di Pino Tassi
ENZO ROMEO SI RIVOLGA ALL’UNIVERSITA’ MEDITERRANEA DI REGGIO CALABRIA
E’ del tutto incomprensibile il silenzio da parte del sindaco di Vibo Enzo Romeo e della Giunta sulle osservazioni svolte da associazioni del livello di Italia Nostra e WWF sull’abbattimento di 18 pini in piazza Salvemini a Vibo Valentia. Eppure un loro intervento è necessario perché è tutta l’opinione pubblica che chiede di sapere.
Eppure tanti assessori potrebbero parlare sulla questione. Dovrebbe parlare innanzitutto l’assessore ai lavori pubblici e alla realizzazione del PNRR, potrebbe parlare anche la vicesindaca Loredana Pileggi visto che ha la delega alla riqualificazione urbana e urbanistica, e potrebbe parlare anche l’assessore Marco Miceli visto che ha la delega all’ambiente e al verde pubblico.
Non capisco questa refrattarietà, questo chiudersi a guscio, questa fretta a voler chiudere la questione affermando: se la perizia del nostro agronomo non vi convince fate una controperizia o impugnate l’ordinanza del sindaco davanti al Tar. Perché questo muro contro muro? Saranno le associazioni a decidere quello che vorranno fare, ma intanto perché non dialogare con loro rispondendo alle loro domande?
Alessandro Caruso Frezza, vicepresidente di Italia Nostra, nella sua lettera chiede: 1) rendere pubblica la relazione Tecnica e dalla documentazione delle attività svolte; 2) rendere pubblici gli esiti strumentali ottenuti, albero per albero dei 18 presenti, alla documentazione che accerti l’interferenza di alcuni alberi con l’elettrodotto; 3) che tipo di indagini sono state fatte dall’agronomo nella sua indagine ? 4) in quali giorni e con quale apperacchiatura è stata portata avanti l’indagine ? 5) quali alberi, pur non avendo presentato coefficiente di stabilità in categoria fitostatica D, cioè richiedente l’abbattimento, debbano essere abbattuti ugualmente ? 6) E infine l’analisi costi-benefici dell’abbattimento decretato e gli atti progettuali che indicano i lavori da eseguire su piazza Salvemini”. In piu’ chiedeva massima trasparenza e informazione che dovrebbe essere alla base di una amministrazione che vuole cambiare il modo di amministrare a Vibo Valentia.
In pratica sarebbe interessante sapere, senza voler mettere in discussione la professionalità dell’agronomo, il metodo di analisi che è stato seguito perché anche gli esperti su questo punto sono divisi. Il protocollo S.I.A che valuta la stabilità degli alberi sintetizza la pericolosità dell’albero mediante l’attribuzione di una specifica “Classe di Propensione al Cedimento” (CPC) cui corrisponde una nota sintetica: A trascurabile, B bassa, C moderata, C-D elevata; D estrema. Da ciò che si legge sembra che la perizia abbia dato un valore D, solamente che molti esperti contestano questo metodo CPC perché non è in grado di sintetizzare la reale condizione fitostatica dell’albero. Per cui si preferisce affiancare a questo metodo altri metodi di valutazione a partire dal protocollo di valutazione del rischio arboreo ( VTA) che possono rendere la valutazione dell’albero meglio rispondente all’effettiva stabilità dell’albero. Queste considerazioni non sono mie da provengono da massimi esperti nel campo. Quali metodi di valutazione sono stati usati a Vibo Valentia ?
Mi rivolgo ancora alla sensibilità del sindaco Romeo: sospenda per il momento l’ordinanza e si rivolga alla Facoltà di Agraria dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria per uno studio approfondito.