Cosenza. La procura iscrive Molinari nel registro degli indagati per omicidio stradale. Lunedì gli incarichi per gli accertamenti irripetibili a Lorica

Eppur si muove. Nel pomeriggio di oggi la procura di Cosenza ha proceduto a iscrivere nel registro degli indagati Mario Molinari con l’ipotesi di reato di omicidio stradale per il presunto incidente avvenuto domenica 25 agosto a Lorica, che è costato la vita alla giovane 38enne cosentina Ilaria Mirabelli. I pubblici ministeri titolari del caso, Donatella Donato e Mariangela Farro, hanno previsto per lunedì prossimo 9 settembre il conferimento dell’incarico per gli accertamenti tecnici irripetibili sul luogo del presunto incidente. Insieme al consulente della procura saranno presenti il consulente indicato dall’indagato e quello indicato dalla famiglia di Ilaria Mirabelli.

I pm Donato e Farro nomineranno uno o più tecnici al fine di effettuare delle operazioni sul posto al fine di verificare la dinamica dei fatti. L’iscrizione di Molinari nel registro degli indagati è direttamente conseguenziale alla formale querela presentata dall’avvocato Guido Siciliano con le ipotesi di reato di omicidio volontario o stradale, diverse da quella originariamente formulata dalla procura, che era di omicidio colposo nei confronti di ignoti. In realtà, l’avvocato Siciliano aveva già chiesto di poter ispezionare l’autovettura Volkswagen Up il 28 agosto scorso, ma è servita la presentazione della querela per far cambiare idea ai pm. L’ipotesi di reato di omicidio stradale, al momento, non significa che non possa essere cambiata in omicidio volontario alla luce dei nuovi elementi che potrebbero emergere dall’attività di indagine della procura.

Gli accertamenti tecnici irripetibili sono “parenti” stretti dell’incidente probatorio, che comunque dovrà essere disposto dal Gip, nella sua qualità di giudice terzo. Nel corso degli accertamenti ci saranno meno atti a disposizione delle parti rispetto a quanto accade negli incidenti probatori ma nell’ottica di arrivare alla verità quanto deciso dalla procura rappresenta in ogni caso un passo avanti. DIRITTO DI REPLICA –

Riceviamo, con due giorni di ritardo rispetto agli altri media, questa richiesta di diritto di replica da parte di Mario Molinari. In ogni caso, pubblichiamo…

Mi sono state fatte richieste di intervista onde consentirmi, a detta di chi mi ha contattato, di far conoscere la mia versione dei fatti.
Personalmente ritengo doveroso, invece, chiarire che non intendo partecipare ad un “processo” instaurato e celebrato dai mass media e alimentato da “pettegolezzi”, presunzioni e ricostruzioni fantasiose che non hanno nessuna valenza rispetto ai fatti così come si sono realmente verificati. I processi si celebrano nelle aule di giustizia e sono fiducioso che l’Autorità Giudiziaria, attraverso le indagini in corso, chiarirà come realmente si è consumata la tragedia che ha coinvolto me e Ilaria.

Non sarò parte di una costruzione mediatica che mi ha dipinto come un soggetto “mostruoso”, come una persona violenta e inaffidabile e ciò perché mai ho maltrattato Ilaria, mai l’ho picchiata, mai sono stato violento in alcun modo con lei. Il giorno in cui è accaduta la disgrazia, per come possono testimoniare i presenti, era per entrambi un giorno di felicità, vissuto serenamente, finché il mondo non ci è caduto addosso.
Da allora io sto vivendo il momento più brutto della mia vita, chiuso in casa, privo di voglia fare qualunque cosa, e al dolore per quanto accaduto quel giorno, si aggiunge lo sgomento per quanto si sussegue.
Ormai sui social vengo indicato con i peggiori epiteti, additato in ogni modo e rappresentato come un mostro. Come se ciò non bastasse questa rappresentazione ha ingiustamente coinvolto anche la mia famiglia, in particolare mio padre, descrivendolo come una losca figura che starebbe cercando di insabbiare le indagini grazie a presunti rapporti e poteri forti.
Affermazioni ancora una volta fantasiose e diffamatorie, giacchè nessuno della mia famiglia né il sottoscritto ha interferito in alcun modo con le indagini in corso e, anzi, confidiamo in esse.
Personalmente ho collaborato per come mi è stato chiesto alle indagini e sono ben disponibile a farlo ogni qualvolta sarà necessario
Mio padre è un uomo che dopo cinquant’anni di lavoro e di onesto e leale servizio nelle istituzioni pubbliche, vive onestamente e della sua pensione con uno stile e un tenore di vita assolutamente comune, altro che Cosenza bene!

Voglio concludere chiedendo io per primo all’Autorità competente di intervenire al fine di far cessare questa campagna diffamatoria e non veritiera che viene quotidianamente fondata su illazioni, sulla manipolazione di circostanze che non si sa nemmeno come siano state apprese e, paradossalmente, proprio sulle dichiarazioni di chi dovrebbe conoscere e rispettare i principi della nostra costituzione e, invece, alla ricerca di pubblicità le infrange giornalmente. Chiedo, quindi, che si indaghi anche su possibili fughe di notizie che tendono a distorcere la realtà e orientare le indagini. Mi rivolgo anche agli Ordini Professionali, che hanno l’obbligo di vigilare quotidianamente sulla condotta deontologica dei propri iscritti intervenendo sulla loro attività e ricordando loro che la sede del processo è l’aula giudiziaria e che il diritto di cronaca non consente e non autorizza elucubrazioni fantasiose ed ipotetiche totalmente sganciate dalla realtà dei fatti.
Oggi vengo accusato sui media di una gamma alternativa di reati dolosi e colposi che vanno dall’omicidio volontario, allo stalking, all’omicidio stradale, con ciò rendendo evidente il tentativo di alimentare un circo mediatico fondato su teoremi tra loro addirittura incompatibili.

Ribadisco che non sarò parte di questo circo e che confido che l’Autorità procedente riuscirà a ricostruire tutta la vicenda, dimostrando la totale assenza di responsabilità in capo al sottoscritto per quanto tragicamente accaduto.
Mario Molinari