No Ponte. Il comitato Titengostretto: “Si fermi ogni atto propedeutico alla cantierizzazione”

Il presidio no ponte di ieri a Messina ha riunito rappresentanze del movimento di entrambe le sponde dello Stretto, unite per lottare contro la realizzazione della grande opera. Tra i gruppi che hanno partecipato alla manifestazione c’è stato anche il comitato Titengostretto di Villa San Giovanni, che con la presidente Rossella Bulsei ha proposto una lunga riflessione sull’attuale fase nell’iter del Ponte sullo Stretto.

“Ho l’impressione – ha esordito – che quanto sta avvenendo sia abnorme e surreale. All’indomani del parere positivo della Via-Vas, condizionato da 62 prescrizioni cui ottemperare un po’ prima un po’ dopo il progetto esecutivo, si conferma il modus operandi di ammettere con riserva un progetto che progetto non è, in più si svuota il Fondo per lo sviluppo e la coesione, per foraggiare l’opera e garantirsi al Cipess, ampliando la platea degli espropriati a tutti i siciliani e i calabresi, espropriati di quello che è realmente essenziale”.

“Nonostante una ricca propaganda – ha continuato la presidente di Titengostretto – nonostante il favore di certa stampa, nonostante il tentativo di tacitare, anche per legge le voci del dissenso civile e non violento, il ponte sullo stretto, pur presentato come una soluzione, non riesce a nascondere di essere in realtà un costosissimo inganno che ha ormai manifestato tutte le sue criticità. E se anche si è intervenuti con i decreti ad-operam, essi aggirano l’ostacolo, ma non risolvono i problemi. E i problemi sembrano essere senza soluzione e rendono questo progetto irrealizzabile e privo di garanzie: i cavi, le faglie, il franco navigabile, aspetti ambientali, tecnici, giuridici e finanziari che certamente sono noti e dei quali si sarà già discusso con competenza”.

La documentazione e la verità della scienza e degli studi sono al centro dell’intervento di Bulsei, che ha precisato come chi dice no oggi, non lo faccia per ragioni ideologiche, ma sulla base di evidenze tecnico-scientifiche. La presidente si è poi soffermata sulla minaccia degli espropri: “Ormai da un anno i rettangolini gialli dei piani particellari, vivono sotto minaccia di subire l’esproprio per pubblica utilità che è una contraddizione in termini! Quest’opera è la rappresentazione plastica dell’utilità di un’oligarchia di privati!!! E di fronte a questo nessuno può arrendersi ad abbassare la testa! La cittadinanza attiva si esprima insieme alle Istituzioni ponendo in essere tutte le azioni che la legge prevede per difendere territori e cittadini e per impedire che soldi pubblici siano inutilmente sprecati, siano invece spesi per quelle opere che davvero servono ai territori e che sono prioritarie”.

Ha quindi ribadito “A chi crede di prendere per sfinimento gli espropriandi, sottoponendoli ad un fuoco di fila di annunci vagamente intimidatori, rispondo parafrasando Antigone, che ‘il Ponte non ci avrà né sfiniti, né domati’ in nome della democrazia credo di interpretare il pensiero di tutti chiedendo trasparenza e responsabilità da parte di tutti i responsabili politici e amministrativi. Vogliamo – ha concluso la presidente del comitato Titengostretto – che si fermi ogni atto preliminare e propedeutico alla cantierizzazione di questo progetto. La nostra comunità merita rispetto e deve essere coinvolta in ogni decisione che riguarda il nostro territorio”.