IO STO CON EUGENIO FACCIOLLA, UOMO E MAGISTRATO ONESTO
di Adriano D’Amico, avvocato
“Quo usque tandem abutere, Catilina, patientia nostra?» «Fino a quando, Catilina, abuserai della nostra pazienza?»
È così che l’8 novembre del 63 a.C. Cicerone apre il suo discorso, tenuto in Senato, riunito eccezionalmente nel Tempio di Giove Statore, alla presenza di Catilina stesso.
Ed oggi, questo mi sento di dire in questo spazio virtuale a quel magistrato campano che ha chiesto tre anni di carcere per il dott. Eugenio Facciolla, già procuratore della Repubblica a Castrovillari al tempo dell’inchiesta sulla Sibari/Sila; già Procuratore della Repubblica a Paola quando chiusero quel ghetto che era l’Istituto Papa Giovanni e quando demolirono le baracche abusive al clan Muto.
Fino a quando abuserete della nostra pazienza? Fino a quando con le vostre logiche destabilizzanti ostacolerete i processi portati avanti con sacrifici immani dai tanti magistrati onesti come il dott. Facciolla.
Non credo sia veritiero l’impianto accusatorio, ma se lo fosse, non mi preoccuperei affatto: il dott. Facciolla si sentiva braccato e perseguitato, avvertiva il pericolo per se e per la sua famiglia; ma non aveva paura del malaffare che aveva combattuto, bensì di alcuni apparati dello stato che questo malaffare avevano coperto, quindi dello stato che aveva servito mettendo a rischio la sua vita e quella della sua famiglia.
Oggi siamo al colpo finale, mortale per il magistrato onesto: la pubblica accusa che gli apre le porte del carcere; e lo fa nello stesso giorno in cui il sig. Muto viene rimesso in libertà; sembra la trama di un film, ma è la pura realtà.
Io non so se il dott. Facciolla lèggerà questo post; so, però, che dovremmo scendere in piazza e protestare con veemenza rispetto a questo ennesimo attacco alla democrazia, alla libertà.