Un’amministrazione incapace di tutelare il patrimonio cittadino.
di Edoardo Maruca
In attesa dell’inizio dei “faraonici” lavori di riqualificazione della vecchia villa comunale di Cosenza, l’amministrazione ha dimenticato che anche quest’estate, seppur di anno in anno in numero inferiore, ci sono delle persone che la frequentano. Che spettacolo desolante; qualche bambino con la bici fa la gincana tra le buche del selciato o le pozzanghere delle condutture rotte.
Gli anziani si affrettano a guadagnare una delle poche panchine disponibili in tutto il parco, le altre, di legno, sono divelte dalla vetustà e dalla mancata manutenzione (perché è sempre facile dare tutta la colpa ai vandali che pur ci sono).
I corrimani delle staccionate, le poche rimaste in piedi, sono pericolosi perché fradici e toccandoli ci si ferisce, oppure, si rischia di cadere di sotto perché sono pericolanti. Lo scarico dell’unica fontanina d’acqua potabile è otturato da mesi.
Topi, zanzare ovunque. Meglio non farsi venire in mente di fare una passeggiata nella parte inferiore del parco; l’illuminazione non funziona, la sera è pericoloso andare. Non ci sono panchine, i giochi per i bambini sono rotti ormai da anni. Gli uccelli si cibano delle carcasse dei pesci della vasca con acqua putrida.
I pochi ricordi del Parco “Villa Vecchia” resistono nella memoria di alcuni o rivivono nei primi 100 metri (mantenuti un po’ meglio) che vengono immortalati nelle fotografie degli sposi per il loro album. Ciononostante ogni giorno, viene assicurata per quanto possibile un minimo di pulizia.
Lo scempio in cui versa la vecchia villa comunale rappresenta solo una parte del totale abbandono che inginocchia il centro storico, visitato ancora da qualche turista. Che imbarazzo vedere gruppetti di persone con la fotocamera in mano, risalire corso Telesio tra puzza di piscio e sacchetti della spazzatura. Degrado strutturale, ambientale, e sociale. I vigili dove sono? Cosa fa l’amministrazione per la città vecchia? Ristruttura la casa delle Culture con i fondi di Agenda Urbana? Lo leggo sui giornali con lo stesso clamore di come avessero intercettato i fondi destinati alla prossima missione su Marte convergendoli sulla titanica opera cittadina, quando della Casa delle Culture, alla gente “normale” interessa poco. Povera città nostra.