bla da una parte, il pavoneggiamento del presidente-presentatore Robertino e la sfilata dell’altro presidente Antonio Giulio Grande, si è fatta una certa ora e il film di Kevin Costner è andato in onda alla tarda con un pubblico dimezzato e assopito. Intanto i grandi protagonisti della serata avevano guadagnato altri lidi per una confortevole e abbondante libagione. Lo sanno tutti che Robertino produceva vino… prima che l’azienda fallisse come tutte le cose dove c’è di mezzo… un Occhiuto!

E scopriamo adesso il segreto del grande successo internazionale del Festival della Magna Magna Grecia. Il criterio di svolgimento del Festival è sempre lo stesso: tante chiacchiere, tanti ospiti un po’ imbolsiti e pochi, pochissimi film. La cosiddetta rassegna cinematografica che andrà avanti fino a domenica 4 agosto, si svolge nell’area del porto di Catanzaro Lido con un megapalco davanti ad una platea di 500 posti a sedere che come ogni anno è quasi impossibile prenotare via internet. Senza alcun dubbio è l’evento 2024 che è andato in SOLD OUT ancor prima dell’apertura della biglietteria. Altro che i concerti della Taylor Swift o quelli di Vasco Rossi, cose da dilettanti.

La rassegna, che nasce con l’intento (a chiacchiere) di valorizzare nuove opere cinematografiche, nuovi attori e nuovi registi, si divide in tre sezioni. La sezione principale   sfoggia un titolo pretenzioso: “opere prime e seconde italiane”. La seconda rassegna invece è “opere prime e seconde internazionali”. Poi abbiamo una sezione dedicata ai documentari: “opere prime e seconde documentari”. A queste tre sezioni, quest’anno si è unita una quarta: “Sguardi di Calabria”.

Bene, bravi, bis. Verrebbe da dire. Progetti e intenti interessantissimi. Le braccia, e qualcos’altro, cascano quando si va a vedere il totale dei film in gara. Alla prima sezione delle opere italiane abbiamo un totale di 6, dicasi sei, film. Alla seconda quella delle opere internazionali, 5, dicasi cinque film; alla sezione documentari altri 5, dicasi cinque film; infine alla nuova sezione Sguardi di Calabria, 3, dicasi tre film.  A cui vanno aggiunti l’ultimo film di Kevin Costner, Horizon, e il film che concluderà la rassegna: “LE ALI DELLA LIBERTA’” di Frank Darabont. Un bellissimo film, che ognuno di noi ha visto e rivisto decine di volte alla tv, risale a trent’anni fa e viene riproiettato per celebrare l’ultimo grande ospite, l’attore Tim Robbins.

Totale dei film programmati al MAGNA MAGNA GRECIA FESTIVAL 21  films, dicasi ventuno  film in un arco di nove giorni. In pratica abbiamo due film e na ‘nticchia al giorno.  Ma la cosa più sconcertante è che di questi 21 film, solo 8 vengono proiettati nell’ arena principale di Catanzaro film e tra l’altro a tardissima sera. Gli altri film. quelli dei giovani registi da valorizzare, sono stati spediti lontano dal  centro della festa, a Catanzaro città. E mentre fino all’anno scorso si utilizzava il bellissimo chiostro del complesso monumentale di San Giovanni, un cinema sotto le stelle, quest’anno le stelle sono state spente, le proiezioni sono state relegate al chiuso, in un cinema cittadino. Tanto a chi interessano ‘sti quattro film di gente sconosciuta, opere di autori innovativi…. due palle.

Non si è salvato nemmeno l’unico docufilm in anteprima nazionale, quello di Mimmo Calopresti “CUTRO, CALABRIA, ITALIA” che è stato confinato sempre al Supercinema e alle ore 19,30.  Un documentario che va a ricordare la strage dei migranti a Cutro doveva essere  collocato e proiettato nell’arena principale come evento centrale. Eh no! Non era possibile, all’arena principale ci si trastullava con le batture di  Jerry Calà che non fanno ridere manco… i polli, intervistato da certo Antonio Capellupo.

E adesso attendiamo le ultime premiazioni, a partire dalla Colonna d’oro a Raul Bova. Premio sicuramente meritato per la straordinaria interpretazione nel mitico spot della Regione Calabria, CALABRIA, TERRA MIA. Un’opera d’arte incompresa, come Horizon di Costner, che ha dilettato le nostre discussioni di qualche anno fa. E speriamo che una colonna d’oro venga anche consegnata al Ciuccio del grande film. Ecco le motivazioni: “quannu ragliava facia ih oh, ih oh, ih oh, ciucciu beddru di stu cori, come ti pozzu amari?”.

Per concludere, il Magna Magna Film Festival sta al cinema come Gianvito Casadonte sta alla cultura e il presidente Robertino Occhiuto al bravo governatore. Siamo ad alzo zero. Arrivederci alla prossima edizione con tanti nuovi eccezionali ospiti.