di CHIARA FAZIO
Fonte: Il Quotidiano del Sud
COSENZA – Si allarga a macchia d’olio l’inchiesta della Procura di Cosenza sulle presunte irregolarità nel concorso per autisti del 118 bandito dall’Asp. Dopo l’articolo pubblicato dal Quotidiano, infatti, in cui vi raccontavamo dell’inchiesta aperta dalla magistratura a seguito dell’esposto di un candidato, altri tre operatori che avevano partecipato al bando hanno deciso di presentare querela segnalando anomalie in merito all’elenco degli idonei attualmente in graduatoria. Le tre denunce vanno ad aggiungersi, quindi, a quella già depositata nelle scorse settimane da parte di un altro candidato risultato escluso, tutte e quattro presentate per il tramite di un legale del Foro di Catanzaro.
Tra le criticità segnalate, quella più grave riguarda il mancato possesso, da parte di alcuni vincitori, dei requisiti minimi previsti dal bando, tra cui l’aver maturato esperienza quinquennale nella guida di ambulanze. È stata fatta presente, inoltre, l’assenza di controlli durante le prove, che sarebbero consistite nella somministrazione di un semplice quiz, oltre a svariate presunte raccomandazioni. Una volta acquisita la denuncia, la Procura di Cosenza aveva aperto un fascicolo, coordinato dal pubblico ministero Antonio Bruno Tridico, per far luce sulla questione, nel quale al momento non ci sarebbero ancora indagati iscritti.
Ma la vicenda è destinata a crescere e le indagini, delegate alla Guardia di Finanza di Cosenza, vanno avanti speditamente attraverso l’acquisizione di testimonianze, atti e documenti. Si tratta, come si ricorderà, del concorso bandito a luglio 2023 gestito, come detto, dall’Asp di Cosenza su delega di Azienda zero in quanto i posti disponibili riguardavano l’intera regione. La procedura si è conclusa ed è approdata alla graduatoria definitiva, tuttavia, da quel che si è potuto apprendere, nel frattempo i vincitori sono ancora in bilico e manca il personale per far funzionare le nuove ambulanze. A quanto pare, infatti, gli autisti non sono stati ancora chiamati in servizio ed i nuovi mezzi a disposizione dell’Asp, circa un centinaio, sono parcheggiati da tempo in un’area privata, senza mai essere stati messi in funzione. Una circostanza che suona quasi come una beffa in una regione, come la Calabria, dove le carenze in materia di sanità sono oltremodo note e ci si sposta fuori regione per potersi curare.
Si attendono, adesso, gli sviluppi dell’inchiesta che potrebbe finalmente decifrare una situazione sulla quale, da tempo, si addensano ombre e sospetti di ogni genere, verificando la correttezza nello svolgimento della prova, accertando il reale possesso, da parte degli idonei, dei requisiti richiesti e individuando eventuali profili di responsabilità. Le sorti della graduatoria restano, perciò, in bilico in quanto gli sviluppi dell’indagine potrebbero anche invalidarne l’esito.