Malasanità a Belcastro. Il sindaco non arretra di un passo: “I dirigenti regionali e delle Asp vengano a vivere qui”

Non arretra di un passo, Antonio Torchia, anzi rilancia. Al sindaco che vieta ai concittadini di ammalarsi non basta la ribalta nazionale guadagnata dall’ordinanza shock di qualche giorno fa. Inutile – dice – se al clamore non segue la risoluzione di una situazione da denuncia: è interruzione di pubblico servizio, se il diritto alla salute non è garantito, se la guardia medica funziona a singhiozzo, il primo ospedale è a 45 chilometri, la più vicina postazione di primo soccorso a 30 minuti. “Vengano a vivere a Belcastro per una settimana, i dirigenti regionali e dell’Asp, voglio sapere se si sentono al sicuro.”
Tuona il sindaco contro chi – dice – sta ignorando il grido d’aiuto di un borgo in cui il 50% della popolazione è ultracinquantenne. Simbolo di tutti i paesi delle aree interne e della lotta allo spopolamento. Torna a sfidare le istituzioni, Torchia, con una nuova provocazione. Con i fondi previsti per la continuità assistenziale, dice, i medici per coprire i turni 7 giorni a settimana, h24, li troviamo noi sindaci dei comuni del catanzarese. Fonte: Rai Calabria