Calabria. Flavio Stasi: “L’Alta Velocità e il fattore 7: ecco come hanno fatto sparire i soldi”

COMUNICATO STAMPA FLAVIO STASI, SINDACO DI CORIGLIANO-ROSSANO

“Ci metterà di meno ad arrivare a Reggio Calabria”.
Questa è la fesseria con la quale hanno convinto la politica calabrese ad accettare l’assurda scelta di cancellare il nodo di Tarsia, buttando i 35 milioni di euro pubblici spesi per il progetto.
Ovviamente era il pretesto per togliere i fondi e dirottarli altrove, ed ora sono loro stessi a dirlo. In pratica per guadagnare 7 minuti, avremo perso 7 miliardi.
Ecco la nota

Stasi: «Il problema è che a Roma la Calabria non esiste»

Le parole del vice-capogruppo di Forza Italia alla Camera dei Deputati suonano come la più imbarazzante delle scoperte dell’acqua calda: l’Alta Velocità in Calabria non è finanziata.

Come sosteniamo da mesi, non può non essere così perché la politica del Governo, camuffata da scelte tecniche di RFI (ormai sono specialisti di scelte politiche camuffate da scelte tecniche), ha inteso cancellare il Nodo di Tarsia, cancellando l’unico progetto potenzialmente finanziabile sul quale sono già stati spesi 35 milioni di euro.

Indovinate chi è tra i principali sostenitori di questa scelta scellerata, come evidenziato nella famosa conferenza di RFI in cui hanno annunciato lo scippo? Proprio Cannizzaro, persuaso dal “fattore 7”, cioè quella baggianata che hanno fatto bere alla politica reggina secondo la quale il nodo di Tarsia faceva perdere tempo a Reggio Calabria.

Sostanzialmente gli hanno fatto credere di fargli recuperare 7 minuti e invece hanno cancellato i finanziamenti, facendogliene perdere 60 o 70. E no, non ci voleva un genio per capirlo: io che sono di intelligenza quasi media lo sto dicendo da oltre un anno.

Ciò che è più disarmante è la totale inesistenza della Calabria nell’Agenda Politica del Governo, cioè non è mai stata minimamente considerata la possibilità di utilizzare questa infrastruttura per sviluppare e collegare la nostra regione, bensì serve per collegare la Campania alla Sicilia. In pratica noi siamo quasi un impiccio perchè essendo troppo pochi – parafrasando uno dei principali dirigenti della Lega in Calabria, Francesco Saccomanno, a cui comunque riconosco onestà intellettuale – “non siamo sostenibili”.

La desertificazione della nostra terra è frutto delle scelte scellerate di decenni di politica infrastrutturale inesistente, che sta avendo con questo governo uno dei punti massimi della storia. Fino a due anni fa esisteva un tracciato ben definito della Alta Velocità con una visione chiara di sviluppo territoriale, oltre che con una funzione – affatto secondaria – di garanzia del diritto alla mobilità: un tracciato che è stato cancellato con una conferenza stampa fatta a centinaia di chilometri da qui.

C’è ancora tempo: le infrastrutture non hanno colore politico. Riuniamo tutte le rappresentanze politiche calabresi, dai comuni alla Regione fino al Parlamento, e pretendiamo dal Governo il recupero dell’unico tracciato con uno studio di fattibilità già realizzato, sul quale riversare fondi PNRR e non, e realizziamo il sogno di una Calabria che guarda al futuro, con due attraversamenti ferroviari veloci: quello attuale tirrenico e quello della sua colonna vertebrale, che unisce, facilmente raggiungibile da tutti – dallo ionio al tirreno – e che consente sviluppo all’intera regione.

L’alternativa è continuare a farsi prendere per i fondelli per un altro secolo e continuare a desertificare questa nostra splendida terra.

IL SINDACO FLAVIO STASI