𝐋’𝐚𝐩𝐩𝐮𝐧𝐭𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐞̀ 𝐢𝐦𝐩𝐨𝐫𝐭𝐚𝐧𝐭𝐞, 𝐧𝐨𝐧 𝐦𝐚𝐧𝐜𝐡𝐢𝐚𝐦𝐨𝐥𝐨!
Oggi sabato 𝟏𝟎 𝐦𝐚𝐠𝐠𝐢𝐨 𝐚 𝐂𝐚𝐭𝐚𝐧𝐳𝐚𝐫𝐨 𝐚𝐥𝐥𝐞 𝟏𝟓 𝐞 𝟑𝟎 𝐬𝐢 𝐭𝐞𝐫𝐫𝐚̀ 𝐮𝐧𝐚 𝐠𝐫𝐚𝐧𝐝𝐞 𝐦𝐚𝐧𝐢𝐟𝐞𝐬𝐭𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐥𝐚 𝐒𝐚𝐧𝐢𝐭𝐚̀ 𝐜𝐚𝐥𝐚𝐛𝐫𝐞𝐬𝐞!
𝐀𝐛𝐛𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐦𝐨𝐥𝐭𝐨 𝐝𝐚 𝐝𝐢𝐫𝐞 𝐞 𝐚𝐧𝐜𝐨𝐫𝐚 𝐝𝐢 𝐩𝐢𝐮̀ 𝐜’𝐞̀ 𝐝𝐚 𝐟𝐚𝐫𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐫𝐢𝐜𝐨𝐬𝐭𝐫𝐮𝐢𝐫𝐞 𝐢𝐥 𝐝𝐢𝐫𝐢𝐭𝐭𝐨 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐒𝐚𝐥𝐮𝐭𝐞 𝐞 𝐮𝐧𝐨 𝐒𝐭𝐚𝐭𝐨 𝐒𝐨𝐜𝐢𝐚𝐥𝐞 𝐝𝐞𝐠𝐧𝐨 𝐝𝐢 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐨 𝐧𝐨𝐦𝐞.
𝐏𝐨𝐫𝐭𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐢𝐧 𝐩𝐢𝐚𝐳𝐳𝐚 𝐢𝐥 𝐧𝐨𝐬𝐭𝐫𝐨 𝐝𝐢𝐬𝐚𝐩𝐩𝐮𝐧𝐭𝐨, 𝐥𝐞 𝐯𝐨𝐫𝐚𝐠𝐢𝐧𝐢 𝐞 𝐢 𝐯𝐮𝐨𝐭𝐢 𝐝𝐞𝐥 𝐬𝐢𝐬𝐭𝐞𝐦𝐚 𝐬𝐚𝐧𝐢𝐭𝐚𝐫𝐢𝐨 𝐜𝐚𝐥𝐚𝐛𝐫𝐞𝐬𝐞 𝐞 𝐩𝐨𝐢 𝐩𝐫𝐨𝐩𝐨𝐧𝐢𝐚𝐦𝐨, 𝐫𝐢𝐩𝐚𝐫𝐭𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐞 𝐜𝐨𝐬𝐭𝐫𝐮𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐢𝐧𝐬𝐢𝐞𝐦𝐞!! (Cgil Calabria)
di Flavio Stasi, sindaco di Corigliano-Rossano
In Calabria da tempo non manca soltanto un servizio sanitario di qualità, manca l’idea stessa di Servizio Sanitario e di conseguenza non esiste un percorso politico ed amministrativo per realizzarlo davvero.
Le conseguenze sono sotto gli occhi, anzi, sulla pelle di tutti noi. L’emigrazione sanitaria è tornata ai livelli pre-covid, ma c’è un fenomeno ancor più grave in un costante evoluzione: è la rassegnazione sanitaria.
Sempre di più sono i Calabresi che non potendosi permettere viaggi della speranza o la sanità privata, rinunciano alle cure. E’ per questa assenza di idea di Servizio Sanitario che, piuttosto di avviare delle riforme strutturali di breve e lungo periodo, si continuano ad inseguire commissariamenti, doppi commissariamenti, poteri speciali e deroghe, inutili per dare servizi ma molto utili per distribuire soldi, in quantità spropositata.
Mentre si continuano a distribuire fondi colossali alla sanità privata, in Calabria un posto letto ospedaliero costa tre volte di più della media nazionale, spesso imbrigliati in formule bizzarre che murano sempre a profitti privati, e non si ha la minima idea di come invertire questa rotta. Non si parla di redistribuzione dei servizi, di riorganizzazione delle strutture sanitarie, di rivisitazione dei modelli che abbiamo importato maldestramente negli ultimi due decenni e che si sono rivelati un fallimento colossale. Al contrario si pensa di proseguire sulla strada del disastro con proposte come Azienda Zero, esasperando i problemi piuttosto di invertire la rotta.
Ed allora ben venga la concretezza di una mobilitazione sociale e culturale, trasversale, di dignità dei calabresi e di coloro che amano questa terra e l’hanno scelta per viverci, in contrapposizione non con una parte politica, bensì con l’insostenibile inconcludenza degli annunci. Come sindaci non possiamo non rispondere ed essere presenti rispetto ad una manifestazione, quella del 10 maggio, che non parla di altro se non di ciò che viviamo, attraverso noi stessi e le nostre comunità, quotidianamente.