Catanzaro, Sant’Anna. C’è timore fra i lavoratori per le mosse della Regione. Il responso del Tar sarà decisivo

L’annunciata attivazione di un nuovo reparto di Cardiochirurgia all’ospedale di Cosenza è stato il fantasma che si agitava sullo sfondo. Era impossibile che non se ne parlasse nella riunione che Confindustria Catanzaro ha convocato in sede, per conto della curatela fallimentare del Sant’Anna hospital, fra i sindacati e il Gruppo Citrigno, che con la sua società “Centro clinico Ortensia” ha rilevato il ramo d’azienda della clinica in liquidazione.
Ed è naturalmente impensabile che i lavoratori – una decina i presenti – non abbiano legittimi timori sul proprio futuro: tutti si chiedono di quali posti letto beneficerà il futuro reparto cosentino se fra i 49 accreditati in tutta la Calabria 29 sono pubblici (e sostanzialmente intoccabili) e 20 privati, cioè proprio quelli del Sant’Anna che da tempo non fornisce alcuna prestazione.

La sottolineatura del dipartimento Salute della Regione, mercoledì scorso, non aveva fatto altro che alimentare le paure dei lavoratori che dall’1 gennaio non percepiscono nemmeno la cassa integrazione, ma che pure aspettavano (e aspettano ancora) che le attività della clinica ripartano con la nuova gestione (la quale dovrebbe procedere a riassumerli). Gli ex dipendenti ancora in ballo sono attualmente 95.
L’incontro nella casa dell’associazione degli industriali è stato per certi versi interlocutorio, per altri un minimo rassicurante. Interlocutorio perché tutti aspettano l’udienza con cui il Tar Calabria, il 26 marzo, dovrà esprimersi nel merito sull’accreditamento della struttura: la Regione lo aveva revocato, ma il Consiglio di Stato ha dato ragione ai ricorrenti accogliendo la sospensiva richiesta dal professore Bernardo Mattarella e dall’avvocato Francesco Pitaro (quest’ultimo ha partecipato alla riunione insieme al curatore fallimentare Francesco Manduca).

Rassicurante, poi, per un paio di aspetti: il primo è proprio la pronuncia del Consiglio di Stato, che di fatto ha confermato l’accreditamento; il secondo è il fatto che la nuova gestione, dopo avere investito 3 milioni di euro all’asta (per il primo anno di fitto) sarebbe pronta a partire con tutto ciò che comporta il riavvio delle attività di una clinica cardiochirurgica.

Ieri il “Centro Clinico Ortensia” è stato rappresentato da un avvocato e da un suo consulente, “inviati” della nuova gestione a Catanzaro per gli obblighi di comunicazione ai sindacati previsti dalla legge nei casi di cessioni aziendali. Intorno al tavolo anche il segretario per l’Area vasta della Cgil Funzione Pubblica Marcello Mussari e la Rsa Iolanda Iannelli, il segretario provinciale Uiltucs Saverio Scarpino e la Rsa Carminia Pisanelli oltre al dg Dario Lamanna e Stefano Corea per Confindustria. Nelle settimane scorse, però, lo stesso Alfredo Citrigno e il professore Mauro Cassese, lo specialista individuato per sovrintendere alla ripartenza, sono stati in città per un sopralluogo nella struttura del quartiere Pontepiccolo.

Le mosse della Regione sono state benzina sul fuoco dei timori dei lavoratori, ma fra la pronuncia del Consiglio di Stato e le mosse della nuova gestione rimane un po’ di speranza. Ora si aspetta solo il Tar. Fonte: Gazzetta del Sud