Cosenza, polizia violenta. Vittorio Pecoraro (Pd): “Garantire il diritto all’informazione”

Caro Gabriele,

non ho avuto modo di parlare direttamente con te né con altri coinvolti nella vicenda, e per questo mi sono finora affidato al massimo rispetto e alla lettura attenta delle ricostruzioni giornalistiche.

Le immagini del tuo fermo a Cosenza colpiscono. È evidente che si è trattato di un intervento fisico, e credo sia doveroso esprimere, prima di tutto, una solidarietà umana nei tuoi confronti. Spero sinceramente che tu stia bene, che le eventuali conseguenze fisiche siano lievi e che anche sul piano psicologico tu possa affrontare e superare serenamente quanto accaduto.

In uno Stato di diritto, ogni azione coercitiva va sottoposta a verifica, con trasparenza e rigore. Non si tratta di mettere in discussione il ruolo fondamentale della Polizia di Stato, che svolge una funzione essenziale nella nostra società, spesso fra mille difficoltà. Come ricordava Pasolini, “i poliziotti sono figli di poveri”, lavoratori come tutti gli altri – e questo sguardo non va mai dimenticato.

Ma proprio per questo è importante distinguere tra l’istituzione e le responsabilità individuali, vigilando affinché ogni intervento avvenga nel pieno rispetto della legge e della dignità delle persone. Sarà compito delle indagini interne e dell’autorità giudiziaria verificare con precisione i comportamenti messi in atto.

Al tempo stesso, è fondamentale garantire che non vi sia nemmeno l’ombra che qualcuno venga colpito per le proprie opinioni, anche se forti, polemiche o scomode.

Lo penso da tempo e continuerò a sostenerlo con convinzione: mai il carcere per i giornalisti, mai la repressione del dissenso attraverso il codice penale. È tempo di depenalizzare definitivamente le opinioni e le parole, anche quando urtano o disturbano. E di riconoscere a tutti — anche a chi fa informazione in forme nuove, attraverso blog, social, video — le tutele fondamentali che spettano a chi esercita il diritto di critica e di informazione.

Non entro nel merito delle tue posizioni, che spesso dividono e con cui non sempre mi trovo in sintonia. Ma i diritti valgono soprattutto per chi è fuori schema. Davanti alla legge dobbiamo essere tutti uguali, tutti protetti, tutti liberi. E il modo in cui difendiamo questa uguaglianza oggi dirà molto sulla qualità della nostra democrazia domani.

Un saluto,
Vittorio Pecoraro, segretario provinciale Pd