Ho avuto modo di leggere la lettera inviata dal consigliere comunale, Carlo Guccione, al sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto e al segretario generale dell’Ente, Alfonso Rende.
In passato mi sono occupato anche di questa vicenda, in qualità di presidente della commissione consiliare “Controllo e garanzia”. Ho trovato le considerazioni espresse da Carlo Guccione molto pertinenti, in particolare riguardo alla responsabilità del sindaco rispetto alla condotta dei dirigenti.
La novità è che tale questione, senza ombra di dubbio, viene presa in considerazione addirittura dall’art. 41 comma 14 dello Statuto del Comune di Cosenza, che non lascia spazio ad interpretazione: “Il sindaco nell’esercizio delle sue funzioni di vigilanza acquisisce presso tutti gli uffici e servizi informazioni e gli atti, anche riservati. Egli compie gli atti conservativi dei diritti del Comune promuove, direttamente o avvalendosi dal Segretario Comunale le indagini e verifiche amministrative sull’intera attività del Comune”.
Il successivo comma 15 recita: “Il sindaco sovraintende al funzionamento dei servizi e degli uffici del Comune ed esercita l’alta direzione del personale, nei confronti del quale è abilitato ad adottare provvedimenti cautelativi in presenza di inadempienze”.
Lo stesso art 109 oltre ad attribuire al sindaco anche la nomina dei responsabili degli uffici e dei servizi, per definire gli incarichi dirigenziali e quelli a collaborazione esterna , demanda alle modalità e criteri stabiliti dagli articoli 109 e 110, nonché dai rispettivi statuti e regolamenti comunali.

In sostanza, esiste la concreta possibilità che si possa configurare una sorta di accordo fra il dirigente, il funzionario comunale preposto a tutelare l’Ente e il sindaco, il quale ha permesso, con la sua condotta, che i suoi debiti potessero gravare sulle casse comunali.
Una possibilità non lontana e surrogata dal fatto che il commissario prefettizio ha inteso inviare la documentazione, che contiene la comunicazione di alcune gravi omissioni, alla Procura della Repubblica di Cosenza e alla Corte dei conti.
E’ evidente che le gravi inadempienze sono tornate utili all’utilizzatore finale (il sindaco di Cosenza), che avrebbe potuto porre in essere atti a tutela del Comune e contrastare quei dirigenti da lui stesso nominati. Ma al sindaco Mario Occhiuto non interessa il bene comune. I suoi debiti, pagati dai cittadini di Cosenza, sono in cima alla lista della sua azione amministrativa.
Giuseppe Mazzuca
Ex presidente della commissione “Controllo e garanzia”
del Comune di Cosenza