Lettere a Iacchite’: “Pizzo. Bassa qualità della vita nel centro storico e turismo da baraccone”

Una stagione di piena sofferenza quella che l’estate 2024 ha saputo regalare ai cittadini residenti nel centro storico di Pizzo e ai suoi turisti. Subito verrebbe da pensare all’accanimento dell’anticiclone africano che impietosamente ha attanagliato però l’intera Calabria e, comunque, non possiamo certo fare una colpa alla natura ed alla sua imprevedibilità.

Alle roventi temperature che hanno costretto a tenere spesso finestre e balconi spalancati, soprattutto durante le ore notturne per tentare di contrastare la calura con la rara brezza marina, si sono aggiunti i dolori di testa derivanti dai rumori molesti, quelli si che non sono stati affatto naturali ma arrogantemente dolosi.
A iniziare con la musica alta, prodotta da mattina a sera in più punti e del tutto abusiva e fuori legge, diffusa nell’etere da potenti casse poste all’esterno degli stessi locali commerciali. Tra l’altro non si è riusciti a comprenderne in ciò una minima traccia di strategia commerciale in termini di attrattiva e pubblicità. L’unico irrazionale fine è stato il conseguente tormento procurato irrispettosamente ai residenti e turisti ospiti dei vari bed e breakfast sparsi a macchia di leopardo.

A fare da contraltare al tamarresco tentativo di rendere folkloristico tutto ciò che potrebbe accompagnare una rilassante (sic!) passeggiata per le vie del centro storico tra l’acquisto di un souvenir e un rinomato tartufo gelato, è stato il traffico ma non certo per il congestionamento della viabilità, a dire il vero scorrevole ed indenne da ingorghi, bensì per i numerosi e rumorosi veicoli che sono transitati su e giù per le due strade principali (le uniche diremmo) che attraversano Pizzo: la via Marcello Salomone e la via Nazionale che poi sarebbe la ben conosciuta SS 18.

Questi pochi km (in tutto la somma non supera i 5) di strada che unisce il borgo marinaro con la parte alta del centro e che attraversano l’anima commerciale di quest’ultimo  conducendo verso la periferia residenziale, sono stati invasi tanto durante le ore diurne quanto e soprattutto durante quelle notturne, fino alle prime luci dell’alba, da scatenati biker e automobilisti forsennati che in preda ad un mix di euforia (per non dire altro) e spavaldo esibizionismo, alla guida dei loro bolidi truccati e smarmittati hanno scorazzato liberamente e certamente anche impunemente strombazzando clacson e marmitte in barba ad ogni norma del codice della strada e anche di quello penale atteso il disturbo della quiete pubblica, ancorché durante le ore dedicate al riposo assume una rilevanza contravvenzionale.

Oltre alle lamentele degli automobilisti circa lo spietato utilizzo dell’autovelox lungo la via Marinella di Pizzo (a dire il vero una soluzione di buon senso) la buona pace del Sindaco di certo non sarà ulteriormente scalfita per qualsiasi altro sanzionamento.
Proprio così: oltre all’occhio inflessibile dell’autovelox e a quello del targario per mancate revisioni e coperture assicurative ( soluzioni efficaci e giuste) il resto del codice della strada rimane per lo più inapplicato in buona compagnia del regolamento comunale in tema di commercio, suolo pubblico, sanità pubblica etc. etc.

E non riteniamo affatto che dalle altre Forze di Polizia ci possano giungere statistiche più confortanti oltre al numero altisonante di pattuglie disseminate tra sabato e domenica come annunciato dallo stesso Sindaco congiuntamente al Questore di Vibo Valentia.
Siamo pronti e saremmo felici, infatti, di poterci ricredere qualora una eventuale (purtroppo vana) replica ci strabiliasse con statistiche fatte di sanzioni per violazioni come guida in stato d’ebrezza, sequestri dei veicoli poiché non conformi alle caratteristiche di costruzioni, gareggiamento su strada, rumori molesti prodotti da esagerate  accellerazioni o frenate (sgommate), licenze commerciali ritirate per violazioni varie compreso in ambito sanitario, suolo pubblico etc. etc.

Saremmo contenti di conoscere anche le sanzioni elevate dalle pattuglie del pronto intervento 117 della Guardia di Finanza in materia di polizia economico finznziaria in modo da poter comprendere la loro presenza sul territorio soprattutto in orario notturno.
Infine, per chiudere la stagione della sofferenza ai danni della qualità della vita dei napitini come la ciliegina sulla torta è stato organizzato un moto raduno per cui per tutta la giornata di sabato il centro abitato è stato attraversato da decine di motociclisti che per esaltare la bellezza e l’originalità della propria moto altro modo anche loro non hanno trovato che smarmittare, accellerare  e cosi via.

Ci chiediamo, anzi chiediamo: quale servizio di ordine e soprattutto di vigilanza sia stato posto in essere per la manifestazione? Condiderato quanto lamentato sarebbe lecito o meno chiedere quante violazioni sono state sanzionate? Attenzione, ma non è affatto finita la crudeltà posta in essere contro gli inermi cittadini napitini. Infatti, l’assordante e molesto rumore non è giunto solo dalla sfilata delle due ruote ma, per non farsi proprio mancare nulla, anche dal cielo.

Infatti per tutto il giorno due elicotteri hanno sorvolato continuamente l’abitato cittadino a bassa quota producendo altro ed ulteriore rumore molesto.
C’era un numero utile per richiedere l’intervento da parte delle Forze dell’Ordine? Davvero bisogna sempre denunciare tutto per avere un intervento? Ma chi deve procedere non sa rendersi conto in autonomia di quanto stia accadendo e intervenire d’inizativa?
Il Sindaco e il Questore chiedono alla cittadinanza di fare la propria parte, collaborando e segnalando: è giusto, civicamente giusto, siamo talmente d’accordo, infatti, che abbiamo ritenuto necessario scrivere queste righe di denuncia. Che dire: forse siamo gli unici avere efficienti i sensi dell’udito e della vista. Una volta erano infallibili quelli dei codiddetti abili ed arruolati.
Perdonateci per la battuta.
Buon lavoro.

Filippo e Gigi, turisti per caso