Movimento Politico Nazionale “INDIPENDENZA”
LA TELA DI PENELOPE
La Toponomastica, parola – che deriva dal greco – per indicare la scienza che studia la denominazione delle aree destinare alla pubblica circolazione, quando l’ho sentita la prima volta pensavo si riferisse alla festa di Topo Gigio. A Nicotera, splendida cittadina dalle origini romane, gli amministratori comunali hanno preso alla lettere il significato di questa parolona e stanno studiando da mezzo secolo il toponimo da dare alle vie, alle piazze, agli spiazzi, frutto della disordinata espansione urbanistica da quasi un secolo, nella città Capoluogo e nelle Frazioni.
Erano gli anni ’70 quando l’Amministrazione Lapa, impegnata a mettere ordine e dare nuovo impulso ai centri urbani, affronta il problema, fortemente sentito dai cittadini, relativo alla revisione della toponomastica e della numerazione civica non riuscendo però a portarla a termine. Le amministrazione successive non mancavano ad indicarla tra gli obiettivi più importanti da raggiungere ma bisogna aspettare l’arrivo della prima e poi della terza Commissione Straordinaria al Comune per vedere qualcosa di concreto.
Infatti, i Commissari riescono ad avere il supporto e la collaborazione culturale e scientifica, a titolo gratuito, di personalità dello spessore di Pino Neri, Pietro Calogero, Pasquale Barbalace, e successivamente di Placido Carè, che hanno portato, in data cinque luglio del 2018 – con apposito atto giuntale, alla approvazione della proposta di deliberazione elaborata dal Responsabile dell’Area tecnica tenendo conto di quanto scaturito dalla apposita Commissione. Si pensava che, finalmente, si sarebbe proceduto speditamente agli adempimenti successivi ma il 4 agosto 2020 l’amministrazione, che si era insediata l’anno precedente, accantona quanto deliberato dai Commissari per approvare, con delibera di giunta n. 46, altra proposta a loro gradita.
La cosa era così “urgente” e “importante” che viene pubblicata all’Albo Pretorio solamente il 22 marzo del 2021, sei mesi e mezzo dopo, mettendo in discussione la stessa legittimità. Tutto a posto, tutto risolto, neanche a dirlo. Il primo aprile 2021, ma non era un pesce d’aprile, la stessa amministrazione, che si caratterizza per le stranezze e le particolarità, revoca la propria delibera n. 46, approvata nel 2020 e pubblicata all’Albo Pretorio pochi giorni prima, ma la telenovela, della serie “la tela di Penelope”, non finisce qui.
Infatti, il 12 aprile del 2021 la giunta comunale con grande sforzo approva, pomposamente, per l’ennesima volta, e speriamo l’ultima, la nuova Toponomastica Comunale. Da quella fatidica data, son passati tre anni e mezzo, ancora i cittadini aspettano di vedere affisse, in quei territori dimenticati, le targhe indicanti i nomi delle vie e magari, se non chiedono troppo, anche i numeri civici ma anche per questo serve un progetto di riordino delle medesime aree e c’è il rischio che se ne parli nel secolo prossimo intanto i cittadini, sempre loro, continuano a vivere preoccupati e a rischio nelle “favelas nicoteresi” irreperibili non solo ai novelli postini, che spesso rinunciano all’incarico per disperazione, ma anche alle Forze dell’Ordine, al Servizio Sanitario di Emergenza/Urgenza, ai Vigili del Fuoco, alla Protezione Civile. Se una amministrazione si qualificata per l’impegno e la risoluzione dei problemi, anche in questo caso, si ha difficoltà a classificarla.
Nicotera
Il Vice Coordinatore Provinciale
(Enzo Comerci)









