Consiglio comunale aperto e forze dell’ordine: ma la sindaca di cosa ha paura?
Un consiglio comunale che avrebbe dovuto rappresentare un momento di trasparenza e dialogo con i cittadini si è trasformato in una pagina buia per la democrazia sangiovannese. All’esterno del Municipio, una presenza massiccia di forze dell’ordine – Polizia, Guardia di Finanza, Carabinieri e Vigili – ha fatto da cornice a una seduta blindata, a cui ai cittadini non è stato concesso di partecipare. Mai, nella storia di San Giovanni in Fiore, si era vista una tale mobilitazione di forze dell’ordine per un consiglio comunale. Questo non è un paese di delinquenti, e la domanda sorge spontanea: cosa pensa la prima cittadina della propria comunità?
Un consiglio comunale senza cittadini
Il fatto più grave è proprio questo: ai cittadini è stato vietato l’accesso, come se la loro partecipazione fosse un pericolo anziché una risorsa. Addirittura, non è stato possibile parcheggiare davanti al Municipio, alimentando una sensazione di distanza e ostilità tra l’amministrazione comunale e la comunità. Un atteggiamento che puzza di delirio di onnipotenza e che solleva una domanda inevitabile: di cosa ha paura la sindaca? Perché blindare un consiglio comunale, negando ai cittadini il diritto di assistere e partecipare? Quale immagine si vuole dare di San Giovanni in Fiore, un paese laborioso e pacifico, che non merita di essere trattato come una minaccia?
Sanità: tante parole, nessuna decisione
L’ordine del giorno avrebbe dovuto essere di cruciale importanza: la sanità, un tema che tocca la vita quotidiana di ogni cittadino. Eppure, la montagna ha partorito un topolino. Non è stato deciso nulla, solo vuote discussioni che sembrano fatte più per prendere in giro la popolazione che per affrontare i reali problemi.
L’emergenza-urgenza è stata appena sfiorata, come se non fosse una priorità per un territorio che da anni lamenta carenze e inefficienze nel sistema sanitario. Dove finiremo di questo passo? L’impressione è che ci si stia dirigendo verso un punto di non ritorno, in cui il disagio dei cittadini non viene più ascoltato.
Un’offesa al popolo sangiovannese
Ciò che è accaduto rappresenta un’offesa al popolo di San Giovanni in Fiore. Mai si era visto un tale distacco tra amministrazione e cittadini, con una seduta blindata e una gestione del potere che sembra ignorare i principi fondamentali di democrazia e trasparenza.
Un’amministrazione che si barrica dentro il Municipio, lontana dai cittadini, e che tenta di mistificare la realtà con false promesse e una gestione arrogante del potere. La comunità sangiovannese non è composta da facinorosi, ma da persone che chiedono risposte concrete e un dialogo aperto. La sanità è un diritto fondamentale, e non può essere ridotta a un tema da trattare con leggerezza in un consiglio comunale che sembra più un circolo chiuso che un luogo di confronto.
È ora di dire basta. La comunità merita rispetto, trasparenza e una reale volontà di affrontare i problemi che affliggono il nostro territorio. La sanità è una questione che richiede decisioni urgenti e concrete, non promesse vuote. San Giovanni in Fiore merita di più. Merita un’amministrazione capace di ascoltare e risolvere i problemi, non di nascondersi dietro le forze dell’ordine per evitare il confronto con i cittadini.