Cetraro e la lunga notte delle istituzioni
Cetraro sembra essere avvolta in una lunga notte buia che coinvolge e avvolge principalmente la politica e le sue istituzioni. Una città distrutta durante una sola consiliatura neanche conclusasi nella quale la peggiore politica individualistica ed egoistica ha tenuto in ostaggio un’intera comunità.
Cetraro è una città strana, dove i responsabili principali della distruzione addirittura fanno finta che non sia successo niente e ci propinano filastrocche di post che sembrano un copia e incolla attraverso cui tentano di veicolare messaggi positivi della loro ex attività amministrativa. Abbiamo avuto grande rispetto della malattia dell’ex sindaco e ci siamo astenuti dall’esprimere giudizi sulle sue responsabilità, ma crediamo che sia arrivato il momento di dire basta e ricordare all’ex sindaco che non ha più alcuna funzione che gli consentiva di fare alcune cose che non può più fare.
È il caso anche di ricordarlo a chi queste attività subisce perché abbiano il coraggio di non autorizzarle. È il caso dell’ospedale di Cetraro dove, per stessa ammissione dell’ex sindaco, si è recato il signor Cennamo accompagnato dal signor Quercia. Chi ha autorizzato l’interruzione del servizio pubblico da parte dei medici ed infermieri riuniti in una stanza a farsi immortalare attraverso foto e spot elettorali? Chi sono i medici? Quale urgenza li ha portati a lasciare il posto di lavoro e a recarsi a fare comunella in una stanza con l’ex sindaco?
Non ci sembra normale, tranne essere in Calabria, che un cittadino comune arrivi in un ospedale e blocchi l’attività solo per scattare qualche foto a fini elettorali. Ma a Cetraro c’è qualcuno che abbia il coraggio di denunciare questa arroganza? C’è mai stata una opposizione seria che abbia sollevato queste questioni di onorabilità delle istituzioni? Non ci pare e non ce ne siamo accorti. Anche perché il primo pensiero che il sindaco ha rilasciato appena messo piede nel suo paese è stato quello di definire le dimissioni dei consiglieri comunali come un “atto disumano”. E tutti muti, nessuno che reagisce nessuno che spiega all’ex sindaco cosa significa essere disumani, niente, il silenzio. Cetraro avrebbe bisogno di un Flavio Stasi, sindaco di Corigliano-Rossano, che ha sputtanato tutte queste situazioni di ambiguità a cominciare dall’ospedale della sua città. A Cetraro vige l’omertà: come si fa a chiedere ai cittadini di denunciare misfatti se poi la classe politica non è capace di polemizzare con questi atteggiamenti che fanno calare la notte ancora più buia?