Cetraro. I tentacoli di Orsomarso e del centrodestra su Peppino Aieta? Ai posteri l’ardua sentenza

Cetraro. I tentacoli di Orsomarso e del centrodestra e le resistenze (?) di Peppino Aieta

Sulla politica cetrarese sono molte le notizie che circolano in questi giorni. Al centro dei racconti c’è Peppino Aieta, il furbacchione. Si racconta in particolare – soprattutto in maniera anonima a dire il vero – di un ammiccamento con il centrodestra calabrese e di una cena tenutasi nelle feste natalizie tra Don Masino, l’onorevole Peppino, e udite udite il celeberrimo senatore Orsomarcio (al secolo Orsomarso) in cui si sarebbe stretto un patto nel quale è prevista una candidatura forte di Peppino Aieta al Consiglio regionale nelle file del centrodestra con la sponsorizzazione e il sostegno personale di Orsomarcio…

A dire il vero, Aieta non ha mai nascosto i suoi rapporti con il senatore di Fratelli d’Italia, Fausto Orsomarso. D’altra parte sono note cene e pranzi in quel di Cetraro soprattutto d’estate essendo Orsomarso per metà cetrarese. Ma Cetraro in questo momento è una piazza molto ambita dal centrodestra dopo gli schiaffi presi da Forza Italia e dal Gallo cedrone sul Tirreno (non solo Cetraro ma anche Paola e Scalea) e per il fatto che il centrodestra non riesce a governare Cetraro da quando è apparso sulla scena proprio l’allora giovane rampollo dei socialisti cetraresi, Peppino Aieta, che ha monopolizzato per 10 anni il Comune lasciandolo in eredità ad Angelo Aita, poi battuto dall’asse Pd-Cesareo.

Due volte sindaco e due volte consigliere regionale, Peppino Aieta non ha mai fatto mistero dei suoi legami neanche con Jole Santelli che gli finanziò il teatro comunale e che cita sempre come donna legata a Cetraro.
Fin qui però le questioni riguardano i rapporti personali che ognuno ha e che si sceglie. Diverso è ciò che la politica é capace di fare. E pur avendo spesso polemizzato con Peppino Aieta per essere stato l’alfiere di Palla Palla e di quella fogna che é il Pd e avergli rinfacciato anche a muso duro di certi suoi legami eccessivamente stretti con soggetti tipo il sindaco di Acri, bisogna dire che su certi temi ha sempre avuto una linea trasparente come quando lasciò il Pd in contrasto con Don Magorno.

Insomma non è una pappamolla come Bevacqua Chiù Chiù (lui sì che col Gallo cedrone ha fatto patti…), Irto e tutto il cucuzzaro. É un politico anomalo o se si preferisce atipico perché sa leggere e scrivere e, ci risulta, sia anche benvoluto dai cittadini.
Ma il suo presunto passaggio al centrodestra, così come si sussurra e come sussurrano persino alla nostra redazione (sempre con nomignoli di fantasia tipo… Donjuan per nascondere la provenienza dei messaggi…), significherebbe la sua fine politica ed un’offesa ai cetraresi che si accorgerebbero di aver avuto a che fare con un personaggio pessimo, ambiguo e meschino della peggiore specie, che non sa distinguere, come direbbe Brunori, “tra sangue e vino”. Ma non il vino che di recente ha bevuto in una cena con Orsomarso!

Non vogliamo credere che questo suo ipotetico passaggio sia dovuto alla candidatura a sindaco perché da quel che capiamo vincerebbe anche a capeggiare un gregge. Dunque, perché? Per quale motivo sporcare una storia consegnandosi alla peggiore politica calabrese?
Qualcuno potrebbe dire che Aieta sia puntando alla Regione ma anche puntando a tornare sindaco avrebbe bisogno di aiuti trasversali. Ma qualcuno potrebbe anche obiettare che non ha bisogno di fare accordi con questi visto che il Comune lo vince a mani basse…

In ogni caso, un appiglio per far girare certe voci esiste e noi siamo qui a porre la fatidica domanda: quali accordi ci sono tra Aieta e la Cittadella Regionale visto che si sta stracciando le vesti per non tenere fuori dall’alleanza futura proprio il centrodestra cetrarese? Aieta dovrebbe rispondere a queste domande e chiarire, perché sono tanti i cetraresi che se lo aspettano. Deve dire se è vero o non è vero che si è consegnato o si sta consegnando ad Orsomarso, Occhiuto, Cannizzaro e tutto ciò che questi rappresentano. E speriamo che lo faccia presto per non dare adito ai Donjuan de noantri di pescare nel torbido. Attendiamo fiduciosi.