Catanzaro, la partita di Colao. Iemmello mantiene la promessa, i giallorossi restano in zona playoff

(Ringrazio, col cuore e di cuore, gli amici di altre testate che riprendono gli articoli amplificando la platea di lettori cresciuta a dismisura ben oltre ogni più rosea aspettativa checché possano pensare, scrivere o domandare i lecchini oligofrenici stefanini di turno)

di Riccardo Colao

Fonte: L’Italiano (https://www.litalianonews.it/calcio-serie-b-iemmello-mantiene-la-promessa-e-castiga-la-salernitana-il-catanzaro-resta-in-zona-play-off/)

Primo tempo francamente poco brillante fatte salve le incursioni di Pittarello con relativi tiri ben addomesticati da Sepe. Fatica moltissimo il “Catanza” a portare avanti il pallone. Una ragnatela di passaggi, troppi a ragionare e quando magari qualcuno viene sopraffatto dalla “contraerea” salernitana le Aquile rischiano di andare in inferiorità numerica. Ma da una e dall’altra parte regna il timore di ritrovarsi in svantaggio e ciò va a discapito dello spettacolo. Padroni di casa privi del calore umano dispensato dalla curva in silenzio per onorare la memoria di Riccardo Fabiano, vittima di un incidente stradale e del giovane Domenico (appartenente agli Uc ’73) ricoverato in condizioni disperate in ospedale.

Dalla parte opposta – in curva Mammì – sette centinaia e mezzo di salernitani che sostengono i granata con sportività. Match equilibrato almeno per metà del p.t. Non fosse stato per l’impegno e il sudore profuso dai calciatori catanzaresi nel corso dei primi 45′ minuti di gioco avremmo scritto di “gara soporifera”. Le due formazioni si contendono il centrocampo per drenare ed arginare le rispettive velleità. Si son registrati, negli ultimi venti minuti, pressioni da parte dei giallorossi che però non hanno mai finalizzato autentiche pericolosità.

Sul finire l’arbitro fischia un rigore per fallo di mano in area. Il Var corregge sostenendo che il pallone è stato toccato al di là (o al limite) dell’area di pertinenza e così dal rigore si passa al calcio piazzato. Bomba di Iemmello che s’infrange sulla barriera. Il minuto di recupero concesso (a nostro avviso dovevano essere almeno tre per via delle interruzioni relative a due ammonizioni (Petriccione e Ruggeri) più 6 tiri da calcio d’angolo e le varie punizioni decretate) non aggiunge altro che il bisogno di sorbire una bevanda calda per smorzare il gelo del Ceravolo.

SECONDO TEMPO – Cambia poco lo schema del match almeno sino a quando non è lo zar Iemmello a realizzare una delle sue solite reti. Arriva il pallone con un retropassaggio di tacco sul piede giusto e lo zar non ha difficoltà a infilzare il “pur bravo” Fiorillo che è subentrato al titolare Sepe. Dall’istante successivo al gol di “San Pietro” la gara assume tutto un altro assetto. La Salernitana tenta di scuotersi ma si vede che le manca qualcosa. Le Aquile volteggiano dalla metà campo in su con un possesso asfissiante del pallone. In retroguardia Antonini e Scognamillo sembrano ben affiatati e fiaccano qualsiasi tentativo di Amatucci e Reiné e Stojanovic. Poi Caserta dà il via al valzer delle sostituzioni. Fuori Compagnon, dentro Brignola. Una manciata di minuti dopo al 71′ rileva Pontisso e Iemmello, e spedisce Pagano e Biasci; per i granata, va via Tongya, e subentra Torregrossa.

Il Catanzaro ne guadagna in velocità e brillantezza e oltre a mantenere il controllo della situazione crea occasioni per assicurarsi il raddoppio. Dopo vari tentativi di non pregevole esecuzione ci riesce Pittarello che finalmente va in gol ed esulta. Il Var scopre che ha spedito il pallone (forse istintivamente) con la mano e l’arbitro richiamato dal Var è costretto ad annullare e spiattellargli in omaggio un bel cartellino giallo in saldo di fine anno. Pittarello è comunque scatenato e lotta su ogni pallone guadagnandosi la nomea di “gladiatore”. Jaroszynski gli strappa addirittura la maglia per non lasciargli via libera e Pittarello deve ricorrere a farsene dare una nuova. Trascorrono i minuti e il cronometro vola verso il 90°. Dalla cabina di regia avvisano che si devono giocare altri sei minuti supplementari. E in questo frangente il Catanzaro rischia l’arrembaggio salernitano. Piovono palloni crossati da destra e da sinistra mentre i ragazzi in maglia giallorossa tentano di mantenere il possesso dei nervi. Ma non è cosa facile perché gli ospiti sentono che devono far qualcosa per salvare la faccia dopo la prestazione incolore..

Un primo squillo di avvertimento si registra quando Antonini riesce ad evitare il pareggio su colpo di testa di Njoh, salvando quasi sulla linea di porta. Infine come è accaduto già troppe volte nel corso di questo incredibile campionato arriva persino il pareggio a sorpresa. Con un tiro da fuori area che sibila sul manto verde la sfera termina all’angolino di Pigliacelli e scuote la rete. Da qualche parte si percepiscono le classiche imprecazioni però l’arbitro aveva appena fischiato prima del tiro un fallo in attacco e quindi il gol non ha alcuna validità perché l’azione si è svolta a gioco fermo. Si scatena il putiferio con le proteste plateali da parte del team salernitano già orfano di Colantuono espulso all’85’. L’arbitro Daniele Perenzoni che non è tipo da farsi prendere per i … è irremovibile e concerta il triplice fischio. Questa volta il Var (e con lui chi lo gestisce) se l’e (se lo sono) preso/i in quel posto!

Considerazioni finali. Ingrana così la “quinta” vittoria il Catanzaro. I tre punti incassati riportano la formazione entro la zona playoff. Dopo il triste il Natale in “casa Notiello” e il mesto finale del Santo Stefano con “questi fantasmi” arbitrali, la visione della prevista commedia il “Sindaco del rione… parità” è stata rimandata a data da destinarsi. Buon 2025 a tutti!