dalla pagina FB di Gioacchino Criaco
Non siamo contro l’eolico
Non siamo contro il fotovoltaico
Siamo contro le devastazioni
Non siamo anti moderni, pauperisti, aspiriamo, semplicemente, a un mondo migliore, vorremmo conservare la bellezza, il più possibile. Ovvio che ormai non riusciremmo a rinunciare all’energia, ma un’educazione a contenere i consumi non sarebbe un cattivo rimedio. Oltre a questo, a un non dissipare risorse. Sarebbe intelligente utilizzare quello che il pianeta ci dona nel modo meno dannoso .
Sulle pale eoliche bisogna chiarire.
Non c’è uno Stato che, decidendo, giustamente, di affrancarsi dalla dipendenza energetica dei fossili, programmi di utilizzare l’energia del vento e del sole. Il dramma, che si nasconde, sono le speculazioni finanziarie e ambientali perpetrate da società private, che utilizzando ciò che appartiene alla collettività pretendono solo di guadagnarci sopra.
Quindi, non è lo Stato che alza pale, sono le multinazionali, enti privati.
Anche a voler concedere spazi pubblici per gli interessi privati, si dovrebbero scegliere gli spazi meno preziosi.
Anzi, se si deve, e non è un obbligo, gli si possono affidare le porzioni di territorio già consumate, le superfici già cementificate.
Di aree industriali dismesse l’Italia conta 9mila e rotti km2, ne basterebbero 6mila per realizzare l’autonomia energetica, potestà che comunque dovrebbe essere di competenza statuale.
Ecco che si comprende bene che quello che si sta realizzando sia pura speculazione.
Oggi, domenica 29 settembre, lungomare di Crotone, Cropani, Squillace, Guardavalle e Schiavonea.