I media calabresi fanno fatica a concentrare la loro attenzione sul vero punto centrale della storia assurda del rapimento della neonata a Cosenza. Tutto è stato reso possibile, nella migliore delle ipotesi, dalle incredibili falle della sicurezza di una struttura che dovrebbe essere “protetta” e che invece – sempre nella migliore delle ipotesi – non aveva neanche un dipendente all’ingresso per controllare chi entrasse, rendendo così il rapimento un’operazione fin troppo semplice. Continuare ad accanirsi contro Rosa Vespa e Acqua Moses, ovvero due soggetti con patologie psichiatriche e con le menti malate non ha senso e non porta da nessuna parte, se non a minimizzare le responsabilità del gruppo di faccendieri che guida non solo la clinica Sacro Cuore ma addirittura altre quattro in città!
I genitori di Sofia in un Paese normale, subito dopo essersi ripresi dallo shock, devono far causa alla clinica Sacro Cuore e al gruppo iGreco e devono ricevere un rimborso cospicuo per il danno subito, che sicuramente non ripagherà in alcun modo il trauma che si porteranno dentro per tutta la vita. I soldi non sono un problema per questa gentaglia: ci navigano dentro e continuano a riceverne dalla Regione Calabria per i loro squallidi e sporchi affari. Questa è la verità che nessuno vuole dire.
In un Paese normale la clinica Sacro Cuore avrebbe già subito il sequestro amministrativo e invece siamo qui a vedere il “boss” Saverio Greco che entra nella macchina della polizia quasi per… tenerseli buoni buoni, il pm del porto delle nebbie che dice che è contento e non sillaba una parola sulla clinica e il fratello di Saverio, Giancarlo, che sale sull’ambulanza con la neonata. Cose dell’altro mondo: e qui pensiamo a Rosa Vespa e a quel minchione del marito… Bisogna cominciare a dare le colpe a chi è responsabile e non fare passare l’accaduto come qualcosa che è andato a finire bene. Ma stiamo scherzando?
Sarebbe interessante iniziare a capire, per esempio, quanto personale precario gira in questa e anche nelle altre cliniche nelle quali iGreco fanno il bello e il cattivo tempo…gente che cambia continuamente e che non ha neanche la possibilità di “conoscersi” e anche questo avrebbe potuto facilitare la signora nell’attuare il suo gesto criminale.
Lo abbiamo già scritto e lo ripetiamo volentieri: questi padroni devono risparmiare su tutto per lucrare sempre di più. È il nuovo capitalismo rampante. Poi, se sbagli, c’è sempre chi ti aiuta… Il poliziotto buono, il pm accondiscendente e compagnia cantante.
Vedrete che ben presto i riflettori si chiuderanno su questa storia e il gruppo iGreco non sarà neanche sfiorato da indagini che già adesso si profilano ridicole e imbarazzanti. Questa è la democrazia a Cosenza, città dominata dalla corruzione e dalla massomafia dove chi è potente riesce ad uscire indenne finanche da un vergognoso scandalo nazionale come questo.