Omicidio Bergamini. “Quando cambiano le persone, cambia anche la giustizia”

Dovendo definire il clima del processo, l’avvocato Fabio Anselmo nella sua discussione non esita a dire che ci sono stati testi reticenti e balbettanti e non c’è stata certo una corsa alla testimonianza per rendere giustizia a Denis Bergamini. Fa un breve passaggio su Rocco Napoli, che è palesemente un teste falso al servizio della cricca che ha insabbiato tutto, e ricorda poi quanto è stato difficile per Francesco Forte testimoniare nella fase istruttoria e al processo. Forte ha visto in faccia i due “soggetti parenti” che erano con Isabella Internò, anzi ci ha proprio parlato e li ha visti mettere in auto la cugina per portarla vicino alla piazzola e lasciarla da sola mentre praticamente si butta sull’auto di Panunzio, che passava di là, e la accompagnerà a telefonare.

Rispetto a quanto dichiara nel 2014, Forte tre anni dopo dice una cosa in più: Pisano era sul camion sconvolto e non era sceso e gli diceva di aver visto Denis già a terra. Prima non lo aveva detto per paura. E anche Tiziana Rota non ha detto tutto quello che sapeva. Mentre il teste Rinaldi ha visto anche lui la macchina scura vista da Forte successivamente mentre Denis cercava di sfuggire ai suoi assassini chiedendo aiuto e fermando le auto. E anche questo teste è rimasto a lungo nell’ombra, ovviamente per paura. 

Anselmo ha disegnato ancora altre situazioni paradossali di questo incredibile processo. Per esempio, la circostanza che Isabella Internò guarda l’orologio alle 19,10 per “fotografare” il momento in cui Pisano passa con il camion. Una situazione significativa ed importante perché lei sapeva che il camion era passato proprio a quell’ora, evidentemente perché qualche “uccellino” glielo aveva sussurrato all’orecchio e dunque si preoccupa di documentare l’ora per chiudere il cerchio delle menzogne.

Oppure il medico legale Liliana Innamorato, consulente della difesa, che non ha il coraggio di dire che la sua assistita ha detto la verità: non ce la fa…

O ancora le menzogne del camionista Pisano sulla presunta retromarcia per vedere se ci fosse qualcuno che chiedeva aiuto sotto le ruote ma anche sul fatto che non è proprio possibile, come invece ha dichiarato, che sia stato fermato dai carabinieri poco tempo prima.

L’ultima parte della discussione di Fabio Anselmo è stata dedicata a Donata Bergamini ma anche a Eugenio Facciolla, sia pure non nominandolo direttamente. “Mettetevi nei panni di Donata – ha detto Anselmo rivolgendosi alla Corte – per vedere cosa ha passato tra dolore e aspettative di giustizia mentre qualcuno diceva che suo fratello era un drogato o uno spacciatore o si vendeva le partite quando tutti sanno che era un ragazzo e un professionista semplice e cristallino. Altro che complotti e accordi…”.

“Quando cambiano le persone, cambia anche la giustizia” ha poi aggiunto il legale ferrarese rimarcando che non è vero fino in fondo quel luogo comune secondo cui il processo non è di nessuno. Specie in questo caso, aggiungeremmo noi, pensando proprio a quanto ha fatto Eugenio Facciolla per arrivare prima alla verità e poi alla giustizia. Dopo avere ascoltato la frase del legale ferrarese, come in un flashback ci sono tornate in mente le “maschere” (perché non possono essere certo definite facce o volti) di magistrati infedeli come Ottavio Abbate e Franco Giacomantonio ovvero gli insabbiatori ufficiali dell’omicidio Bergamini. Con buona pace della sortita infelice dell’attuale procuratore di Castrovillari (è lui che ha ricordato che il processo non è di nessuno), che ha cercato in tutti i modi di mettersi in luce ma che con questo procedimento – grazie a Dio – non c’entra proprio nulla. “Vi chiedo giustizia” ha concluso l’avvocato. E il momento della verità è sempre più vicino.

Questa mattina concluderanno la discussione della parte civile gli avvocati Silvia Galeone e Alessandra Pisa. Galeone si soffermerà sul falso alibi dei familiari di Isabella Internò, che ha raggiunto livelli incredibili in occasione dell’udienza dell’8 maggio 2023 protrattasi per 12 ore, Pisa analizzerà alcuni aspetti medico-legali. Le arringhe della difesa sono previste per le udienze del 26 e del 30 settembre: l’imputata rilascerà dichiarazioni spontanee? E cambierà versione raccontandosi una storia diversa come ha “profetizzato” stamattina Anselmo? La sentenza è prevista per il 1° ottobre.,