Aviosuperficie Scalea. La versione di Perrotta: “Era tempo di azioni forti, forse non se lo aspettavano”

di Saverio Di Giorno

È evidente che intorno all’Aviosuperficie si sono avviluppati molti interessi e ancora l’attenzione è alta. A seguito dell’articolo “il nuovo triangolo degli appalti” nel quale si dava conto di interessi e commistioni tra forze dell’ordine, imprenditoria e istituzioni i sindaci coinvolti (Perrotta di Scalea, e Vetere, Santa Maria) si sono detti disponibili a rispondere alle questioni sollevate e a voler replicare.

IL NUOVO TRIANGOLO DEGLI APPALTI (https://www.iacchite.blog/alto-tirreno-cosentino-il-nuovo-triangolo-degli-appalti-perrotta-e-vetere-che-gioco-fanno/)

Il sindaco di Scalea è stato il primo e l’aviosuperficie è stata l’occasione per chiedere degli interessi del territorio e delle contraddizioni della sua amministrazione: demanio, cemento, gestione del dissenso. Di seguito le sue risposte alle nostre obiezioni e la sua versione.

Qui intervista versione video https://www.youtube.com/watch?v=aL4gZTvoR8c

________________________________________________________________________________

Appena entriamo al comune, il sindaco fa trovare sul tavolo quattro faldoni, 25 anni di carte. Ed è su quello che si fionda il sindaco Perrotta. Siete sotto il fuoco incrociato, siete sicuri di aver fatto tutto per bene?

Lui si trincera subito dietro le carte prima della ripresa. “Il TAR ha dato ragione a noi, la controparte può impugnare andare avanti, ne hanno tutti i diritti. Ma per il momento abbiamo avuto ragione noi. Ma alcune delle carte le ha prodotte l’ing. Ortolani stesso. Esiste uno storico di tutte le volte che l’ing. Ortolani ha chiesto rinnovo della concessione e le altre amministrazioni non l’hanno mai rinnovata. Rinnovo chiesto da varie società alcune in fallimento” Poi aggiunge: “La nostra azione è partita da un’interpellanza all’ENAC (Ente Aeroporti) ed è stata l’Enac a sollevare il problema delle autorizzazioni. Noi, di conseguenza, avevamo il dovere di liberare un bene della cittadinanza”.

Siamo andati a cercare in archivio per verificare da altre fonti. Salta fuori Repubblica che su denuncia di Legambiente, Italia Nostra (che parlavano di speculazione) e del consigliere Renato Bruno nel 2017 evidenziava questo problema

(https://www.repubblica.it/cronaca/2017/03/22/news/scalea_l_aeroporto_sul_letto_del_fiume_gli_ambientalisti_una_speculazione_fermatevi_-161111184/).

L’articolo di Repubblica chiude con una dichiarazione di Ortolani: “Ci sono dei ritardi, è vero, difficilmente si farà tutto entro il 2017 quando era previsto. Ma stiamo lavorando, il via libera dell’Enac è soltanto una formalità, ce la faremo” giura Ortolani, battezzando così il primo aeroporto anfibio del mondo.

Siamo nel 2017. Troppo recente per quanto è incancrenita questa vicenda. Vogliamo tornare indietro? Esiste una determina a firma di Tonino Amato, del 2007 che fa una concessione in uso per 25 anni. Come è stato possibile fare una cosa di questa entità? Con una determina?” Chiede il sindaco prima di infilare e incasellare altri dettagli tecnici.

Sindaco un attimo! Non cominciamo con la solita storia del passato. Quello che si contesta è il metodo. Diamo per buono tutto, c’erano delle irregolarità, ma era necessario fermare tutto di forza e lasciare l’area nel nulla?

“Io penso che dopo tutti questi anni in cui il comune ha pagato le spese, con delle irregolarità era necessario fare un intervento forte, per dare un segnale che le cose erano cambiate.”

Allora due domande: ma lo si poteva fare? L’avvocato Scorza (avvocato dell’ing. Ortolani) ha messo in dubbio la proprietà. Pare che il comune non abbia presentato tutte le carte al TAR. Botta e risposta.

“E, secondo voi, il TAR avrebbe avuto questa pronuncia se non avessi prodotto tutto nei minimi dettagli? Esiste un atto del 2015 con cui si attesta l’area alla proprietà del comune, inoltre abbiamo prodotto i pagamenti di tutte le particelle. Le posso mostrare quando volete…” (L’atto che abbiamo visionato è un provvedimento sanante, in quanto i pagamenti avvenuto ben oltre il tempo massimo nda.)

Ecco, siamo tornati sulle carte. Qui siete tutti avvocati e ci sono vent’anni di carte. Difficile. Però torniamo sul piano politico e di metodo, c’era la seconda domanda. Se tutto è stato fatto bene, perché non vuole far vedere le carte al sindaco Vetere, presidente del Patto e agli altri sindaci?

“L’avv. Scorza sicuramente le conosce, per il resto … le porte del comune sono aperte. Specialmente agli altri sindaci che ne hanno ovviamente tutto il diritto. Ho imparato da Vetere quando studiavo con lui che, quando si hanno le carte si può agire. Poi giusto un anno fa nel 2023 facevamo una riunione con tutti i sindaci e nessuno ha eccepito nulla su quanto intendevamo fare… ora perché questa polemica?”

Sindaco ci risiamo. Il perché non è sul merito, ma sul metodo. Il comune ha detto: tu vai fuori, ma nel frattempo rovi e steppi, l’elisoccorso che non può atterrare, un incendio che si è acceso. Non era possibile una soluzione pro tempore?

“Cioè, avallare qualcosa di non in regola? Non potevo? Sugli episodi citati: l’incendio viene appiccato casualmente subito dopo la sentenza, l’elisoccorso lì non è mai atterrato casualmente ora sì. Mi assumo le responsabilità di quello che dico… ma io alle coincidenze non ci credo”.

Saranno questi i fantasmi che vede Perrotta secondo Vetere? A quanto pare, la differenza sia tra chi vede troppo e chi non vede nulla. Però fatto sta che nelle società messe a guardia pare ci siano persone segnalate nelle inchieste Frontiera, Cinque Lustri… Così si ripristina la legalità? Con che criteri sono state selezionate? Anche altri uffici pare abbiano interlocuzioni con forze dell’ordine, ne è al corrente?

“Su questo fatemi spiegare. Innanzitutto. Tutti i dipendenti dell’ufficio tecnico che sono stati coinvolti nell’indagine Lande Desolate sono stati spostati egli altri non riassunti. Sulla selezione delle società… noi volevamo una gestione temporanea e l’Ufficio ne aveva individuate tre per la gestione temporanea in Calabria, Basilicata e Puglia. Poi la ricerca si è interrotta perché il presidente Occhiuto ci ha convocati dal momento che la Regione aveva interesse e siamo in interlocuzione. Ora c’è una guardiania, ma abbiamo chiesto la rotazione per evitare questo problema” Poi torna su Vetere e sul patto territoriale: “poi se invece mi si chiede come ha agito Barbieri, che ha lasciato le cose a metà, o le passate gestioni, le carte sono là. Ma perché tutte queste domande e questo interesse non è stato fatto da chi è attivo da decenni.  Lì ci sono passati tutti – membri dell’opposizioni, attivisti, sindaci chiunque – e i video ci sono su YouTube. A loro, dunque, stava bene prima questa situazione? Nessuno ha chiesto di capire? Dopo tutti questi anni, ripeto, era il momento di un’azione forte”.

Ecco risponda lei? Se tutto è in punta di diritto, secondo lei perché questo interesse? “Chi lo sa… forse perché nessuno credeva davvero che ce l’avremmo fatta…”

Anche io ripeto: quello che si contesta è a chi sì e a chi no. In alcuni casi si è andati di forza per appianare situazioni illegittime, in altre no. Interessi troppo forti? Aveva promesso una diretta con i nomi delle concessioni demaniali, ad esempio, oppure ci sono situazioni che riguardano le ditte del ciclo del cemento sulle cui segnalazioni non c’è la stessa solerzia.

“Ogni cosa meriterebbe approfondimento, ma tanto per far capire: il caso Ajnella? La decadenza e il primo ricorso sono atti iniziati prima del mio insediamento. Il caso Idea90 avevamo proposto una trattativa per regolarizzare i pagamenti, ma la controparte ha scelto diversamente. Per il resto, posso immaginare i riferimenti: le concessioni, i grandi alberghi, le ditte… possiamo fare una diretta per quanto riguarda le concessioni … dove potevamo intervenire amministrativamente lo abbiamo fatto, su altri casi deve agire la Finanza. Su queste come su molte altre cose le carte le ho passate in Procura. Sulle concessioni demaniali attendo risposta da dall’architetto d’Alessandro per i dettagli tecnici. Noi abbiamo rinnovato solo quelle poste in essere, le altre no, siamo come si dice sub-judice. Ma il metodo di richieste di regolarizzazione, pagamenti e controllo sulle licenze, lo abbiamo fatto tanto sui grandi che sui piccoli… Posso documentare quello che ho firmato…”