Cosenza. Franz ormai è il pupazzo del ventriloquo Nicola Adamo

Oramai non ci sono più dubbi, Franz Caruso è di sicuro da annoverare tra gli acquisti più importanti della scuderia di ciucci di Nicola Adamo degli ultimi anni. Tra i tanti ciucci che Nicola ha addomesticato facendogli credere di essere cavalli di razza per i propri scopi, Franz si è distinto per mansuetudine, docilità, e mitezza. Ha indossato sin dal primo momento, e senza fare troppe storie, il basto, convinto di indossare una sella. E a differenza di molti altri ciucci transitati nella scuderia di Nicola che a un certo punto, dopo anni e anni di servizio come animali da soma, hanno smesso di credersi cavalli di razza, Franz, invece, è convinto, ogni giorno di più, di esserlo. Nonostante il suo lavoro sia quello di caricarsi sulla soma tutte le ‘mmasciate di Nicola. Insomma u ciucciu i fatica di Nicola. Ma Franz continua a credersi un purosangue. E di questo Nicola può ritenersi soddisfatto: con Franz ha fatto davvero un buon lavoro.

In questi tre anni da sindaco Franz ha dimostrato, a Nicola, di essere il ciuccio giusto al posto giusto, garantendo, all’occorrenza, anche una certa versatilità ad immedesimarsi in altri ruoli. Oltre al ciuccio e al burattino, Franz interpreta benissimo anche il ruolo del pupazzo del ventriloquo. Un ruolo che Franz, quando occorre, svolge con dedizione e impegno. Anche se, diciamolo, per muovere le labbra senza emettere suoni, facendo credere a chi l’ascolta di essere lui a parlare, mentre la voce è quella del ventriloquo Nicola, non ci vuole poi tutto questo impegno. Ma Franz ce lo mette lo stesso. Specie in questi giorni impegnato com’è a spacciare in pubblico il suo Sì ballerino alla citta unica.

Già, perché Franz non è mai stato netto sul suo Sì alla città unica. Dice Sì alla città unica, salvo poi mettere “petri i punta”, con messaggi trasversali, alla sua realizzazione. Il che rivela ancora una volta l’ambiguità politica e amministrativa di Franz che muove le labbra solo per fare gli interessi di Nicola Adamo. L’unico, insieme a tutti gli altri marpioni politici che la promuovono, ad avere reali interessi sulla costruzione della città unica. A cominciare dalla costruzione del nuovo ospedale in quel di Rende. Senza città unica il comune di Cosenza, e quindi il feudo di Nicola, sarebbe tagliato fuori, amministrativamente e politicamente, dal principale bisiniss dei nostri marpioni politici: la sanità. Il bancomat preferito da Nicola e compari.

A riprova dell’ambiguità di Franz sul suo Sì alla città unica, già dimostrata con il ricorso presentato, e bocciato, sul referendum farsa, si aggiunge l’intervista dell’altro giorno rilasciata al Tg3 dal pupazzo Franz, che più che una riflessione politica sulla città unica, sembrava un messaggio minaccioso diretto a chi, evidentemente, non vuol trovare un accordo con Nicola sulla spartizione del bottino. Dice il pupazzo Franz al microfono del Tg3 Calabria, intervistato sulla città unica: “… io sto pagando i debiti che ho trovato (come se i soldi li cacciasse di tasca sua)”. Il riferimento, quando si parla di debiti non può che essere agli Occhiuto, Mario in testa. E aggiunge: “i cittadini di Cosenza pagano 5 mila euro a testa per il debito che io ho ereditato, se si spalmano su Castrolibero e Rende diventano circa 3 mila euro a cittadino…”.

Come interpretare questa uscita del pupazzo Franz? Forse come un invito ai cosentini a votare Sì al referendum, da lui stesso definito farsa, per sgravarsi dalle spalle una buona parte dei debiti, oppure come un invito ai cittadini di Rende e Castrolibero a votare No per non accollarsi i debiti del fallito comune di Cosenza? Perché Franz parla proprio ora dei debiti del Comune quando avrebbe potuto farlo sin dal suo insediamento, avviando la famosa operazione verità sullo stato di salute delle casse comunali, promessa fatta in campagna elettorale, che di fatto non ha mai avviato?

Anzi, per tre anni ha tenuto nascosto ai cittadini, per rispettare gli accordi presi tra Nicola Adamo e gli Occhiuto che gli hanno permesso di occupare la poltrona da sindaco, la verità sui debiti accumulati dal Comune in questi ultimi 15 anni. E invece, l’altro ieri, a sorpresa, Franz rivela a tutti un dato che quantifica gran parte del debito. È in atto la solita battaglia sottobanco tra gli Occhiuto e gli Adamo che evidentemente non hanno ancora raggiunto un accordo sulla spartizione del bottino. E Nicola ha pensato bene di far parlare il suo pupazzo per lanciare un messaggio a chi lo vorrebbe fuori dai giochi: o si trova un accordo che soddisfi Nicola, oppure il pupazzo Franz, approfondirà l’argomento debiti del Comune. Il classico ricatto tra chi come loro ha montagne di scheletri nell’armadio.

Ovviamente parliamo di debiti che nessuno sa quantificare, neanche i tre commissari da anni al lavoro a palazzo dei Bruzi. In mancanza di atti ufficiali si vagheggia su cifre che vanno dai 400 milioni fino a 600 milioni di euro di debiti. Ma la verità sul reale ammontare dei debiti la conoscono in pochi, gli stessi che oggi la utilizzano per ricattarsi l’un l’altro, il tutto mascherato dietro la discussione sulla città unica. Altrimenti che significato attribuire all’uscita di Franz sui 5 mila euro di debiti a testa per i cosentini?

Perché, se è convinto del suo Sì alla città unica, mettere la pulce nell’orecchio dei debiti ai cosentini, ai rendesi, e ai castroliberesi? Comunque una indicazione sull’ammontare dei debiti Franz ce l’ha data. Il debito del Comune grava sulle spalle di tutti i cittadini, neonati compresi. A Cosenza risultano iscritte all’anagrafe 63.476 persone. Allora: 63.476 moltiplicato per 5.000 euro fa 317.380.000 euro. Una prima indicazione che risulta non completa. Ora bisogna vedere chi realmente dovrà pagare questa cifra, se i soli cosentini o tutti i futuri cittadini della Grande Cosenza.

Una cosa è certa: a pagare i debiti saranno, per il momento, ancora una volta il solito 25% dei cittadini che paga le tasse comunali. Per tutti gli altri non cambia niente. Non pagavano prima e non pagheranno, giustamente, neanche dopo, città unica o città singola. E questo è l’unico dato certo, all’oggi, sulla situazione economica del fallito Comune di Cosenza. Vedremo, quando sarà nata la città unica, a chi toccherà aprire il portafoglio.