Dieci anni fa lasciava la vita terrena Totonno Chiappetta, indimenticabile artista cosentino o meglio attore sociale o ancora meglio poetattore come amava autodefinirsi. A Cosenza i suoi “figli” impegnati sulla scena artistica stanno preparando un doveroso omaggio alla sua figura mentre a Carolei, paese orginario della sua famiglia, gli sarà intitolata Piazza Croce, la piazza della sua infanzia. E sono in tanti in queste ore a ricordarlo per quello che ha lasciato alla città e non solo.
Il figlio Gigino, nel corso di una bella intervista con Ugo Floro su Radio CRT, ha avuto modo di tratteggiare il suo “ritratto” con l’amore e la passione di sempre. Partendo, naturalmente, dal suo amore viscerake per Cosenza: “Mio padre – ha detto – era un abitudinario e amava la Calabria e Cosenza in particolare in tutte le loro sfaccettature, quelle positive ma persino quelle negative. Gli piaceva fare gli stessi percorsi ma soprattutto incontrare persone, alle quali si dava interamente sotto il profilo spirituale e con molte di esse proprio per questo aveva stretto legami fortissimi. Ha lavorato molto in teatro negli anni Ottanta e Novanta con Gianni Musy, uno dei più importanti doppiatori italiani e interpretando le opere del grande drammaturgo Vincenzo Ziccarelli. Poi ha fatto tanto cabaret un po’ dappertutto e ha contribuito alla rinascita di Cosenza sotto la spinta di Giacomo Mancini, del quale era un grande collaboratore ed estimatore, in maniera particolare nei quartieri periferici”.
Di seguito, la biografia che appare sul sito a lui dedicato e realizzato da Francesco Zofrea in collaborazione con la Tlcweb.
Totonno Chiappetta nasce a Cosenza il 6 aprile 1955, nel precedente secolo. Inizia la sua attività di attore e di autore nel 1977, perché, scaraventato su un palcoscenico per rimediare al flop di due musicisti, raccontò la prima cosa che gli venne in mente: una storia che una guardia notturna gli aveva raccontato la sera prima.
Ha poi lavorato in teatro, con la compagnia “Il Dromo” diretta da Luciano Capponi.
Ha lavorato nella compagnia “I Giullari di piazza” diretti da John La Barbera, a New York, sponsorizzati dalla New York University.
E’ poi rientrato in Italia, dove ha recitato da protagonista, nel “Pulcinella e Jugale” di Casalini, Capponi e Chiappetta. Ha interpretato da protagonista Il radiodramma “Skanderberg” sulla seconda rete nazionale, con la regia di Vincenzo Pesce, regista anche del primo spettacolo scritto da Totonno Chiappetta “Gliela diamo noi la dizione”
La prima rappresentazione svoltasi nelle carceri di Cosenza è del 1987, insieme a Carlo Napoletani.
Ha condotto trasmissioni originali nei primi Network locali. “Capitani Coraggiosi” (1987, Rete Alfa), “Bolle” (1991, Teleuropa), Gran Caffe’ (1992, Rete Alfa) e poi la mitica “Cataratta”, su Telecosenza nel 93.
In teatro ha lavorato con Massimo Masini, regista, suo maestro, nella “Casa di pietra” di Vincenzo Ziccarelli.
Poi, in Toscana, al Petrarca di Arezzo, grandi pienoni, nel ’90, con il “Re nudo ” di Schwarz. E’ stato protagonista della versione televisiva, su RAI3, di “Cristina ‘a Spedesa” di Ziccarelli, interpretando Mastru Fioravante. Sempre di Vincenzo Ziccarelli ha interpretato “Un caso di morte apparente” da protagonista, interpretava il morto…
Ha vinto il Castello d’oro (importante premio teatrale) per l’interpretazione di Tonio ne “i Pagliacci” e Basilio nel “Barbiere di Siviglia”, due melodrammi in prosa tradotti da Crescenzo Gentile.
In televisione ha partecipato a tante trasmissioni: “Piacere RAIuno” (RAI 1), “Cifari e Diavuli” (RAI 3), “La linea retta” (RAI 2), “Se una notte a Monte Cocuzzo” (RAI 3), “Macao” (RAI 2), “Questa Italia” (Rai International), “Subbuglio” (RAI 1) etc. etc…
Film: “Angela come te” di Anna Brasi, “Uomo contro uomo” di Sergio Sollima, “Un bambino in fuga” di Mario Caiano, “Angeli a sud” di Massimo Scaglione.
Totonno Chiappetta inventa, in un certo senso, la figura di attore-sociale, considerando il suo rapporto con i Rom, con i detenuti, ormai da circa 15 anni, con i quartieri popolari della città di Cosenza. La sua opera ha molto contribuito alla sghettizzazione che e’ avvenuta nella citta’ di Cosenza. E poi tanti ma tanti spettacoli di Cabaret: “Scostumati”, “Varie-eta’”, “Ciotie”, “Ce la mettiamo tutta la buona volonta’” etc…etc…etc…
Totonno Chiappetta per tanti anni ha seguito il Cosenza Calcio all’interno del rettangolo di gioco da fotografo ma anche con poesie, “rumanzelle” e trasmissioni televisive. Di seguito, la parte finale della sua celebre poesia “Cosentino’s week” nella quale esalta la sua passione rossoblù. E la foto che lo ritrae con alcuni pezzi di storia del Cosenza: Gigino Lupo, Agide Lenzi e Renzo Aldi.
Duminica bellezza
duminica i palluni
un minni frica nenti
si chiova o c’è ru suli
doppu tutta a simana
di strazii e sofferenza
oi mamma cchi ricriu
si vincia ru Cusenza!!!