dalla pagina FB Spazio Civico Calabria
ACCENDIAMO UNA CANDELA PER IL PONTE STORICO DELLA CONA CHE SI STA SBRICIOLANDO!
..Signor Prefetto, Signor Sindaco, Amministratori e Consiglieri tutti, il “Ponte Storico della Cona”, centro dell’antico Emporio commerciale di San Giovanni in Fiore, deve essere restaurato il più presto possibile, durevole e sicuro, pena la sua rovinosa caduta! Questo l’appello accorato e unanime che accomuna residenti, storici, uomini di cultura, pendolari e passanti il fiume Neto a San Giovanni in Fiore, dopo le avvisaglie che il “Ponte della Cona” si sta SBRICIOLANDO, interrompendo tra l’altro la viabilità storica-culturale e stradale. In tempi climaterici in cui l’angoscia di frane e di smottamenti dagli esiti imprevedibili e infausti, la nostra antica identità muraria è sempre stata un rifugio di serenità e di speranza.
Sono i valori costruttivi temprati dalla storia che hanno attraversato i millenni e i secoli che testimoniano la cultura, lo sviluppo, l’economia, il commercio, le guerre, le epidemie e i disastri naturali dal nostro più remoto passato di piccoli cittadini di provincia sperduti tra le montagnedella Sila.
I valori etici e sociali della classicità “vivere onestamente lavorando”, “non danneggiare nessuno”; sia pure in dialettica con “dare a ciascuno il suo” del monaco giurista, teologo, politico e filosofo calabrese di “Spirito Profetico Dotato” Gioacchino Da Fiore; I valori religiosi del monachesimo occidentale: “ama e amministra il prossimo tuo come te stesso”, “perdona”, “spera”, “incoraggia”, i valori politici della modernità: “le libertà”, “l’uguaglianza”, “la democrazia”, tutti sempre ammantati dallo splendore monastico dell’arte di costruire e dei mestieri, del Lavoro che ci avvicina più di tutti alla creatività, sono l’anima della nostra identità calabrese, italiana ed europea di San Giovanni in Fiore.
Non dimentichiamoci che anche i nostri Amministratori hanno un’identità civile e culturale il cui ambito è uno spazio virtuoso di condivisione, di incontri, di inclusione e di pace. I sangiovannesi sono montanari, gente che non si scoraggia, abituata a rimboccarsi le maniche e alla fatica ma conoscono bene i luoghi che vivono, con le loro risorse e criticitàe quella fluviale è agonizzante. Ne è consapevole anche il sindaco di San Giovanni in Fiore, Dottoressa Rosaria Succurro, che mantiene una prospettiva di sviluppo fiduciosa, ma al contempo, però, ferma o poco consapevole su quanto accaduto e che sta accadendo al Ponte storico della Cona ahimè più volte segnalato… .
Non abbiamo bisogno di un ponte museole cui rovine soddisfino le curiosità pseudo borghesi dei turisti, ma di un ponte storico veicolante e sicuro che adempia nel modo utile e migliore alle proprie funzioni storiche, economiche e culturali e di collegamento tra l’omonima valle fluviale e la città, con una portata di carico adeguata. Il “Ponte della Cona” si sta sbriciolando per incuria e sottovalutazione del suo stato di degrado da parte di tecnici senz’arte né parte a servizio delle varie Amministrazioni pubbliche comunali, provinciali, regionali e nazionali che si sono succedute, non certo per la piena del fiume, che non c’è ne c’è stata negli ultimi cinquant’anni.
Non vogliamo Commissione d’inchiesta ne’ un Commissario delle Belle Arti per il Ponte, perché è appunto all’Intendenza Delle Belle Arti e alla cattiva politica amministrativa che lo governa che imputiamo di trascurare i rischi di una qualche tragedia per un suo eventuale crollo. I cittadini anno più volte segnalato con servizi e fotografie la grave situazione in cui versa e la cattiva, inadeguata manutenzione del ponte e il pericolo di crollo, insieme allo stato di abbandono della strada, lungo la quale abitano cittadini, fin dal 1990, con più esposti alla Regione Calabria, ma il ponte, Dio non voglia, deve prima crollare e causare morti per portare l’attenzione delle Istituzioni, del Prefetto e del Sindaco in particolare, su di sé e sulla valleomonima fluviale. Speriamo che non succeda niente, almeno il suo sacrificio serve a qualcosa, a rimettere al centro della politica locale, provinciale e regionale il tema della messa in sicurezza di tutta la strada, ivi compresi i tombini e lo scarico indecoroso della fogna.
Il Sindaco parla di aver ottenuto dei fondi consistenti per il risanamento del Paese, benissimo! Ma per il Ponte storico della Cona, del Vallone Bellini e per la parte nord est orientale del centro storico i cantieri di lavoro non partiranno, non ce ne saranno MAI perché non c’è nessuna attenzione, nessun interesse, nessun progetto di abbellimento, di risanamento e di recupero abbozzato in cantiere.Se poi date un’occhiata alle fogne, ai tombini e alle acque fluviali in superfice, Dio che rabbia e che pena! C’è da mettere le mani ai capelli e maledire chi ha governato questo nostro paese… !









