In un passaggio dell’ordinanza dell’inchiesta denominata Grecale della procura di Catanzaro, che ieri ha portato all’arresto di 11 tra docenti (compreso l’ex rettore De Sarro) dell’Università Magna Graecia e dirigenti dell’Asp con le accuse di associazione per delinquere, corruzione, falso, truffa aggravata ai danni dello Stato, maltrattamento e uccisione di animali, c’è anche il nome del professore Santo Gratteri. Si tratta del fratello del procuratore Nicola Gratteri, attualmente primario di Medicina Legale alla Dulbecco.
Santo Gratteri ha fatto parte nella qualità di membro scientifico dell’OPBA ovvero organismo predisposto per il benessere degli animali chiamato a ispezionare lo stabulario – ovvero il laboratorio di ricerca universitario- di Roccelletta di Borgia. Gratteri ha supportato l’opera dei membri stabili dell’organismo – Domenico Britti, Ernesto Palma, Fabio Castagna e Giovanni Loprete, tutti arrestati… – e ha dato anche lui il via libera a quello che, come si legge dalla stessa ordinanza, viene configurato come un falso in atto pubblico. Perché lo stabulario di Roccelletta di Borgia non rispettava in alcun modo le condizioni di benessere degli animali utili “a ridurre al minimo qualsiasi tipo di sofferenza e dolore” né tantomeno aveva applicato alcun “protocollo di valutazione del benessere” mai rinvenuto agli atti.
In sostanza, c’era anche Santo Gratteri tra coloro che attestavano falsamente la corretta esecuzione delle procedure ma nessuna responsabilità viene imputata al prof e agli altri suoi colleghi considerando come il parere da questi rilasciato era “solo scientifico e non nel merito fattuale”, “una valutazione esclusivamente tecnica e cartolare” priva di quella consapevolezza imputata invece ai membri stabili dell’OPBA e, al contrario, totalmente mancante nei membri scientifici, “a loro volta ingannati dalle condotte degli indagati”.
Santo Gratteri, come i suoi colleghi Giovanni Li Volti (ordinario di Biochimica presso l’Università di Catania) e Valter Agosti (associato di Scienze Tecniche di Medicina di Laboratorio presso l’Umg). che hanno firmato per lo stabulario di Germaneto, non solo non è indagato ma passa anche per “ingannato” e tuttavia, in ogni caso, la circostanza non solo lascia perplessi ma è addirittura imbarazzante, puzza di “alibi” da tutte le parti e riporta inevitabilmente alla mente una serie di vicende che hanno riguardato la progressione della carriera del professore in questione. E non abbiamo nessun problema a riproporle, anzi…
Nelle ultime settimane della campagna elettorale per le Regionali 2021 era venuta fuori una “storia” che era raccontata, anche con dovizia di particolari, nei corridoi dell’allora Azienda Ospedaliera Universitaria Mater Domini, meglio conosciuta a Catanzaro come il Policlinico Universitario e oggi come Dulbecco dopo la fusione delle aziende col Pugliese-Ciaccio.
Al centro della vicenda, appunto, il prof. Santino Gratteri, fratello del procuratore di Catanzaro, Nicola Gratteri. Noi speriamo vivamente che il magistrato fosse all’oscuro di quanto poteva essere accaduto ma non possiamo neanche escludere che ne fosse al corrente e siamo pressoché certi del tentativo di qualcuno di giocare a nascondino dietro il suo cognome per utilità personale o nel tentativo di costruirsi un possibile “Green pass” futuro… per evitare di essere arrestato o quantomeno indagato. E infatti la regia di questa sagra degli abusi era l’allora commissario straordinario del Mater Domini, Giuseppe Giuliano, che successivamente – guarda un po’ il caso – è stato beccato con le mani nel sacco dalla procura di Catanzaro per i falsi posti letto Covid e quindi interdetto ed estromesso dal paese dei balocchi.
Tuttavia, non possiamo non ritornare ai fatti. Il prof. Santino Gratteri pur non possedendo la specializzazione in Medicina Legale, ma semplicemente in Farmacologia, è stato nominato già nel 2020 primario della Medicina Legale dal commissario straordinario del AOU Mater Domini, Giuseppe Giuliano. Tale nomina è stata poi confermata con una nuova delibera adottata sempre da Giuseppe Giuliano laddove il prof. Gratteri – pur essendo nel frattempo diventato professore ordinario di Medicina Legale – ha la veste formale, ma non l’idoneità ad espletarla non essendo specialista in medicina legale, requisito indispensabile per svolgere tale funzione così come previsto dalla legge: 24/2017 (cd Legge Gelli-Bianco).
Come se non bastasse, il prof. Santino Gratteri ha ottenuto un altro rinnovo dell’ incarico sempre dall’allora commissario straordinario dell’AOU Mater Domini, Giuseppe Giuliano, senza alcuna selezione pubblica ed anche in questo caso senza averne i requisiti. Ordinaria follia? Non lo sappiamo, di certo ordinario imbroglio, quello che il procuratore Nicola Gratteri certamente non conosce e tutti fanno a gara nel nasconderglielo.
Il contratto sottoscritto dal prof. Santino Gratteri è avvenuto in violazione delle norme previste dai contratti nazionali del lavoro, ma c’è di più. Questo contratto è stato inventato e controfirmato dal commissario Giuliano senza aver mai adottato, né prima, né dopo alcuna delibera formale – senza indicare gli obiettivi da raggiungere dal prof. Gratteri per come obbligatoriamente previsto -, in violazione di Legge e senza alcuna trasparenza.
Oltre a tutto questo – che non ci sembra proprio una virgola -, c’è da dire che sempre il commissario Giuliano ha “pilotato” la valutazione delle prestazioni dello stesso prof. Santino Gratteri, il tutto al fine di procedere alla sua (ri)conferma nell’incarico già conferito illegalmente nel 2020, come Primario di Medicina Legale dell’AOU Mater Domini.
E’ del 02 agosto 2021 la delibera del commissario straordinario Giuseppe Giuliano con la quale conferma per ulteriori cinque anni l’incarico di Primario della Medicina Legale dell’AOU Mater Domini, al prof. Santino Gratteri, che resta sempre non in possesso dei requisiti previsti per Legge, cioè la necessità della specializzazione in Medicina Legale.
E qui entra in ballo l’allora rettore dell’Umg Giovambattista De Sarro. Sì, perché in questi casi ogni tipo di delibera dell’azienda deve avere il placet e il via libera degli universitari. E quella delibera – ahilui – non registrava l’accordo di De Sarro e il guaio è che questo assenso era ed è ancora obbligatoriamente previsto.
In presenza di un altro atto illegale del commissario Giuliano (sembra che li sfornasse come panini), il rettore De Sarro aveva chiesto (?) la revoca dell’atto che riconfermava per ulteriori cinque anni il prof. Santino Gratteri alla guida della Medicina Legale dell’AOU Mater Domini oggi Dulbecco. Ha chiesto? Cioè, il rettore ha alzato il ditino ed ha chiesto… finito qui?
De Sarro ha chiesto ma sapendo bene di non essere calcolato, come del resto è avvenuto, visto che il commissario Giuliano consumava gli abusi d’ufficio e i falsi in atto pubblico con la stessa frequenza con la quale si cambia le magliette. Aggiungiamo noi: e se invece di chiedere soltanto in modo falsamente utile, avesse fatto esplicita querela in procura a Catanzaro, forse l’altro Gratteri, quello buono e di nome Nicola, sarebbe venuto a conoscenza dei fatti senza più alcun dubbio, mandando in quel di Germaneto i suoi bonificatori e tutti avrebbero fatto la fine dei capponi di Renzo?
Non era la soluzione più legittima e legale, senza consumare reati in complicità, come ha fatto il rettore De Sarro, che prima chiede ma dopo tace: chissà perché? Queste cose ci domandavamo qualche tempo fa. Forse gli pendeva già sulla testa l’inchiesta e qualche uccellino gli aveva consigliato di stare zitto?
Oggi, forse, possiamo dare una risposta a queste domande e riportare in auge il vecchio ma sempre efficace motto di andreottiana memoria. A pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca. O se preferite l’ancora più antico “peccato di lesa maestà”. Eh sì, perché – guarda un po’ il caso – oggi De Sarro è in piena bufera e a fargli il “cappotto” è stato Capomolla, che è stato e magari è ancora il braccio destro di Gratteri. O no?