Sanremo 2025. Brunori Sas nel salotto di RaiRadio2: “Sul look ho “modugnato” e grazie alla Calabria non sono caduto nel clichè”

Dario Brunori arriva rilassatissimo dopo aver cantato la sua “L’Albero delle noci” nel salotto di Rai Radio2 e il primo complimento glielo fa Gino Castaldo, storico critico musicale e in particolare sanremese, che ancor prima del giudizio sul brano, riconosce che è “molto elegante” scatenando l’inevitabile ironia di Dario. “Mi sono messo molto classico, ho un po’ “modugnato”…”. E sul colore beige e quindi non scontato, ha rilanciato: “Devo dire che il maitre dell’hotel in cui siamo ha gradito molto, mi ha fatto i complimenti e a qualcuno ho dovuto dare anche delle chiavi…”. Dario ride divertito e compiaciuto della battuta e affronta il fuoco di fila delle domande “tecniche”.

La canzone sulla paternità e il dubbio sul clichè: “Beh, certo che mi è venuto il dubbio, anche perché cadere nel cliché è facile, ma non solo perché è facile cadere anche nell’essere così rimbambiti dal non capire… perché lo si è… Poi però attraverso il confronto con Riccardo Sinigallia e poi grazie anche alla strofa successiva al ritornello, quella in cui parlo comunque della Calabria e della mia terra, mi sono convinto che non fosse una canzone solo strettamente legata alla paternità. Almeno ci abbiamo provato a raccontare non solo la parte mielosa e dolce della faccenda ma anche un po’ l’inquietudine che comunque si prova a confrontarsi da genitori. Qualcuno ha detto che è un pezzo sentimentale ma comunque a Sanremo ‘cchi vulimu fa?”.

E’ il pezzo che ti ha convinto a fare Sanremo? “C’è anche l’aspetto pratico perché abbiamo lavorato al disco per due anni e volevamo che avesse un riflettore importante, certo poi la canzone si prestava, un po’ per il tema nazionalpopolare, un po’ perché è una canzone da Sanremo, almeno quello col quale mi sono cresciuto…”.