La notizia era passata sotto silenzio per il gran casino della dichiarazione dello stato di emergenza del sistema ospedaliero calabrese ma rifletteva e riflette ancora in pieno lo stato delle cose. L’Asp di Cosenza ha acquistato due laser Tetra Pro da destinare ai Poliambulatori distrettuali di Amantea e di Rende alla modica cifra di 140 mila euro cadauno per un totale di oltre 280 mila euro. L’operazione è stata giustificata con gli “Obiettivi di Piano” inseriti nei fondi Pnrr ed è semplicemente assurda per come è stata concepita.
Questi laser sono funzionali ad una Chirurgia di emergenza e non certo ai Poliambulatori. Vi sembra possibile che in una struttura come quella di Amantea si possa agire con le tipologie della chirurgia d’urgenza? Come sempre dietro questo acquisto si nasconde ben altro. E noi siamo qui per farvi capire fin dove può arrivare la spregiudicatezza di chi ha in mano le leve del potere.
All’Asp di Cosenza ormai anche gli inservienti sanno che una dottoressa molto vicina al direttore generale Antonio Graziano ormai dal 1° marzo 2024 è al lavoro – si fa per dire – presso il Poliambulatorio di Amantea, come specialista ambulatoriale… Si tratta addirittura della compagna del leggendario Strafalaria, la dottoressa Patricia Valente, che era chirurgo presso il Policlinico di Germaneto, ma adesso si è avvicinata al… compagno in questo caso non solo di vita ma anche di… merende.
36 ore di chirurgia d’urgenza… di solito si chiamano chirurghi d’urgenza perché devono lavorare nel Pronto soccorso, o in reparti di chirurgia d’urgenza, ma non abbiamo mai saputo che c’è chi può diventare chirurgo d’urgenza per un Poliambulatorio con visite prenotate ad un anno… E allora, che chirurghi d’urgenza sono? Come minimo parliamo di uno stipendio regalato! E purtroppo non ci si ferma soltanto allo stipendio. Adesso, a un anno di distanza dal trasferimento della signora Valente, arriva il colpaccio del laser. “Amore, ti ho comprato il laser”: così deve avere annunciato il “blitz” alla sua signora il sempre più impresentabile Strafalaria, convinto che nessuno mai avrebbe avuto il “coraggio” di sputtanarlo. E invece niente, lo scandalo è uscito fuori lo stesso, eccome se è uscito.
Avete capito bene: il direttore generale dell’Asp di Cosenza ha comprato il laser alla sua fidanzata ed è sotto gli occhi di tutti che servirà per pazienti privati e non certo per improbabili interventi di chirurgia d’urgenza in un Poliambulatorio: cerchiamo di essere seri che non abbiamo l’anello al naso come credono loro.
E non è finita, perché – come si legge nella determina – i due laser sono stati forniti da una impresa, la Deka, che in Calabria ha un agente che risponde al nome di Massimo Bozzo ed è facilissimo “scoprire” che questo signore altri non è che il segretario cittadino di Forza Italia a Cosenza nonché storico galoppino dei fratelli Occhiuto. Si parla di 280 mila euro + Iva di affidamento diretto, senza neanche lo straccio di una gara: una forzatura grande quanto una casa. E non c’è bisogno né di un profeta e né di una zingara per capire che questi laser saranno utilizzati per favorire la “solita” attività privata di questi mascalzoni che giocano sulla salute delle persone.
E lo fanno, per giunta, utilizzando i fondi del Pnrr, che dovrebbero essere usati per la prevenzione. Quegli stessi fondi per i quali il parassita che governa la Regione ha chiesto lo stato di emergenza. Ma quale emergenza? Quelle dei suoi amici con fidanzate incorporate? L’emergenza d’amore alla Laura Pausini? Vergogna! Ci sarebbe da annullare immediatamente questa determina scandalosa e speriamo che qualche consigliere di opposizione se ne accorga, anche se non nutriamo nessuna fiducia né nel Pd né nel M5s.
E visto che ci siamo ricordiamo anche qualche altra nefandezza che riguarda il rapporto del direttore generale Graziano con la famiglia della sua fidanzata. Oltre a questa dottoressa molto cara alla malarazza degli Strafalaria, negli ultimi mesi sono stati assunti sempre dal direttore generale Graziano, tramite la società Covisian, la sorella della dottoressa, Stefania Valente, presso il Presidio Ospedaliero Di Paola, imboscata, con stipendio regalato e poi anche il fratello della dottoressa che fa da autista alla dottoressa Riccetti, e organizza sedute non meglio precisate dopo le 19 al palazzo di vetro a Paola.
A dire il vero la storia che trapela negli uffici dell’Asp è che una delle prime angherie che hanno subito i dirigenti soldatini di Graziano appena nominato, era stata proprio quella di dover sistemare il fratello della dottoressa di Graziano, sì insomma suo cognato, in perfetto stile… Meloni! E udite udite, era stato sistemato grazie ad una agenzia interinale che si occupa del Cup, sapete dove? Ma proprio nel feudo di Graziano, a Corigliano-Rossano.
Ma la cosa triste è che il fratello della dottoressa abita sul Tirreno e a Corigliano-Rossano nemmeno ci andava e quindi i soldi glieli mandavano per diritto divino… Ma a quanto pare adesso sta a Paola ed è tuttapposto… Ma si può andare avanti così?












