Caro direttore Carchidi,
leggo che Ciccio Cannizzaro si propone di fare un tour per la Calabria, probabilmente con l’intento di mostrarsi vicino alla gente e di ascoltare le problematiche dei cittadini. Ma il dubbio che aleggia tra noi concittadini abituati alle uscite in pubblico del Nostro è che possa trattarsi solo di una passerella elettorale, un altro evento di facciata che finirà per non portare alcun beneficio concreto alla regione.
Si teme che questa iniziativa ripercorra lo stile comunicativo del presidente Roberto Occhiuto, ormai abituato a mostrarci ogni giorno, come un vero influencer, una Calabria da sogno, che sui social sembra esistere solo nella sua visione patinata: mare cristallino, sport acquatici, feste ed eventi, inaugurazioni in grande stile. Un’immagine certamente attraente, ma lontana anni luce dalla vita reale dei calabresi. La Calabria raccontata su Instagram non è quella che i cittadini vedono quando chiudono i social. Nella realtà ci sono treni insufficienti e perennemente in ritardo, autobus che esistono solo sulle tabelle orario ma non passano quasi mai, soprattutto nelle aree interne, lasciando intere comunità isolate e abbandonate.
Questi sono territori privati dei servizi essenziali, mentre chi li governa sembra preferire le luci dei riflettori alle strade dissestate che molti calabresi devono percorrere ogni giorno. La sanità è un capitolo ancora più amaro. Mentre si inaugurano strutture o si annunciano nuove partnership, negli ospedali il personale sanitario locale viene spesso sostituito da medici cubani non per scelta, ma per necessità, vista la costante fuga di professionisti dalle strutture pubbliche della regione. I pronto soccorso sono strapieni, il personale è insufficiente e i pazienti sono costretti a interminabili attese.
Ma anche questi problemi sembrano sparire magicamente sui canali ufficiali, quasi fossero solo una brutta voce fuori dal coro. La stessa sorte tocca al patrimonio naturale della Calabria. Gambarie, la Sila, meraviglie che potrebbero attrarre turisti da tutto il mondo, sono inaccessibili per chi non ha un mezzo proprio, tanto sono carenti i trasporti pubblici. E la rete idrica? Nel sottosuolo calabrese le tubature perdono acqua ovunque, ma nessuno sembra pronto a intervenire; si preferisce fare grandi eventi piuttosto che dedicare risorse a lavori fondamentali per garantire l’acqua potabile ai cittadini. Insomma, questo andare a spasso per la Calabria di Ciccio Cannizzaro rischia di essere l’ennesima mossa politica, una serie di incontri dall’alto senza nessuna reale intenzione di ascoltare e risolvere i problemi. Ai calabresi non serve più propaganda: serve una politica concreta, che metta finalmente mano a ciò che non funziona, dando alla Calabria i servizi che merita e di cui ha bisogno.
Con stima,
Salvatore Ciurleo