di Ilaria Cucchi, deputato Avs
No, l’aggressione degli agenti al giornalista Gabriele Carchidi, al quale va tutta la mia solidarietà, non è un fatto “locale”.
È il risultato diretto del clima che si respira oggi in Italia.
Pensiamoci un attimo.
La campagna di intimidazione contro il giornalismo e la libertà di stampa; l’attacco incessante ai diritti portato avanti a furia di Pacchetti sicurezza; la costante legittimazione senza se e senza ma delle forze di polizia, al punto da evocare uno Stato di impunità per gli agenti.
Dove portano, se non a quello che è successo a Cosenza?
Tutto questo in Italia succede a reti unificate, nelle strade, sui canali social. Ogni giorno. Anche in pieno giorno, come testimonia la violenza contro Carchidi. Perché chi sente di essere sopra la legge non ha problemi a mostrarsi, in pubblico, a viso aperto.
Anzi vuole farlo appositamente, affinché sappiamo tutte e tutti a cosa andiamo incontro.
L’abbiamo già visto. Vogliono farci avere paura. Perché la tensione chiama repressione, la rende un male necessario agli occhi dei cittadini.
Sui fatti di Cosenza presenterò un’interrogazione. Voglio una condanna chiara, in una sede istituzionale, di quello che è successo. Voglio accertare le responsabilità, voglio la verità.
Ma non mi basta.
Dobbiamo prendere posizione tutte e tutti. Farci sentire. La rete no ddl sicurezza sta mobilitando le forze per una prossima manifestazione. Sarà un momento decisivo per alzare la voce e dire no al clima di tensione.
L’alternativa c’è. Dobbiamo volerla