Egregio Sig. Direttore,
sono un cittadino di Cassano Ionio residente nella parrocchia dei Cappuccini dove c’è una Casa di riposo molto cara ai cassanesi ma soprattutto a noi che siamo nati e cresciuti in questo quartiere. Seguo molto il suo giornale ed ho notato che ultimamente avete parlato di Casa Serena. Personalmente sono molto legato all’istituto ed ai suoi ospiti perché sin da piccolo, quando facevo il chierichetto, mi sono sempre recato a Casa Serena per stare insieme agli anziani e portargli un po di compagnia. In questi anni ho conosciuto tutti, compresi il personale e le suore, che sono tutte persone meravigliose.
Ho deciso di scrivervi questa lettera perché da qualche anno le cose sono peggiorate e spero che questa mia lettera possa arrivare a chi di competenza affinché si possano fare i dovuti controlli e nel caso vengano presi i dovuti provvedimenti.
Dopo il COVID l’istituto è stato chiuso ed è quasi impossibile entrare come una volta per salutare gli anziani. Devi prendere un appuntamento una settimana prima e poi puoi incontrare la persona desiderata. Quindi non ci sono più le feste con tutti gli anziani come si facevano una volta. Ma non so nemmeno cosa succede lì dentro, visto e considerato che ci è impossibile entrare come una volta. Fortunatamente ci sono i cellulari e con molti amici conosciuti in questi anni ci sentiamo quasi quotidianamente.
Sono più che sicuro che il problema attuale sia l’amministrazione dell’istituto, che ha causato evidenti problemi economici.
Il presidente Antonio Golia, nominato dal sindaco Papasso insieme agli altri membri del CdA, a quanto pare è una persona poco chiara: non si sa che lavoro faccia nella vita, sembra che sia socio di una cooperativa che ha gestito diversi servizi sia con la Diocesi che con i comuni vicini. Ha l’immagine di un uomo casto e pio, sempre pronto ad inchinarsi a vescovi e sacerdoti ma a vedere i bilanci di cinque anni di sua amministrazione i risultati sono molto lontani dalla morale cattolica che dice di impersonare.
Gli anziani sono al freddo e senza riscaldamento, mentre il Presidente Golia riscalda il suo ufficio con i condizionatori elettrici, i dipendenti non hanno ancora avuto lo stipendio di novembre ed avranno la tredicesima in ritardo, i professionisti non vengono pagati da un paio di mesi e chi è andato in pensione non ha ancora avuto il trattamento di fine rapporto.
Non è tutto: per la prima volta, quest’anno l’istituto è al buio senza addobbi e luminarie natalizie ed il menù è sempre lo stesso, pasta asciutta tutti i giorni, mentre prima cambiava quotidianamente ed era studiato da una nutrizionista ed adeguato agli anziani, così come deve essere in una struttura sanitaria.
A quanto pare le infermiere non garantiscono più la presenza 24 ore e le terapie vengono somministrare dalle suore.
Con questi evidenti problemi economici, il presidente Golia si permette di fare nuove assunzioni, senza copertura finanziaria.
Ha assunto senza bando un assessore di Francavilla, dove sembra che la cooperativa del Presidente Golia gestisca dei progetti nel sociale finanziati proprio dall’assessore / educatrice.
La quale assessore/educatrice pare che sia messa di turno sempre in compresenza con l’altra educatrice, lasciando così scoperti altri turni dove gli anziani restano soli.
In più, con tutti questi problemi economici ha messo a bando ben sette posti a tempo indeterminato, con un concorso strano, senza prova scritta ma con solo un orale, sicuramente al chiuso!
Signor direttore, questi problemi mi preoccupano molto perché si tratta del futuro dell’istituto, che se continua di questo andazzo potrebbe anche fallire e chiudere ma soprattutto si tratta della salute e del benessere degli anziani a cui siamo tutti legati e del benessere psicofisico dei dipendenti, che sono tutte persone meravigliose e simpatiche e mi rendo conto che lavorare in questo modo sia per loro un motivo di stress che influisce negativamente sulla qualità dell’istituto .
Spero che questa mia lettera venga pubblicata e che qualcuno che può fare qualcosa la legga e prenda i dovuti provvedimenti.
Grazie ancora.
Lettera firmata









