Dal sito della Camera.
Ritiro di documenti del sindacato ispettivo.
I seguenti documenti sono stati ritirati dai presentatori:
interpellanza urgente Magorno n. 2-01378 del 18 maggio 2016.
Finalmente si muove qualcosa sul fronte della famosa interpellanza presentata al ministro dell’Interno dai deputati cosentini del PD Ferdinando Aiello, Enza Bruno Bossio, Stefania Covello ed Ernesto Magorno passata agli annali come quella dei “debiti di Occhiuto”.
Quanto appare sul sito della Camera (e che riportiamo con uno screen shot) significa che Magorno e i suoi colleghi hanno ritirato i documenti inviati dagli uffici del Viminale a proposito della loro interpellanza, presentata il 18 maggio scorso.
IL TESTO DELL’INTERPELLANZA
Il gruppo parlamentare dei “Deputati PD Calabresi” aveva interrogato il Ministro degli Interni, Angelino Alfano, in piena campagna elettorale, per sapere quali iniziative voglia far assumere il Viminale affinché il Commissario Prefettizio di Cosenza (Angelo Carbone) faccia rapidamente chiarezza sul quadro che si delinea nella relazione tra i debiti personali di Mario Occhiuto e gli oneri e gli obblighi che la legge attribuisce al Comune di Cosenza.
I parlamentari PD chiedono che si pervenga ad una esatta ricognizione dei procedimenti nei quali il Comune di Cosenza è stato coinvolto come terzo pignorato o sostituto del debitore principale.

In particolare, si chiede di accertare la sussistenza di eventuali contenziosi tra Mario Occhiuto e il Comune di Cosenza e, quindi, la verifica dell’esistenza di una possibile condizione di incompatibilità di Mario Occhiuto nel caso di una sua rielezione alla carica di sindaco.
Al Commissario Prefettizio, altresì, si chiede di accertare eventuali responsabilità dei Dirigenti del Comune di fronte alle irregolarità ed ai danni all’erario comunale che si sarebbero registrati per omissioni ed inerzie nell’espletamento degli uffici inerenti i procedimenti amministrativi relativi agli obblighi che la legge impone all’Amministrazione come soggetto terzo pignorato.
Nella premessa del testo della interrogazione parlamentare si fa esplicito riferimento alla decisione del Tribunale di Cosenza che, nel caso del procedimento n.2777/2013 e depositata in cancelleria il 9 0ttobre 2015, ha ordinato, “alla luce della mancata evasione dei doveri del terzo, al Comune di Cosenza il pagamento immediato dell’importo” di un debito personale di Mario Occhiuto.
Nel testo, inoltre, si fa riferimento alla procedura di pignoramento di un 1/5 dell’indennità percepita dal sindaco, a seguito della causa intentata contro Mario Occhiuto da PORSCHE FINANCIAL SERVICES.
I “Deputati PD” evidenziano anche e soprattutto, le gravi irregolarità nella condotta dell’Amministrazione comunale in relazione alla procedura di un debito personale di Mario Occhiuto pari ad euro 1.777.609,09. In questo caso, addirittura, il Comune non si è costituito in giudizio ed è stato giudicato in contumacia.
“Il problema -ha dichiarato il segretario regionale del Pd  Ernesto Magorno- non sono i debiti personali di un sindaco, magari anche numerosi e pesanti. Lungi da noi la volontà di colpevolizzare i debiti e i debitori. Soprattutto in un periodo di crisi sappiamo bene che le famiglie, le imprese ed i liberi professionisti possono incorrere in situazioni debitorie. In questo caso il problema è costituito dal fatto che mentre un cittadino normale i propri debiti li paga da sé, dal quadro che viene fuori, invece, è il Comune con le proprie risorse a pagare i debiti di Mario Occhiuto”.