Cosenza. Verità per Ilaria. Lascia perplessi il “trattamento di riguardo” della procura per l’indagato

La procura di Cosenza ha eseguito tutti gli accertamenti tecnici irripetibili successivi all’inchiesta per omicidio stradale nei confronti di Mario Molinari per il presunto incidente avvenuto a Lorica il 25 agosto dello scorso anno e che è costato la vita alla giovane Ilaria Mirabelli. Dopo i nuovi accertamenti disposti sulla Volkswagen Up di proprietà della famiglia Molinari, nel corso dei quali la sorella di Ilaria, Alessia, è entrata nell’auto provando a verificare la distanza dalla pedaliera e dal volante, i consulenti della procura hanno ritenuto che non fossero necessari ulteriori accertamenti sul luogo del presunto incidente.

I consulenti nominati dai pm titolari delle indagini, l’ingegnere Fausto Carelli Basile per le competenze tecniche e i medici legali Bernardo Cavalcanti e Vannio Vercillo, hanno depositato la loro perizia dalla quale è emerso senza ombra di dubbio che alla guida dell’auto c’era Mario Molinari. Come hanno sempre sostenuto i familiari di Ilaria, il loro legale e il consulente, mentre il diretto interessato continuava a negare.

Il deposito della perizia e il suo esito, alla luce dell’attività investigativa disposta dai pm che seguono il caso, Donatella Donato e Mariangela Farro, hanno sciolto definitivamente ogni dubbio e hanno aperto inevitabilmente nuovi scenari nell’inchiesta. Davanti a una certezza scientifica rispetto a chi fosse alla guida di quell’auto quella maledetta domenica, la procura di Cosenza ha anche chiesto – con colpevole ritardo di 5 mesi (sic!) – la misura cautelare dell’arresto. Il Gip ha disposto gli arresti domiciliari il 7 febbraio e ieri, esattamente un mese dopo, il Tribunale della Libertà come da scontato copione li ha revocati. Adesso la procura non può più fare finta di niente e perdere ancora tempo: ora deve provvedere velocemente ad istruire un processo chiudendo le indagini preliminari.

A dire il vero, in un Paese normale, una misura cautelare sarebbe dovuta scattare fin dall’immediatezza dei fatti ma la pm Donato, probabilmente “raggirata” dal carabiniere che ha eseguito i primi rilievi farlocchi, ha aperto incredibilmente un fascicolo per “omicidio colposo contro ignoti” lasciando trasparire, al di là delle complicità e delle connivenze del carabiniere di cui sopra, anche le sue e quelle di qualche “suggeritore” che ora si traveste da “bohemienne”. Perché era chiarissimo già da allora che a guidare era lui ed era altrettanto chiaro che il signor Molinari guidava sotto l’effetto di alcool e droga, come del resto hanno confermato gli esami tossicologici. E infatti, davanti alla sacrosanta denuncia dei familiari di Ilaria, la procura è stata costretta a cambiare l’ipotesi di reato del fascicolo passando a “omicidio stradale contro Mario Molinari”. Ma l’aspetto ancora più imbarazzante è che dal 17 dicembre, giorno in cui è stata depositata la perizia, la procura di Cosenza ha perso ancora tempo (causa viaggio di nozze di una delle pm!!!), poi ha perso ancora un altro mese con la tarantella degli arresti dopo… 5 mesi e ancora non procede neanche a dichiarare la conclusione delle indagini preliminari. Che cosa stanno aspettando al porto delle nebbie? La revoca degli arresti domiciliari, peraltro – quella sì… – arrivata in tempi rapidissimi? Un atteggiamento che lascia ancora una volta molte perplessità. 

Di seguito, una piccola selezione di commenti che si riferivano al ritardo delle procedure riguardanti la perizia della procura ma soprattutto al trattamento di “riguardo” nei confronti dell’indagato. Che continua senza nessuna vergogna e pudore… 

A fronte di una perizia disposta dal Tribunale in cui si conferma che alla guida c’era questo soggetto: senza patente, senza copertura assicurativa alla macchina perché trovato con un tasso di alcool sopra la soglia per non parlare della coca (forse…), come mai non è stata mai disposta immediatamente una misura cautelare nei suoi confronti? Chiunque altro sarebbe in carcere da almeno un paio di mesi… questo personaggio invece no! Ha trascorso il Natale e il Capodanno con la sua famiglia, mentre i familiari della povera Ilaria avranno un Natale di dolore, tristezza e frustrazione per questa ingiustizia palese.

I massoni fanno quello che vogliono e niente e nessuno può toccarli, è sempre stato così in tutta Italia, loro possono rubare, uccidere eccetera eccetera, c’è sempre qualcuno CORROTTO che li aiuterà…

Proprio perché ” potente” lo stato di diritto dovrà esserlo ancora di più soprattutto garantendo che la legge è tutt’ora “uguale per tutti”! Giustizia giusta, dunque… senza alcun riguardo…

Da tale padre non poteva che nascere un simile figlio. Che non si smetta mai di parlarne fino a che sia fatta piena giustizia…

Quanto altro tempo e cosa soprattutto si deve aspettare?!!Vergogna!!!😡😡😡 Verità e giustizia x Ilaria…🙏💪 Non fermatevi mai di parlarne…