“A Pizzo paga sempre Pantalone: anni e anni di sprechi, incapacità e magna magna”

Potremmo definire Pizzo Calabro il paese del terzo mondo “dello spendere e dello spandere” ovviamente senza un chiaro ritorno di utilità per le opere messe in cantiere e completate, né tantomeno per quelle in itinere o per quelle per cui sono stati spesi tanti bei denari pubblici ma che non hanno visto la luce.

L’elenco da cui partire è talmente lungo che piuttosto che un articolo di giornale ci vorrebbe una enciclopedia. Mi limito a segnalare gli ultimi lavori che mi vengono in mente e peraltro già segnalati in modo sdegnato da altri napitini per cui il mio punto di vista non è campato in aria.

Parto ben volentieri dalla atavica carenza idrica, dalla indubbia potabilità dell’acqua colorata che sorga dai rubinetti (quando c’è) dopo aver percorso la fatiscente e fallata rete idrica comunale sempre in riparazione o ammodernamento…

Oppure dal risanamento ambientale del dirupo sottostante il parcheggio Papa costato ben 500 mila euro per realizzare dei terrazzamenti di una tale inutilità da far sorgere negli stessi pizzitani già in corso d’opera commenti ironici su cosa sarebbe meglio piantare, giacché non è stata prevista neanche una passeggiata panoramica che desse all’opera una sua vera valenza non solo sociale ma anche turistica.

E che dire dei quasi 100 mila euro spesi al campo sportivo per avere in cambio un impianto non ancora agibile visto che la squadra locale è ormai da svariati anni che è costretta ad emigrare a Vibo Marina per giocare le gare interne con enormi dispendio di risorse finanziarie?

E vogliamo parlare dell’impianto di pubblica illuminazione Marinella / Bivio Angitola che di fatto ha lasciato al buio tutto il tratto di strada compreso tra la Gelateria Callipo e il medesimo bivio… con le videocamere di sorveglianza che riprendono il buio nelle ore notturne?

O delle lanterne della pubblica illuminazione prima in piazza e poi sul corso e vicoli attigui, di fatto vandalizzate con la scusa del risparmio energetico essendo state private dei vetrini e del porta lampada originario per la “modica” spesa di oltre 70 mila euro, quando in realtà si poteva sostituire la lampada ai vapori di sodio ad alto consumo energetico con una normale lampada a led così come è stato fatto in tante altre città d’Italia invece di mettere una calotta a led che oltre ad avere avuto maggiori costi di acquisto ha, come già detto, violentato l’originaria armonia architettonica delle lanterne medesime.

A ciò aggiungasi che il diffusore a led essendo posto alla sommità sparge a terra un cono di luce ristretto, e quindi piuttosto che ampliare il raggio illuminante, lo ha ristretto facendo così venire meno il fine stesso di un punto luce pubblico creando dei vistosi coni d’ombra che minano alla sicurezza pubblica.

Adesso, dagli ultimi atti pubblicati e dati pure alla stampa, il club dello “Spendi e Spandi” si è inventato con i soldi del Pnrr che piovono dall’alto e non sono di certo mutui da pagare di tasca propria, la demolizione della scuola media  Anile e della scuola elementare San Sebastiano.

Si parla di strutture scolastiche che se si apre il fascicolo dei lavori in esse effettuati in questi ultimi dieci anni farebbe arrossire anche l’uomo più spendaccione del mondo all’idea che adesso dovrebbero essere demolite, come purtroppo questa amministrazione ha già avvalorato nel novembre scorso con uno specifico atto di giunta teso appunto alla loro demolizione al fine di costruire  un nuovo polo scolastico nell’estrema periferia del paese ove le tante famiglie incapienti avranno difficoltà a portare a piedi i loro figli  o a mandarli a scuola da soli. E ciò dopo avere speso centinaia e centinaia di migliaia di euro per il loro ammodernamento e la messa in sicurezza, lavori che hanno comportato in questi passati anni non solo il consolidamento statico, la sostituzione degli infissi, la messa in opera di porte tagliafuoco, il rifacimento dei bagni, l’ammodernamento della palestra, il rifacimento della facciata esterna ma persino un impianto fotovoltaico di ultima generazione che di fatto rende la Media autonoma.

Le scuole in ogni collettività degna di tale nome si costruiscono e si salvaguardano, specie se esse sono al centro del paese, in quanto rappresentano come le chiese e i municipi l’identità storica di una città grande o piccola che sia. A Pizzo, invece, pur di spendere e spandere si sono inventati la loro demolizione per far sorgere al loro posto dei parcheggi e non già salvaguardarle per divenire magari Centri sociali, Ostelli per la gioventù, Casa di riposo per anziani o un complesso di piccole residenze per anziani soli, coppie o single senza casa. E tutto ciò senza tener conto che a qualche tiro di schioppo distante meno di 100 metri esiste una vasta area pubblica in totale abbandono e capace di ospitare almeno 100 autovetture (ex “stazioncina” delle FCL, che è infatti comunale, quindi a costo zero) nonché con terreno pianeggiante non avrebbe bisogno di grossi investimenti se non la bitumazione della sede stradale e la creazione di un minimo di arredo urbano.

Essa, inoltre, è ben collegata con l’area prospicente il Palazzo di città attraverso una stradina laterale allo stesso. Palazzo di città la cui area esterna se ben rivisitata progettualmente potrebbe anch’essa ospitare molti più posti macchina degli attuali…senza dimenticare la striscia di terreno ricoperto da erbacce che è al margine della statale 18 e che rimane ad esso parallelo per alcune centinaia di metri, iniziando dal palazzetto dello Sport e arrivando fino al cimitero che una volta pulito (come già fatto per un tratto) potrebbe ospitare almeno un altro centinaio di auto o qualche decina di pullman.

Insomma, a ben vedere non c’è affatto bisogno di demolire due strutture scolastiche per realizzare ciò che una sana ed oculata politica della gestione pubblica del territorio e delle sue finanze si trova già di fatto ad avere a pochi passi salvaguardo così due strutture immobiliari che di per sé hanno un valore commerciale non indifferente nel caso in cui il Comune di Pizzo volesse metterle sul mercato immobiliare a favore di un investitore privato.

Ma a Pizzo si comprende sempre più che la politica che si privilegia è quella dello “spendere e spandere” senza alcun ritorno in termini di cassa e di utilità per la comunità pizzitana stessa.

Un altro velo pietoso da stendere anche con il governo che Pizzo ha avuto per due anni e mezzo, in mano ad una triade ministeriale di commissari… anche con loro, sempre con i conti comunali in dissesto, si è speso e sprecato in abbondanza … Si inizia con l’installazione di dissuasori idraulici a scomparsa a gestione elettronica (80.000 euro utilizzati in tutto per circa una decina di giorni), inutili e pericolosi nell’utilizzo per come posizionati in quanto non visibili nella scesa della Grazie… Che dire dell’isola ecologica (mai entrata in funzione nella realtà) costruita tra mura e un edificio pericolanti, con un mega cancello in acciaio che avrebbe dovuto permettere l’ingresso ai camion ed autocompattatori ma che di fatto non hanno lo spazio interno per manovrare… o di un parco giochi e annesso parcheggio in zona Pieta’, costato decine di migliaia di euro che nessuno ha ancora visto…

Centinaia di migliaia di euro spesi per Palazzo San Giorgio nel cambio di rubinetti, sanitari, interruttori, rifare la sala consiliare, levigare pavimenti (e già a pochi mesi l’intonaco dei lavori edili fatti all’esterno cade a pezzi).

Che dire dell’acquisto di un Suv nuovo di zecca per i tre vigili urbani che avevano già una Panda… o due ciclomotori marca Honda pagati lo stesso prezzo con cui a Genova ne hanno acquistati cinque identici a parità di allestimento e cilindrata … ed altro di voluttuario e non indispensabile per un ente con i conti in deficit e sul baratro del secondo dissesto…

Parliamo del tratto ampliato del parcheggio La Parrera (400.000 euro) che a poco più di un anno dalla fine dei lavori è pieno di avvallamenti, rialzi, crepe… un rischio per chi vi transita… o narriamo della barzelletta costata quasi 400.000 euro per il neo parcheggio alla Marinella sempre vuoto come le navette urbane (costate alle tasche napitine circa 40.000 euro) che circolano per Pizzo…

E per non farci mancare evidenti e visibili consumi nella pubblica illuminazione che tra accensioni anticipate e spegnimenti ritardati si sprecano circa 40 minuti al giorno di energia elettrica ritrovandoci oggi, in soli diciotto mesi, con un fuori bilancio di un surplus di spesa elettrica di oltre 600.000 euro …

E per rimanere in materia contare le lampade dei lampioni non funzionanti o con le lampade danneggiate o sommerse tra i rami di alberi (ditta preposta che incassa 2.500 euro al mese)…

Parliamo del mancato spazzamento/lavaggio di gran parte delle strade di Pizzo (650.000  euro l’anno)… vorrei che qualcuno quantificasse i milioni di denaro pubblico spesi negli ultimi 4 anni…in particolare per riparare, sostituire, aggiornare, ripristinare, collaudare, ecc. ecc. tutto ciò che ha subito interventi e lavori di ogni genere coma la non funzionante (dopo sei anni) della ZTL…o delle videocamere di sorveglianza che in dieci anni non si è quantificato quanto sono costate tra PON sicurezza, soldi del ministero dell’ Interno, comunali, regionali (e se o quante funzionano)…  senza dimenticare le pompe per il sollevamento dei liquami fognari, condotte, vasche di decanto e depuratore (ancora sotto sequestro da anni e per la seconda volta)  mentre le diciannove pompe di sollevamento scaricano (durante le piogge, blocchi meccanici ed elettrici) rigogliosamente in mare liquami fognari malgrado le rassicurazioni di Occhiuto, Pititto e recentemente di Iannone… E vedere di conseguenza il mare pizzitano (adeguatamente concimato dalle due cloache massime che sono il Fosso Sant’Anna a sud e il fiume Angitola a nord), in vergognose condizioni di color verde o nocciola con schiuma e oggetti di origine organica galleggianti..

Rimanendo in campo marino chiederei sempre ai soliti ipocriti cacciatori di pennacchi quante centinaia di migliaia di euro è costato fino ad oggi  il nono ecomostro calabrese creato alla Seggiola di Pizzo dopo tre rifacimenti … e gli organi di controllo tutti compresi… sordi, ciechi e muti malgrado esposti, denunce, articoli di giornale e video sui social.

Lettera firmata