DORIS LO MORO, SINDACA DI LAMEZIA PER 24 ORE
Nel Pd di Lamezia terme per la scelta del candidato a sindaco siamo ormai alle comiche finali. Robertino Occhiuto vuole sistemare lì gli studios della Calabria Film Commission, gli consigliamo di spendere i denari, invece che in Sandokan e minchiate simili, a far realizzare il remake di Toto’, il sindaco di Roccasecca intrecciato al “Medico dei pazzi”, naturalmente in salsa lametina. Il titolo potrebbe essere: Doris Lo Moro, la sindaca di Lamezia, i protagonisti assoluti dovrebbero essere i personaggetti che la stanno affondando nella sua rincorsa disperata alla candidatura.
Nel “Medico dei pazzi” gli intrecci si svolgono nella pensione Stella che il nipote Ciccillo, mezzo scapestrato, fa passare per la sua casa di cura con dentro personaggi di ogni tipo. La padrona è Donna Carmela che gestisce la pensione Stella.
Il ruolo tocca certamente alla Doris Lo Moro anche se capiamo bene che per un magistrato simile ruolo può essere certamente un’offesa ma tant’è. Il ruolo di Ciccillo tocca certamente a Eugenio Guarascio detto Gargamella, al posto della pensione Stella l’ambientazione è il Comune di Lamezia Terme.
Grande è stata la sorpresa dei consiglieri comunali lametini, del pubblico presente, della stampa, quando l’altra sera si son visti spuntare in consiglio comunale il nostro Ciccillo Guarascio. Eh sì, perchè il nostro Gargamella è stato il candidato a sindaco del Pd alle ultime elezioni comunali; come sindaco è stato bocciato al primo turno arrivando terzo su quattro, però è diventato ugualmente consigliere di opposizione. Opposizione… si fa per dire, visto che in consiglio comunale lo si è visto poche volte.
L’altra sera però è apparso, qualcuno ha creduto di essere in presenza di un fantasma. Invece era proprio lui, di persona personalmente. Il consiglio comunale doveva approvare la variazione di bilancio per l’anno in corso, lui, invece, il nostro Ciccillo Guarascio, si è messo a parlare delle prossime elezioni comunali. Lamezia Terme è male amministrata, ha sentenziato, non da adesso ma da decenni ergo serve il ritorno dell’amica Doris Lo Moro per fare un miracolo.
Subito dopo ha preso la parola il sindaco Mascaro, già incazzato di suo perché il centrodestra lo vuole fare fuori, sbeffeggiando il nostro personaggio e ricordandogli come in questi anni abbia sempre profuso parole di sostegno verso la sua amministrazione e concludendo: è meglio quando Guarascio sta fuori e lontano che quando sta dentro.
Abbiamo fatto una rapida rassegna stampa e non ci risultano interventi, denunce, iniziative di Guarascio nel corso di questi lunghi quattro anni di non opposizione. Forse ha fatto opposizione all’insaputa dei cittadini. Ma non solo il sindaco ha ridicolizzato Gargamella, ma ci ha pensato pure la sua collega di gruppo Lucia Cittadino. In pratica il gruppo consiliare “Nuova Era” (certo che il futuro dell’umanità è a rischio!) si è spaccato in due, da una parte abbiamo avuto Guarascio e dall’altra parte la Lucia Cittadino che ha preso le distanze dai giudizi negativi sui sindaci del passato e non ha sposato la candidatura Lo Moro.
E per fortuna che sono solo in due altrimenti che sarebbe successo? Tanta cautela forse è dovuta anche al fatto che la Lucia Cittadino fa parte dello staff del consigliere regionale Antonio Lo Schiavo, nonché notaio con tanto di studio notarile in quel di Lamezia Terme. Ma la pensione Stella del Pd è affollatissima, lasciamo Ciccillo Guarascio e ci imbattiamo in Gennarino Masi, segretario della sezione Pd di Lamezia. A lui tocca il ruolo dell’attore mediocre intento a recitare l’Otello di William Shakespeare. Infatti da mediocre attore ha messo su la rappresentazione del Pd cittadino che riunitosi a notte fonda avrebbe prescelto la Doris Lo Moro come candidata unitaria.
Notizia subito ripresa e rimbalzata dal solito media di riferimento con titoli a nove colonne e grancassa al seguito. Solo che il nostro Gennarino si è fatto sgamare subito perché la risoluzione unitaria era una forzatura tanto vistosa che il Pd regionale è stato costretto al commissariamento a Lamezia Terme. Perché quella che lui passava per una risoluzione unitaria è stato invece un documento approvato da otto componenti del direttivo, a loro tocca il ruolo di equilibristi un po’ strampalati, con ben quasi dieci assenti tempestati da telefonate per far votare il documento stesso che non era nemmeno all’ordine del giorno della riunione. Si racconta che una componente del direttivo fosse in preda ad un virus intestinale e nonostante le telefonate di sollecito non è riuscita a raggiungere la sede della riunione per motivi che potete comprendere da soli. Grande è stato il suo sollievo alla notizia che l’avrebbero fatta votare telefonicamente. Così si racconta, pronti a pubblicare smentile e precisazioni.
La notizia che la stampa riporta è che al posto di Gennarino Masi, l’attore mediocre, arriva come commissario un certo Domencio Giampa’, anch’esso amico della Lo Moro e che secondo notizie ben attendibili avrebbe garantito di azzerare la candidatura della Lo Moro. Chi vivrà vedrà. Ricordatevi che le vie politiche della Lo Moro sono infinite. E ieri sera persino il solito media, dopo una giornata di appelli a favore della Lo Moro fatti con lo stampino, deve pubblicare la decisione del Pd regionale sul commissariamento a Lamezia Terme.
Il comunicato è stringato: «Considerata l’importanza politica delle vicine elezioni comunali di Lamezia Terme, si è ritenuto opportuno commissariare il circolo Pd della stessa città. Scopo della decisione è lavorare per la costruzione dell’alternativa al malgoverno della destra, puntando all’unità e al coinvolgimento di tutte le forze politiche e civiche alternative alla destra che hanno a cuore la svolta e il futuro della città di Lamezia Terme. Pertanto, è stato affidato a Domenico Giampà, anche nella sua qualità di segretario provinciale della federazione di Catanzaro, il compito di avviare questo importante lavoro, di concerto con i livelli regionali e nazionali del Partito democratico».
Una decisione che forse nasce dalla rivolta che era in atto nella base e tra i giovani del Pd lametino. Brutta scoppola per chi si era spinta tanto avanti nel sostegno di Doris Lo Moro arrivando addirittura a tentare di sbeffeggiare Jasmine Cristallo che le ha risposto per le rime mettendola in riga. Anche questo secondo tentativo di imporre la Lo Moro è fallito. E se chi si credeva un direttore d’orchestra è retrocesso a violinista di terza fila, per Nicola Irto abbiamo pronto il ruolo del maresciallo della milizia infuriato perché continuamente vittima di scherzi e sollazzi. Ma come diceva il saggio: qui comincia l’avventura del signor Bonaventura. O se preferite: e lo scherzo continua. Alla prossima.