Cosenza. Nicola&Enza, la figlia e la “rivoluzione” dei Rivocati con Pianini&Scarpelli

L’estate cosentina 2024 è stata più o meno come quella iniziata quest’anno: molto calda e noiosa. Ma lo scorso anno avevamo appreso, con immenso piacere, che ci sarebbe stato da divertirsi e rinfrescarsi perché era arrivata in città una fresca novità culturale e, soprattutto, una inattesa e… rivoluzionaria attività ‘prenditoriale’.

E così, nell’arco temporale di un anno, abbiamo avuto modo di vedere le nuove iniziative e attività -promosse da ‘Cosmo. Cosenza MicroMondi’, il progetto coordinato da ‘La Rivoluzione delle Seppie’ andate in scena tra la fine del mese di agosto e l’inizio di settembre dell’anno scorso. Il suddetto progetto è stato finanziato, con “soli” 100.000 euro, dal programma Agenda Urbana del Comune di Cosenza, lanciato ad aprile del 2024 con l’obiettivo di rigenerare e creare valore (soldi per le Seppie…) nei quartieri del centro storico di Cosenza.

Rita Elvira Adamo, coordinatrice del progetto, ha spiegato da par suo che “l’obiettivo è creare un modello di collaborazione tra i nuovi hub, le imprese, l’università e la comunità, basato sull’integrazione e la sostenibilità, che sia in grado di produrre innovazione per il territorio in un’ottica inclusiva e generativa”. La sunnominata Rita Adamo, dobbiamo dirla tutta, è pienamente titolata ad esporre con dovizia di particolari tutta questa fuffa perché le sue Seppie rivoluzionarie sono state protagoniste durante l’estate di “diverse attività che hanno “acceso” (menomale che non ha preso fuoco niente e nessuno!!) il centro storico di Cosenza: dal videomapping “Astral Machines” realizzato dagli artisti Roberto Alfano e Francesco Tosini sulla facciata posteriore del Duomo per il progetto “Oltre lo spazio”, alla mostra “Alveari Digitali” curata dall’artista Elio Fortunato presso gli spazi dell’ex MAM in Corso Telesio, sino alla curatela dell’evento “Cosenza Green Route” per il lancio del servizio di mobilità condivisa Corrente”.

Ah, pero! Direte voi. Che è ‘sto videomapping? E la Cosenza Green Route? Chissà che sono tutte ‘ste cose!? Ma siamo sicuri che non lo direte ad alta voce per timore di apparire provinciali e ignoranti.
Del resto “Cosmo prosegue il suo progetto di creare un ecosistema di innovazione digitale e animazione territoriale, capace di raccontare in maniera innovativa le fucine di storie di cui è composto il centro storico di Cosenza”. Siamo sicuri che chiunque resterebbe impressionato nel sentire sciorinare tutte queste indecifrabili, ancorché sgrammaticate, meraviglie. Creare un ecosistema!?!? Raccontare le fucine di storie!?!? Mah! Chissà cosa mai avranno voluto dire?!?!

Si aggiunga che, dal 27 agosto al 2 settembre sempre dello scorso anno, “Cosmo ha presentato (nientepopodimenoche) Kinoki LAB Cosenza, un laboratorio di cinema del reale (accipicchia!!) per i ragazzi dai 12 ai 18 anni ospiti della Casa famiglia Santa Teresa del Bambin Gesù – Suore Minime della Passione di N.S.G.C. di Cosenza. Tenuto da Giuseppe Bisceglia, autore e regista indipendente nato a Cosenza, docente della Scuola Holden di Torino (mica pizza e fichi, ma la scuola di scrittura a pagamento fondata da Baricco e ora di proprietà della Feltrinelli!). Kinoki LAB è un laboratorio di esplorazione e osservazione del centro storico di Cosenza con strumenti multimediali e metodi del cinema del reale, per stimolare la discussione sui luoghi e sui personaggi dei quartieri, mettendo in scena la realtà della città vecchia attraverso lo sguardo del gruppo di lavoro”.

Kinoki LAB -legno di legno (questo vuol dire kinoki in giapponese)- sarà sicuramente in grado di ricostruire con il legno le case reali crollate dopo l’ennesimo e recentissimo crollo, reale, a Santa Lucia, nella città vecchia.

Ma il culmine, l’acmé di tutto il progetto è stato quello in cui si andava finalmente a tavola e si mangiava e si cantava tutti insieme: il 12 settembre è andata in scena infatti, la “Cena di Strada con le Osterie dei Rivocati”, un incontro conviviale aperto a tutta la cittadinanza, lungo Via dei Rivocati, coinvolgendo le osterie del quartiere, oltre alle diverse realtà dei Rivocati con cui le Seppie rivoluzionarie hanno collaborato negli ultimi mesi, da ‘Lagoon’ a ‘Lele Handmade’.

A curare l’allestimento della tavolata ‘Post Disaster’, “collettivo italiano interdisciplinare che concentra la propria ricerca sul sud del Mediterraneo, con l’obiettivo di generare operazioni di confronto per una riappropriazione critica dell’identità di luoghi e comunità”. Certo, il collettivo di ristoratori e ricercatori ha il nome più giusto, post disaster, per apparecchiare una bella tavolata dopo il disastro urbanistico provocato, in questi ultimi anni proprio in quel quartiere, dalla precedente e dall’attuale Amministrazione in combutta con il duo Scarpelli-Pianini.

E pensare, invece, che tutti eravamo convinti che ci sarebbe stato il catering gratuito, e grato, del supermercato Scarpelli vista la complicità mostrata dall’attuale Amministrazione comunale – guidata dal padre della proprietaria delle Seppie, Nicola Adamo, ché lo sanno tutti che Rita altri non è che sua figlia – nei confronti della costruzione degli ecomostri proprio di via Rivocati, ma anche di Corso Umberto.

E poi, diciamola tutta, è stato estremamente suggestivo ed affascinante per gli abitanti del quartiere mangiare tutti insieme, piatto forte ovviamente frittura di Seppie e calamari, sotto la torre di 9 piani in cemento armato costruita sopra il supermercato di Scarpelli…
Non era mancata, naturalmente, la sempiterna musica tamarra che accompagna sempre queste sedicenti manifestazioni culturali…

Sempre la figlia di Nicola Adamo e (anche) di Enza Bruno Bossio, Rita Adamo, tiene a sottolineare che “per i prossimi mesi, gli eventi ma anche i luoghi del centro storico promossi attraverso il progetto, saranno come delle antenne sul territorio, con l’obiettivo di attrarre una comunità temporanea di nomadi digitali, artisti, start-upper, ricercatori, professionisti e docenti che possano animare i vicoli della città vecchia, ma anche sensibilizzare questi soggetti all’ascolto e allo scambio con il territorio, al fine non solo di creare sinergie ma anche di poter fungere da sinapsi tra i grandi temi contemporanei globali e le comunità e i territori, creando un livello di scambio positivo per entrambe le parti”.
Start-upper, antenne, nomadi digitali, sinapsi… A Roma direbbero: mecojoni!

ADAMO SFIDUCIA EVA (Articolo di Gian Antonio Stella)

Non c’è dubbio, la figliola ha preso il volo ed è ormai nel firmamento della cultura glocal. Una domanda sorge, però, spontanea: e Ciccio? Che fine ha fatto l’altro figliolo della famiglia Adams? È, forse, anche lui in procinto di scendere nell’arena pubblica con un qualche ruolo da protagonista? Eppure il padre, in una storica intervista rilasciata dopo un incidente di percorso occorsogli alcuni anni fa, chiese “scusa a Rita e a Ciccio”, come ci ricordava Gian Antonio Stella una ventina di anni fa. Con Rita sembra che si sia riccamente scusato, ma con Ciccio?