“La Regione Calabria deve ripianare il debito da oltre 17,5 milioni che ha con l’Inrca delle Marche. Entro il 28 settembre Acquaroli deve dirci quando e come verranno restituiti”. È l’appello lanciato da Matteo Ricci, eurodeputato dem e candidato del centrosinistra alla presidenza delle Marche, e dalla consigliera regionale e candidata del Pd, Micaela Vitri, durante una conferenza stampa, ad Ancona, dedicata all’Istituto nazionale di ricovero e cura per anziani (Inrca). Vitri ripercorre la cronologia degli appelli sul tema, a partire da quello dello scorso novembre 2024, quando in Assemblea legislativa la consigliera aveva presentato un’interrogazione nella quale chiedeva alla giunta di capire quali sono “i motivi che hanno portato la Regione Calabria all’esclusione del presidio Inrca di Cosenza dalla gestione sanitaria accentrata e se tale scelta potrebbe non impegnare più la suddetta Regione al ripiano della situazione debitoria del sezionale Inrca di Cosenza nei confronti dell’Inrca Marche”.
“Occhiuto e Acquaroli hanno siglato un accordo, ma non c’è scritto né qual è la massa debitoria, né quando verrà restituita. – attacca Vitri – Entro il 28 settembre devono dirci quando e come verranno restituiti”.
“Sono soldi dei cittadini marchigiani e stiamo parlando di risorse pubbliche in un comparto, come quello della sanità pubblica, dove siamo in grande difficoltà – le fa sponda Ricci – Se vogliono fare i seri mettano i soldi prima delle elezioni, altrimenti sarà un ulteriore tradimento nei confronti dei cittadini marchigiani. Se questo non avverrà, noi saremo in prima linea per avere ciò che ci spetta”.
Di seguito, pubblichiamo un intervento di Carlo Guccione, risalente a febbraio scorso, nel quale si chiedevano lumi su questa vicenda.
“In mancanza delle necessarie indicazioni da parte della Regione, l’Inrca non può procedere all’adozione del bilancio preventivo economico unico 2025 con ogni inevitabile conseguenza. Questo scrive nella determina 23 del 30 gennaio 2025 il direttore generale dell’Inrca. E aggiunge testualmente ‘che l’Inrca si trova pertanto nella oggettiva impossibilità di adottare il sezionale del presidio di Cosenza non avendo elementi cui poter fare riferimento, non avendo nessuna assegnazione da parte della Regione Calabria a copertura dei costi di funzionamento del presidio”. E’ quanto afferma, in una nota, Carlo Guccione, componente della direzione nazionale Pd.
“Un debito – aggiunge Guccione – che si aggira tra i 17 e i 20 milioni, che si è formato dal 2019 ad oggi per la gestione degli anni passati dell’Inrca. Chi lo paga? La Regione Calabria o la Regione Marche? Perché la Regione Calabria non ha messo in atto tutti gli atti amministrativi affinché non si arrivasse ad una massa debitoria così importante? C’è un tentativo della Regione Calabria di occultare il debito, di metterlo sotto il tappeto? Ha paura che aumenti il disavanzo del sistema sanitario calabrese e svanisca, se mai c’è stata, la possibilità di uscire dal commissariamento? Visto che si è tentato attraverso emendamenti presentati in Parlamento, che poi sono stati modificati o bocciati, di cambiare le regole del gioco per l’uscita dal commissariamento i debiti sotto il tappeto dell’Inrca rientra in questa strategia? Si deve fare chiarezza”.
“A chi giova – sostiene ancora Guccione – questo stato di confusione che ancora persiste sia per quanto riguarda la quantificazione del debito e del contenzioso visto che recentemente il presidente ha annunciato che dovrà selezionare un’azienda per la valutazione sui titoli del contenzioso che c’è? Che valore possono avere i bilanci delle Asp di Reggio e di Cosenza approvati senza tener conto dei bilanci precedenti (unico caso in Italia e in Europa) e redatti solo con le sole informazioni note? Si è passati dall’avere bilanci orali ai bilanci a piacere. Cioè bilanci fuffa. Mi auguro che qualcuno non voglia nascondere i debiti per far quadrare i conti della sanità calabrese. È il tempo della verità”.









