“Cetraro. Piena solidarietà al presidente del Consiglio per le intimidazioni ricevute dal sindaco”

COMUNICATO STAMPA DEMOCRAZIA CRISTIANA CETRARO 

“𝐏𝐈𝐄𝐍𝐀 𝐒𝐎𝐋𝐈𝐃𝐀𝐑𝐈𝐄𝐓𝐀’ 𝐀𝐋 𝐏𝐑𝐄𝐒𝐈𝐃𝐄𝐍𝐓𝐄 𝐃𝐄𝐋 𝐂𝐎𝐍𝐒𝐈𝐆𝐋𝐈𝐎 𝐂𝐎𝐌𝐔𝐍𝐀𝐋𝐄 𝐏𝐄𝐑 𝐋𝐄 𝐈𝐍𝐓𝐈𝐌𝐈𝐃𝐀𝐙𝐈𝐎𝐍𝐈 𝐑𝐈𝐂𝐄𝐕𝐔𝐓𝐄 𝐃𝐀𝐋 𝐒𝐈𝐍𝐃𝐀𝐂𝐎 𝐃𝐈 𝐂𝐄𝐓𝐑𝐀𝐑𝐎.”

“𝑆𝑒 𝑛𝑜𝑛 𝑚𝑖 𝑐𝑜𝑛𝑠𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑑𝑖 𝑒𝑠𝑝𝑙𝑒𝑡𝑎𝑟𝑒 𝑙’𝑒𝑠𝑒𝑟𝑐𝑖𝑧𝑖𝑜 𝑑𝑒𝑙 𝑚𝑖𝑜 𝑢𝑓𝑓𝑖𝑐𝑖𝑜 𝑑𝑖 𝑆𝑖𝑛𝑑𝑎𝑐𝑜, 𝑛𝑒𝑙 𝐶𝑜𝑛𝑠𝑖𝑔𝑙𝑖𝑜 𝑐𝑜𝑚𝑢𝑛𝑎𝑙𝑒 𝑑𝑒𝑙𝑙’11 𝑑𝑖𝑐𝑒𝑚𝑏𝑟𝑒 𝑝.𝑣., 𝑎𝑡𝑡𝑟𝑎𝑣𝑒𝑟𝑠𝑜 𝑢𝑛 𝑚𝑖𝑜 𝑐𝑜𝑙𝑙𝑒𝑔𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑜 𝑖𝑛 𝑣𝑖𝑑𝑒𝑜 𝑐𝑜𝑛 𝑖𝑙 𝑐𝑒𝑙𝑙𝑢𝑙𝑎𝑟𝑒 𝑑𝑒𝑙 𝑆𝑒𝑔𝑟𝑒𝑡𝑎𝑟𝑖𝑜 𝑐𝑜𝑚𝑢𝑛𝑎𝑙𝑒, 𝑜𝑣𝑣𝑒𝑟𝑜 𝑑𝑒𝑙 𝑣𝑖𝑐𝑒-𝑆𝑒𝑔𝑟𝑒𝑡𝑎𝑟𝑖𝑜, 𝑠𝑎𝑟𝑜̀ 𝑐𝑜𝑠𝑡𝑟𝑒𝑡𝑡𝑜 𝑎 𝑖𝑛𝑓𝑜𝑟𝑚𝑎𝑟𝑒 𝑖𝑚𝑚𝑒𝑑𝑖𝑎𝑡𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑆.𝐸. 𝐼𝑙 𝑃𝑟𝑒𝑓𝑒𝑡𝑡𝑜 𝑑𝑖 𝐶𝑜𝑠𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑒 𝑎 𝑠𝑝𝑜𝑟𝑔𝑒𝑟𝑒 𝑠𝑢𝑐𝑐𝑒𝑠𝑠𝑖𝑣𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑑𝑒𝑛𝑢𝑛𝑐𝑖𝑎 𝑐𝑜𝑛𝑡𝑟𝑜 𝑑𝑖 𝐿𝑒𝑖 𝑎𝑙𝑙𝑒 𝐴𝑢𝑡𝑜𝑟𝑖𝑡𝑎̀ 𝐺𝑖𝑢𝑑𝑖𝑧𝑖𝑎𝑟𝑖𝑒.”

E’ con questi toni irriverenti, non certamente consoni all’alto ruolo istituzionale rivestito, che il Sindaco di Cetraro ha inoltrato al Presidente del Consiglio comunale, prof. Angelo Aita, nella serata di venerdì 6 dicembre, una PEC dal tenore minaccioso, ove mai non gli avesse concesso di partecipare alla seduta del Civico Consesso con diritto di voto. Un chiaro e inqualificabile messaggio, forse dettato dalla assurda convinzione che la Massima Istituzione dello Stato, presente nella nostra città, sia una sua proprietà di natura sacrale e il suo ufficio, esercitabile con la prepotenza di chi crede di essere al comando di un regime autarchico per mandato popolare. Si può provare profondo rispetto per le condizioni fisiche della persona.

𝐍𝐨𝐧 𝐞̀ 𝐩𝐨𝐥𝐢𝐭𝐢𝐜𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐞 𝐜𝐢𝐯𝐢𝐥𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐚𝐜𝐜𝐞𝐭𝐭𝐚𝐛𝐢𝐥𝐞 𝐜𝐡𝐞, 𝐜𝐨𝐧 𝐢𝐧𝐜𝐨𝐧𝐭𝐫𝐨𝐥𝐥𝐚𝐭𝐨 𝐟𝐮𝐫𝐨𝐫𝐞, 𝐬𝐢 𝐩𝐨𝐬𝐬𝐚 𝐩𝐨𝐫𝐫𝐞 𝐬𝐨𝐭𝐭𝐨 𝐚𝐜𝐜𝐮𝐬𝐚, 𝐝𝐢 𝐟𝐫𝐨𝐧𝐭𝐞 𝐚𝐥𝐥’𝐚𝐮𝐭𝐨𝐫𝐢𝐭𝐚̀ 𝐠𝐢𝐮𝐝𝐢𝐳𝐢𝐚𝐫𝐢𝐚, 𝐮𝐧 𝐏𝐫𝐞𝐬𝐢𝐝𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐂𝐨𝐧𝐬𝐢𝐠𝐥𝐢𝐨, 𝐞𝐥𝐞𝐭𝐭𝐨 𝐚𝐥𝐥’𝐮𝐧𝐚𝐧𝐢𝐦𝐢𝐭𝐚̀ 𝐝𝐚𝐢 𝐜𝐨𝐧𝐬𝐢𝐠𝐥𝐢𝐞𝐫𝐢 𝐞 𝐬𝐞𝐦𝐩𝐫𝐞 𝐚𝐝𝐝𝐢𝐭𝐚𝐭𝐨, 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐬𝐯𝐨𝐥𝐠𝐢𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐬𝐮𝐨 𝐫𝐮𝐨𝐥𝐨, 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐚𝐥𝐭𝐨 𝐞𝐬𝐞𝐦𝐩𝐢𝐨 𝐝𝐢 𝐫𝐢𝐠𝐨𝐫𝐞 𝐝𝐞𝐦𝐨𝐜𝐫𝐚𝐭𝐢𝐜𝐨 𝐞 𝐬𝐚𝐠𝐠𝐞𝐳𝐳𝐚 𝐢𝐬𝐭𝐢𝐭𝐮𝐳𝐢𝐨𝐧𝐚𝐥𝐞.
Al Presidente del Consiglio, pertanto, facciamo pervenire la nostra incondizionata solidarietà e vicinanza politica. Nel contempo, rivolgiamo il nostro plauso e sottolineiamo la nostra totale condivisione per la decisione presa da parte di tutti i capi-gruppo, in sede di Conferenza, — compreso quello di maggioranza –, per aver deciso di affidare ad una speciale commissione consiliare l’eventuale dotazione, nella Massima Assise, del servizio di video-conferenza da remoto per determinate motivazioni.

Per quanto ci riguarda, sicuri di non commettere un peccato di lesa maestà, ci concediamo di informare il Primo Cittadino, unica voce clamantis in deserto, che il nostro Regolamento Comunale non prevede la possibilità di svolgere le sedute consiliari in modalità telematica! L’art. 73, del Decreto Legge n.27/2000, introdotto durante l’emergenza pandemica da Covid19, consentiva lo svolgimento delle sedute in video-conferenza solo in casi eccezionali e limitati a situazioni di emergenza sanitaria. Ad oggi, questa norma, attuabile solo ed esclusivamente nei casi suddetti dalla legge, cessa di avere effetto in situazioni non previste, come l’assenza per motivi di salute del singolo consigliere.

Tale Decreto, pertanto, emanato in un contesto straordinario, non può essere utilizzato per giustificare la richiesta del Sindaco, motivata da problemi personali di salute. E’ fondamentale sottolineare che lo stesso Decreto Legge n.27 è stato concepito per far fronte ad una situazione emergenziale e l’introduzione della modalità di svolgimento del Consiglio, anche a distanza, richiede una modifica del Regolamento Comunale, che deve essere deliberata dal Consiglio stesso, previa discussione e approvazione, nella Commissione Consiliare competente.
Tale iter è inderogabile e garantisce il rispetto delle norme e la trasparenza dell’azione amministrativa.

Al fine di rispettare la legittimità e la validità di un Consiglio Comunale in video-conferenza, ancorpiù, è necessario poter disporre di strumenti e infrastrutture tecnologiche adeguate, che consentano l’identificazione certa di tutti i partecipanti, la partecipazione attiva di tutti i consiglieri al dibattito e alle votazioni, la trasmissione in streaming della seduta, garantendo la pubblica fruibilità da parte della cittadinanza nel rispetto delle normative sulla privacy. Per essere ancora più chiari, attualmente non esiste una normativa nazionale specifica che disciplini in modo uniforme le video-conferenze nei Consigli Comunali in Italia.
Il Decreto Legge del 25 maggio 2021( Decreto Sostegni) introdusse una deroga temporanea, consentendo le sedute in video-conferenze fino al 31 dicembre 2021, anche in assenza di previsione negli Statuti o nei Regolamenti comunali.

𝐓𝐮𝐭𝐭𝐚𝐯𝐢𝐚, 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐚 𝐝𝐢𝐬𝐩𝐨𝐬𝐢𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐞̀ 𝐝𝐞𝐜𝐚𝐝𝐮𝐭𝐚 𝐞 𝐧𝐨𝐧 𝐞̀ 𝐬𝐭𝐚𝐭𝐚 𝐬𝐨𝐬𝐭𝐢𝐭𝐮𝐢𝐭𝐚 𝐝𝐚 𝐮𝐧𝐚 𝐧𝐨𝐫𝐦𝐚𝐭𝐢𝐯𝐚 𝐩𝐞𝐫𝐦𝐚𝐧𝐞𝐧𝐭𝐞
Di conseguenza, la disciplina delle video-conferenze nei Consigli Comunali è rimessa principalmente ai Regolamenti. Il Testo Unico Enti Locali, a sua volta, è intervenuto sulla natura degli impianti e strumenti tecnologici per lo svolgimento delle sedute consiliari in video-conferenza. Altro che i cellulari del Segretario o Vice- Segretario, di cui parla il Sindaco di Cetraro nella citata PEC!

La stessa precisa che è necessario disporre di infrastrutture e strumenti tecnologici adeguati, onde consentire la gestione di consiglieri partecipanti da remoto. E garantire, altresì, la qualità audio e video della comunicazione, la perfetta gestione delle votazioni elettroniche, la registrazione e la trasmissione in streaming la seduta.
Il Comune di Cetraro è completamente sprovvisto di tali requisiti! L’utilizzo di un impianto idoneo è, quindi, fondamentale per decretare la legittimità, la validità e l’efficacia delle sedute in video conferenza.

L’assenza di strumenti adeguati, infine, possono comportare una serie di problemi tecnici e giuridici che rischiano di compromettere il regolare funzionamento del Consiglio.
Quest’ultimo ufficio, certamente, non può in alcun modo essere garantito dal cellulare del Segretario comunale, ovvero dal suo Vice! Saremmo noi per primi, in casi del genere, ad impugnare la validità della seduta presso tutti gli Organi di Controllo consentiti dalla Legge!

Cetraro 7 dicembre 2024