Reggio, Gotha. Marcello Cammera, il dirigente di Romeo che “ama essere corrotto”

Per il maxiprocesso “Gotha”, frutto dell’unificazione delle inchieste “Mammasantissima”, “Reghion”, “Fata Morgana”, “Alchimia” e “Sistema Reggio”, la Dda di Reggio ieri ha chiesto una serie di pesanti condanne.

Tra i dirigenti del Comune di Reggio Calabria colpiti dalle richieste (16 anni di reclusione) c’è anche l’architetto Marcello Cammera, a lungo dirigente dei Settori “Programmazione” e “Progettazione ed Esecuzione Lavori Pubblici” del Comune di Reggio Calabria e uomo di fiducia di Peppe Scopelliti e dell’avvocato Paolo Romeo.

Cammera compare abbondantemente anche nelle carte di “Fata Morgana”.

Per la precisione, secondo l’accusa, è intervenuto su sollecitazione del Romeo in merito: alla concessione di aree demaniali presso il lungomare di Gallico; alla concessione dei pontili insistenti presso l’area portuale del Comune di Reggio Calabria; ai lavori ristrutturazione del lungomare di Gallico; ad una variante stradale in Gallico; ad un sollecito in merito all’agibilità della palestra presso la Scuola Ibico; a problematiche connesse all’utilizzo del nuovo mercato agro-alimentare di Mortara; a contattare vari dirigenti e funzionari comunali con cui il Romeo intendeva interloquire. 

Ma non solo: Cammera è stato indagato anche per la cosiddetta operazione “Fallara bis”, quella che è costata la presidenza della Regione a Scopelliti. In quell’inchiesta i magistrati hanno scoperto come facevano i dirigenti del Comune di Reggio a incassare per anni compensi né previsti né dovuti, facendosi liquidare indebitamente quasi un milione e mezzo di euro.

Il trucchetto – hanno scoperto inquirenti e investigatori – era semplice. I Rup, responsabili unici del procedimento, nominavano uno staff di supporto per la realizzazione di un’opera o l’affidamento di un servizio, facendosi erogare mandati di pagamento di cui beneficiavano gli stessi dirigenti che avevano predisposto i provvedimenti di liquidazione o i Rup stessi. E le cifre di cui si sono indebitamente appropriati non sono di poco conto.

Marcello Cammera

In testa alla classifica c’è l’ingegnere Bruno Fortugno, per anni “signore” del Servizio Idrico integrato, cui i pm contestano un indebito arricchimento di 356.642,34 euro.

A seguirlo a ruota c’è proprio Marcello Cammera, per lungo tempo a capo di settori strategici – e stando a quanto emerso, remunerativi – come Decreto Reggio, Urbanistica, Lavori Pubblici, oggi spedito – non senza polemiche – alla Cultura. Per la procura, tra il 2008 e il 2010, Cammera si è indebitamente appropriato di 347.543,41 euro. Ccu salute!

Marcello Cammera «è un soggetto che dal 2002 agevola gli interessi delle imprese mafiose, gli interessi di Paolo Romeo e gli interessi di imprenditori interdetti per mafia». Lo ha affermato in aula bunker il sostituto procuratore della Dda Stefano Musolino durante la requisitoria del processo “Gotha” ha definito così il dirigente comunale di Reggio Calabria imputato per concorso esterno con la ‘ndrangheta.

Stando alla ricostruzione fatta dal magistrato, Cammera aveva la «piena consapevolezza della perfetta strumentalità del suo ruolo agli interessi apicali della ‘ndrangheta». Musolino ha ricostruito i rapporti di Cammera con Paolo Romeo e ha fatto riferimento alla vicenda in cui il dirigente comunale non ha revocato l’appalto alla ditta Barbieri dopo che questa è stata interdetta dalla prefettura di Reggio Calabria per infiltrazioni mafiose. «Qui dimostriamo – ha detto il pm – almeno 11 episodi in cui oggettivamente la condotta del dirigente comunale Cammera è funzionale agli interessi di imprese riferibili alla ‘ndrangheta. Cammera ha un vizio: non soltanto agevola le aziende mafiose ma gli racconta chi sono i dipendenti interni all’ufficio che ostacolano quelle che sono le strategie poste per agevolarle».

Durante il suo intervento, il pm si è soffermato anche su alcune frizioni tra il dirigente e alcuni imprenditori, anche loro riconducibili alle cosche: «Cammera ci tiene a mantenere una sua autonomia. Ama essere corrotto. È consapevolmente strumentale agli interessi ‘ndranghetistici e ha prestato un contributo costante consapevole e concreto alla realizzazione di questi interessi. La ‘ndrangheta si è sistematicamente organizzata in maniera funzionale a rafforzarsi per raccogliere le occasioni che questa sinergia tra Paolo Romeo e Marcello Cammera consentiva all’intera organizzazione. Ecco perché è ritengo che vi siano gli estremi di responsabilità per il concorso esterno in associazione mafiosa». Da qui la richiesta di condanna a 16 anni di carcere.