“Cosenza sta vivendo una triste parabola discendente, cosa siamo ancora disposti a sopportare prima di reagire?”

dalla pagina FB di Jessica Cosenza, attivista Prendocasa

Cosenza sta vivendo una triste parabola discendente, cosa siamo ancora disposti a sopportare prima di reagire?
Nell’arco di due giorni abbiamo assistito allo slaccio delle utenze al Centro Antiviolenza “Roberta Lanzino” – Cosenza in una sorta di tentativo di sgombero bianco e all’irruzione della Municipale nello stabile di Via Savoia occupato da Prendocasa Cosenza con annesse intimidazioni ai danni di donne, uomini e bambini.

In tutto questo le istituzioni sono sempre più silenti, la regione non interviene nei suoi ambiti di competenza e l’amministrazione comunale non è in grado nè di porsi come serio interlocutore istituzionale nei confronti del governo regionale e nazionale a garanzia della cittadinanza che dovrebbe rappresentare, nè men che meno è in grado di progettare a lungo termine delle politiche per le emergenze sociali.

Perché sì, la vera grande assente di tutta questa partita è proprio l’amministrazione comunale che altro non sa fare che mandare qualche assessoricchio qua e là, a presenziare a qualche inaugurazioncina, di qualche progettino di cui tra un paio di mesi non sentiremo più parlare ma per cui intanto si sono mangiati i soldi delle nostre tasse.
La stessa amministrazione comunale che non ha avuto il coraggio di proferire una parola su ciò che sta accadendo ad un presidio di fondamentale importanza come il CAV e che dall’altro lato utilizza la municipale come sgherri al fine di punire chi esprime una critica politica.
Gne gne gne, povere creature ferite.
È davvero questa la città che sognate? Una città che silenziosamente esclude e relega ai margini tutto ciò che non è conforme? È davvero questa la rappresentanza che ci meritiamo?
Facciamoci una cortesia, scendiamo in piazza ogni qualvolta sia necessario e mandiamoli a casa, possiamo aspirare a qualcosina di meglio o no?