Cosenza, continua il dramma dell’Open Space del Pronto Soccorso: pazienti ammassati e cure negate

L’area denominata “Open Space” del Pronto Soccorso di Cosenza, inaugurata lo scorso luglio dopo una ristrutturazione da 1,2 milioni di euro, è al centro di critiche ormai da mesi per le condizioni in cui i pazienti sono costretti a sostare. Presentato come uno spazio moderno e rispettoso dei principi di umanizzazione della cura, l’Open Space ospita ancora oggi decine di barelle stipate in uno stanzone, con un solo bagno per uomini e donne. Secondo Emilia Corea dell’Associazione La Kasbah, le condizioni ricordano i lazzaretti manzoniani, con malati che spesso restano per giorni o settimane in attesa di trasferimento. Particolarmente grave il caso di un migrante ghanese affetto da epatocarcinoma e trombosi neoplastica, abbandonato per oltre una settimana senza cure adeguate, e quello di una donna deceduta il cui corpo è rimasto a lungo in mezzo agli altri pazienti. Le critiche si estendono alla gestione politica e sanitaria della regione, accusata di disumanità e inefficienza. “È una situazione che calpesta quotidianamente la dignità dei malati”, conclude Corea, auspicando un cambiamento radicale nel sistema sanitario regionale. Per completezza di informazione, aggiungiamo una lettera che ci è giunta poche ore fa in redazione. Che è soltanto l’ultima di una già – purtroppo – lunga serie…

COSENZA, OPEN SPACE: STORIE DI ORDINARIO MENEFREGHISMO (https://www.iacchite.blog/cosenza-open-space-pronto-soccorso-storie-di-ordinario-menefreghismo/)

COSENZA, LO CHIAMANO OPEN SPACE MA E’ SEMPRE LO STESSO LAZZARETTO (https://www.iacchite.blog/lettere-a-iacchite-cosenza-lo-chiamano-open-space-ma-e-sempre-lo-stesso-lazzaretto/)

Vorrei cogliere l’occasione, viste e considerate le vicende di malasanità che si stanno susseguendo a raffica tra Cosenza e provincia, per avvisare che se avete i vostri genitori anziani che stanno poco bene evitate di portarli all’ospedale dell’Annunziata perché, dal momento che non ci sono mai posti letto, li depositano in quello che chiamano “OPEN SPACE” e li imbottiscono di quei *Sedativi* di cui avete scritto in questi giorni… Noi abbiamo portato mio padre con fibrillazione e ce lo siamo riportati a casa che sembrava impazzito; vedeva persone volare, aveva allucinazioni di ogni tipo .. se lo lasciavamo un altro giorno lo avrebbero ammazzato loro con questi psicofarmaci (premetto che mio padre è una persona sana di mente e non necessita di questi trattamenti .. ). Lo hanno sedato solo perché voleva alzarsi e andare da solo in bagno ma loro lo dovevano per forza costringere a usare il pannolone… Ho visto morire persone che si lamentavano per ore senza nessuno che si avvicinasse mai a controllare ! Non c’è personale e non c’è umanità ma non c’è neppure la voglia di fare le cose per bene! Fate attenzione!