Definanziato il porto di Paola: il Cipess stronca Politano e compari

di Saverio Di Giorno

Scrivevamo poche ore fa del documento del CIPESS riguardante il Porto di Paola. Un documento molto critico nel quale in 76 punti si metteva in evidenza la poca chiarezza del progetto. Pochi dettagli specificati e le spese solo a carico del Comune anche nel caso di errore del concessionario. Oggi rispondendo ad una e-mail di Rete dei Beni Comuni, il CIPESS è categorico: revocato il finanziamento. La motivazione? Mancata assunzione degli OGV (obbligazioni giuridicamente vincolanti) nei termini. Certo, il Comune andrà a cercare altri soldi, ma i punti e le obbligazioni da chiarire restano. Intanto, chi paga i soldi spesi in consulenze a lavori fermi?

“Ci sono gravi e irreparabili responsabilità del sindaco Politano circa la gestione dell’intera procedura – scrive in una nota Andrea Signorelli, capogruppo di Rete dei Beni Comuni-.
Oltre a condurre definitivamente la città verso il dissesto finanziario a causa delle ingenti somme già spese in consulenze e pubblicità, Paola perde 20 milioni di euro.
È tempo che il Sindaco compia una atto di responsabilità nei confronti di tutti i cittadini paolani. Entro sabato terremo una conferenza stampa per fornire tutti i dettagli del caso e la risposta integrale inviataci dal Cipess”.

Di seguito, il nostro articolo di poche ore fa che in pratica anticipava gli eventi. 

Per ora il Porto di Paola ha fruttato solo polemiche. Lavori fermi. Le polemiche riguardano i ritardi, il problema della proprietà del progetto e le consulenze. E il fatto che l’attenzione e gli appetiti siano molti non è un caso dal momento che tra spese tecniche, monitoraggio, fondo incentivante, supporto al Rup e consulenze/pubblicità ci sono a disposizione quasi 6 milioni di incarichi da affidare (secondo una stima di Rete dei Beni Pubblici). Intanto nel parere del Cipess ci sono 76 osservazioni e raccomandazioni (non poche). Punti che riguardano soprattutto la poca trasparenza e la poca chiarezza di alcune fasi progettuali. Nulla di insormontabile dice l’amministrazione ed è vero, ma di certo una partenza in salita.

Da una lettura del documento del Cipess pare proprio che il Comune sia stato – nel migliore dei casi – leggermente approssimativo. Nel peggiore, che abbia scritto le cose in modo che in caso di ritardi, sovrastima dei costi ecc. a perderci e rimetterci sia solo il Comune e non il concessionario.

Insomma, per ora il porto non parte con un semaforo verde. Secondo il Cipess non è neanche scritto troppo bene. Si diceva, 76 osservazioni e raccomandazioni. In ordine sparso, chiede all’inizio di specificare e stimare con precisione i costi delle varie parti, al punto 47 chiede al comune di “specificare il cronoprogramma delle singole fasi realizzazione, completamento e avvio” tanto per evitare che si vada alle calende greche. Chiedono ancora che siano meglio specificati gli obblighi del concessionario. Al punto 57 ancora più interessante si chiede al comune le cause di forza maggiore per la sospensione dei lavori sia realmente imprevedibili e fa notare che le conseguenze indennitarie sono solo a carico dell’Ente Pubblico e non del concessionario. Praticamente per come è scritto ora ci rimetterebbe i soldi solo il comune. Chiede altrove di specificare cosa si intende per “generico ritardo non imputabile al concessionario” nella realizzazione. Non sono punti vincolanti, ma sono proprio quelle zone d’ombra e quei cavilli che possono far da leve ad un eventuale concessionario che volesse togliere soldi al comune.

Il porto è ancora fermo, ma già costa. Varie le polemiche e i comunicati succedutisi in questi mesi. Una prima era stata sollevata dalla Rete dei Beni Comuni e riguardava la paternità del progetto. La risposta dell’Amministrazione è stata quella di affidare incarichi di consulenza, per stabilire di chi fosse la paternità del progetto, se del Comune oppure dalla società di cui il Comune era partner. Superata tale questione emerge quella dei consulenti. Il comune cerca esperti a supporto del RUP a cui vanno comunque interessanti onorari.

Tale questione era stata tirata fuori dal consigliere di opposizione Josè Grupillo, vicino a FI. Dall’estate scorsa il passaggio di Politano a Forza Italia (uno tra i tanti sindaci che ha fatto il salto della quaglia), ha portato a rimescolamenti nel comune a un azzeramento dei ruoli. E Grupillo è pronto ad entrare in maggioranza con un assessorato. Sperando che porti con lui anche la sua voglia di trasparenza e rigore. Altrimenti sembrerà che invece di chiedere trasparenza e oculatezza, voleva solo chiedere attenzioni. E dall’altra parte che il sindaco – e quindi ora FI – utilizzino il porto e le sue risorse per crearsi … consenso. E tra incarichi, consulenti ed esperti di risorse ce ne sono! Ma magari sono solo “arronzoni”.