LA CALABRIA DELLO SPETTACOLO
di Pino Tassi
Domenica scorsa Roberto Occhiuto ha annunciato la sua ricandidatura a Presidente della Regione Calabria. Nello stesso intervento ha ribadito che il Capodanno Rai sarà celebrato a Reggio Calabria sul suo bellissimo lungomare. Il presidente Occhiuto comunica giornalmente con i calabresi soprattutto attraverso i mezzi social, facebook e instagram in particolare.
I suoi post spesso diventano virali e diffondono la narrazione di una Calabria che è in crescita, rispettata a livello nazionale e internazionale, in forte espansione grazie alla sua azione di governo. La narrazione di Roberto Occhiuto esce chiara nel video postato su facebook sul suo intervento di ricandidatura. Con tono trionfale e musichetta di accompagnamento Occhiuto parte dalla considerazione che ha preso la Calabria all’ultimo posto e i suoi amici si augurano che riesca a portarla al penultimo posto. E qui con toni enfatici afferma: ” Grazie a Dio avete (auuuu…., ndr) un presidente più ambizioso, avete un presidente che vuole far scalare alla Calabria quante più posizioni possibili. E quelli che vorrebbero un presidente piagnone, un presidente lamentoso, un presidente rivendicativo, a quelli che mi attaccano perché darei un’immagine troppo edulcorata della Calabria, io dico che chi governa deve governare come fa l’imprenditore nella sua azienda che magari ha problemi, ma cerca di risolvere i problemi, ma quando parla della sua azienda parla dei prodotti belli della sua azienda. Io quando parlo della Calabria voglio parlare delle straordinarie ricchezze potenziali della Calabria. E non mi fermerò e non mi farò fermare da quelli che vorrebbero che io governassi come hanno governato loro“. Ho riportato questo passaggio perché esce fuori la filosofia politica di Roberto Occhiuto che certamente ha dietro bravi consulenti della comunicazione.
Quello che Roberto Occhiuto propone non è altro che la CALABRIA DELLO SPETTACOLO. Guy Debord scrisse negli anni Sessanta un famoso saggio che si intitolava “La società dello Spettacolo”. La sua tesi era che la società capitalistica per svilupparsi e vendere i suoi prodotti aveva bisogno di una società sempre di più influenzata dalle immagini, dalla televisione, dalla comunicazione. Ed eravamo negli anni Sessanta quando ancora non c’erano i social.
Guy Debord scrive nella sua tesi numero uno: “La vita delle società, in cui regnano le moderne condizioni di produzione, si annuncia come un ‘immenso accumulo di spettacoli. Tutto ciò che era direttamente vissuto si è trasferito in una rappresentazione”. Ed è quello che dice e fa Roberto Occhiuto quando afferma in pratica che dei problemi non si deve parlare pubblicamente ma solo delle cose belle della Calabria.
Siamo alla rappresentazione della Calabria non alla realtà, anzi la realtà deve essere nascosta e le immagini devono prevalere. Ecco perché allora Roberto Occhiuto punta tutto sull’efffimero, sulla spettacolarizzazione.
Mentre il TG3 Calabria sabato scorso si collegava con Jacurso isolata dalle frane e con i cittadini che lottano con il fango – stessa situazione a Maida e Vena di Maida -, Roberto Occhiuto posta su facebook un video di un privato che mostra la giornata estiva sulla spiaggia di Pizzo Marina con il titolo: “26 ottobre; il paradiso in Calabria”. E capiamo anche perchè finora non si è fatto vedere sui luoghi dell’alluvione: per non rovinare l’immagine della Calabria o meglio la sua immagine. E certamente apparira quando la superstrada Lamezia-Catanzaro sarà riaperta per prendersi meriti non suoi.
Subito dopo il post di domenica posta il video dove annuncia il Capodanno a Reggio Calabria: “Per la seconda volta il Capodanno Rai in Calabria. Dopo il successo di Crotone dell’anno scorso con la Rai abbiamo deciso di fare il bis. Quest’anno però a Reggio Calabria. Ma non solo Capodanno nell’accordo con la Rai. Nell’ultimo anno in cento trasmissioni della Rai, decine di milioni di italiani hanno visto posti meravigliosi di una Calabria che non conoscevano, di una Calabria che veniva raccontata solo per i problemi che ora si sta prendendo nel paese il posto che merita. Se lo prenderà anche a Capodanno facendo iniziare l’anno a tutti gli italiani nella bellissima città di Reggio Calabria“.
Questo video ha raggiunto quasi 2 mila like, così come quello sulla sua ricandidatura, quello su Pizzo Calabro oltre 12 mila. E tenete conto che i suoi messaggi poi vengono puntualmente rilanciati da tv, siti, giornali cartacei e online. Senza la stampa al seguito la sua costruzione non terrebbe. I commenti super entusiastici vanno da: “La nostra terra si sta riprendendo il posto che merita”, “Finalmente c’è una persona che ama la Calabria e i calabresi. Grazie Occhiuto sei grande”, “Il nostro presidente deve governare tutta l’Italia. Il Paese ha bisogno dii leri”. ” grande presidente… complimenti presidente… Chapeau presidente… grande rtoberto occhiuto…un grande governatore fnalmente.. unico grande presidente… grazie presidente… bravissimo… felicissimo per la Calabria”.
Uno ha scritto “fondamentale”, che sintetizza il tutto: fondamentali per la nostra terra diventano il Capodanno Rai, il Vinitaly a Sibari, Il Festival della Magna Grecia a Catanzaro con Kevin Costner and company, la Calabria Film Commission e così via.
Sempre in questi giorni esce la notizia che la povertà è aumentata in Calabria, escono i dati Gimbe che ci danno agli ultimi posti nella realizzazione delle case di cura e della salute, escono le motivazioni dello scioglimento dell’Asp a Vibo Valentia dove si dice che l’andazzo è sempre quello, ma nessuno si indigna, siamo nella società dello spettacolo.
Lo spettacolo è l’affermazione dell’apparenza. La sanità va commentata se Agenas dice che dall’ultimo posto siamo passati al terz’ultimo in fatto di livelli essenziale territoriali. Si parla dei buoni risultati dell’ospedale di Paola e di Germaneto ma non di tutto il resto. Roberto Occhiuto in questi tre anni di presidenza ha imposto con la comunicazione la sua Calabria virtuale, il confine tra vero e falso si è perso. Anzi è vero quello che appare, quello che ci viene comunicato. Ogni tanto la realtà tenta di far breccia con la sua drammaticità sul proscenio ma dopo pochi giorni viene ricacciata indietro e riprende la narrazione di Occhiuto. Tutto questo porta alla passività e all’alienazione della gente.
Le immagini spettacolari si infiltrano nelle nostre idee e nei nostri pensieri. Il flusso delle immagini spettacolari ha sostituito la realtà. Sbaglia chi pensa che l’effimero sia solo pubblicità e propaganda e che invece lo scontro politico decisivo si faccia sul terreno dell’economia e dello sviluppo. Sbaglia perché la Calabria dello spettacolo forgia e modifica la percezione della realtà stessa e anche perché i due livelli si intrecciano e la prima serve a proteggere il sistema di potere costruito dal centrodestra intorno ai fondi europei e adesso al PNRR. Quando ci si chiede perché i moderati votano in Liguria per Bucci non si considerano a fondo tutte le scelte e gli investimenti messi in campo a favore di alcuni gruppi economici.
Oggi in Calabria vi è un blocco economico che va dalla Confindustria, alle associazioni di categoria in agricoltura, nell’artigianato, nel commercio. Un blocco difficile da scalfire che ruota intorno ai contributi e alle elargizioni della regione. Un blocco che in provincia di reggio calabria è qusi granitico. La riprova di tutto questo l’abbiamo avuto con la vicenda Baker Hughes e abbiamo visto tutti gli attori scendere in campo intorno al presidente Roberto Occhiuto. Anche qui la Calabria dello spettacolo voleva far passare la narrazione che mentre il presidente di regione portava investimenti e lavoro altri invece erano intenti solo a distruggere il tutto.
Solo l’abilità di Flavio Stasi ha portato a smontare questa falsa narrazione e a far emergere la realtà vera su quella falsa e immaginaria. Tra il vero e il falso questa volta ha vinto il vero. Per smontare la Calabria dello spettacolo di Roberto Occhiuto che si sta radicando profondamente nella società calabrese, servirebbe che l’opposizione in consiglio regionale, l’opinione pubblica, i partiti, le forze sindacali, si dessero una svegliata e da subito.
La falsa narrazione di Roberto Occhiuto va smontata e contrastata iniziativa per iniziativa facendo emergere la realtà di una Calabria che è sempre agli ultimi posti dello sviluppo, dei servizi, di tutto. Facendo emergere sprechi, inutilità, ritardi. E fondamentale sarebbe se entro la prossima primavera si arrivasse a identificare una personalità forte e autorevole della società civile da candidare alla Presidenza per le prossime elezioni regionali. Per esempio, la butto lì, proprio quel FLAVIO STASI, non sarebbe male. Anche perché il presidente Occhiuto lo soffre maledettamente e sarebbe una bella sfida. Alla Calabria dello spettacolo va contrapposta la Calabria dello sviluppo vero. Quella della realtà, che è tutta un’altra cosa da.. Occhiuto.









