Cosenza. Pronto soccorso allagato: lavori eseguiti male e tombini tappati per la propaganda di Occhiuto e compari

Il martedì nero dell’ospedale dell’Annunziata di Cosenza è andato a finire, com’era inevitabile, dappertutto a simboleggiare le vergogne della classe politica calabrese che ha un solo interesse: fare propaganda a tutti i costi e tagliare nastri costi quel che costi. Nel primo pomeriggio di ieri, in concomitanza con il temporale che si è abbattuto sulla città, il vecchio ospedale dell’Annunziata ha mostrato tutte le sue “debolezze”: il Pronto soccorso s’è allagato in due minuti, costringendo medici e infermieri a “spostare” i pazienti che – come di consueto – erano “parcheggiati” sulle barelle o sulle… sedie e il corridoio della Rianimazione si è trasformato in una “piscina”. Al di là delle dichiarazioni di facciata del pessimo direttore generale dell’Azienda Ospedaliera, abbiamo fatto un giro all’ospedale e non è servito molto tempo per capire che cosa è realmente accaduto.

Gli allagamenti del Pronto soccorso e della Rianimazione sono dovuti a due cause.
La prima è che non sono stati fatti a dovere i lavori del nuovo Pronto soccorso. E qui non serve neanche essere “scienziati” per capirlo perché è davvero incredibile che una struttura inaugurata il 5 luglio scorso (un mese e mezzo fa!) possa andare in tilt alla prima pioggia…
La seconda è che per fare bella figura alla passerella dell’inaugurazione con Occhiuto, De Salazar, l’ex prefetta e il rettore dell’Unical, qualche “scienziato” – questa volta con tutti i crismi – ha pensato bene di tappare tutti i pozzetti di raccolta di acqua piovana che sono presenti sull’ampio piazzale del Pronto soccorso. Con che cosa? Ma con pietre scure sulle quali poi hanno messo sopra calce e pietrisco bianco per darsi un tono… Risultato? I tombini sono “esplosi” e l’acqua dal piazzale si è riversata nel Pronto soccorso appena inaugurato. Hanno riempito le aiuole di pietrisco bianco e hanno tappato tutti i tombini…

Il problema che ha portato l’acqua nella Rianimazione invece è dovuto allo scolo di acqua piovana da una canaletta che si è riversato nel soffitto e ha dato vita alle scene che sono state immortalate nei video pubblicati sui social e sulla rete.

Attenzione, però. Nessuno lo ha detto e lo ha scritto ma si sono allagati anche l’ufficio ticket, parte della dialisi e persino il corridoio d’ingresso vicino al bar. Insomma, al primo vero giorno di pioggia sono dovuti intervenire i vigili del fuoco. Non osiamo pensare cosa potrebbe succedere quando arriverà l’inverno.

Per ritornare al Pronto soccorso, ci sembra più che mai opportuno in questa sede ricordare le chiacchiere del direttore generale De Salazar pronunciate senza un minimo di vergogna in occasione della famigerata inaugurazione del 5 luglio.

“Finalmente un pronto soccorso degno di questo nome”. Questo diceva Vitaliano De Salazar, proprio da quel giorno – il 5 luglio – ufficialmente direttore generale dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza.
“L’emergenza-urgenza era la spina nel fianco per un hub da decine di migliaia di accessi all’anno. Ora ci sono tre triage (per chi arriva in autonomia, per i pazienti infetti e per i codici rossi), sette ambulatori, un polifunzionale per la radiologia con sala gesso, due shock room. A luglio 2023 l’annuncio e la promessa, sarà pronto entro un anno. Per mantenerla, nell’ultimo mese si è lavorato giorno e notte…”. Beh, ieri abbiamo capito che questo lavoro di giorno e di notte era funzionale solo a fargli fare bella figura ma nella sostanza era ed è soltanto fumo negli occhi. In perfetto stile… Occhiuto.

Già, Occhiuto… Naturalmente c’era anche Robertino alla gran pagliacciata del 5 luglio e diceva: “Spazi aumentati e rinnovati che restituiranno dignità ai pazienti… ambienti che consentiranno al personale di prendersene cura…”. Certo, il personale se n’è preso cura dei pazienti, come no, ma per togliergli dall’acqua che se li stava portando via. Che vergogna!

Nel frattempo, nessuno parla della gravissima situazione della centrale di sterilizzazione. I lavori sono stati bloccati perché la ditta che li stava eseguendo ha sbagliato clamorosamente e ha provocato allagamenti e grosse perdite d’acqua, che i marpioni dell’Annunziata sono riusciti a tenere “nascosti”. Ma la questione dev’essere affrontata con urgenza e non può non coinvolgere la famigerata ditta Guerrato, che capisce davvero poco di queste vicende e il suo “protettore”, l’ingegnere Barbarossa, molto vicino – per usare un eufemismo – a uno dei padroni dell’Annunziata, il dottore Gianfranco Scarpelli.

Il finale invece lo dedichiamo all’ennesimo medico che si dimette da primario del Pronto soccorso, tale Urso, che ha gettato la spugna addirittura prima degli allagamenti. De Salazar, che pochi giorni prima lo aveva incensato, ieri ha detto che “non sentiremo la sua mancanza…”. La verità vera invece è che nessuno considera capace lui, De Salazar, e tutti sperano ardentemente di vederlo buttato fuori dall’Annunziata, possibilmente con un gran calcio in culo…