Demansionamenti fino a due livelli, perdite salariali fino a 12.000 euro annui e condizioni di lavoro inaccettabili per i lavoratori ex Abramo confluiti in Konecta. A denunciarlo sono i deputati del Movimento 5 Stelle Vittoria Baldino, Anna Laura Orrico e Riccardo Tucci con un’interrogazione parlamentare rivolta ai ministri del Lavoro, delle Imprese e della Pubblica Amministrazione, i deputati chiedono al Governo di intervenire sulle gravi disparità di trattamento segnalate dai dipendenti ex Abramo Customer Care, oggi impiegati da Konecta R S.r.l. nella commessa pubblica per la digitalizzazione delle cartelle cliniche in Calabria.
Come riportano i parlamentari 5 Stelle, l’accordo riguardava 291 lavoratori di Palermo, Montalto Uffugo e Crotone che sono stati assunti a parità di condizioni sulle commesse TIM Business e Fibercop; altri 560 lavoratori di Crotone, Catanzaro e Montalto Uffugo sono stati destinati alla digitalizzazione delle cartelle cliniche promossa dalla Regione Calabria, con TIM, il Poligrafico dello Stato e la Presidenza del Consiglio.
Perdite salariali
“L’accordo siglato presso il MIMIT il 20 dicembre 2024 garantiva continuità occupazionale, contrattuale ed economica a tutti i lavoratori – spiegano Baldino, Orrico e Tucci – Oggi, invece, circa 700 dipendenti subiscono demansionamenti fino a due livelli, perdite salariali fino a 12.000 euro annui e condizioni di lavoro inaccettabili”.
I parlamentari sottolineano il trattamento discriminatorio tra chi opera su commesse private (TIM e Fibercop) e chi è impegnato nel progetto pubblico di digitalizzazione: “Nel primo caso gli accordi sono rispettati, nel secondo no”.
Sede Crotone inadeguata
Al governo i parlamentari del Movimento 5 stelle rivelano: “I lavoratori assegnati alla sede di Crotone risulterebbero ulteriormente penalizzati: sarebbero costretti a operare in turni estesi dalle ore 7 alle ore 23, domeniche e festivi inclusi, non per esigenze operative o contatti con l’utenza, ma per una evidente inadeguatezza logistica della sede assegnata”.
Inoltre, secondo Baldino, Orrico e Tucci “sarebbe emerso che, nonostante la strategicità dell’attività e l’impegno economico delle istituzioni pubbliche, i dipendenti della digitalizzazione sarebbero stati assunti da Konecta R S.r.l. e non da Konecta Italia S.p.A., generando preoccupazioni sulla solidità occupazionale futura, una volta completato il processo di digitalizzazione”.
“Ulteriori timori aggiungono i 5 stelle calabresi – nascono dalla possibilità, paventata da fonti sindacali, che i lavoratori attualmente impegnati sulla commessa TIM possano essere trasferiti alla commessa di digitalizzazione, subendo così lo stesso declassamento contrattuale dei colleghi già coinvolti”.
Verificare applicazione accordi
“Chiediamo che il Governo – concludono Baldino, Orrico e Tucci – verifichi la corretta applicazione dell’accordo di transizione tra Abramo e Konecta, in particolare in relazione al rispetto delle condizioni economiche e normative per tutti i lavoratori coinvolti, attivi immediatamente un’ispezione attraverso l’Ispettorato Nazionale del Lavoro per accertare eventuali violazioni contrattuali e discriminatorie e che convochi un tavolo istituzionale di crisi, coinvolgendo anche la Regione Calabria, per garantire che nessun lavoratore venga lasciato indietro o declassato ”, concludono i deputati.
“Le risorse pubbliche non possono essere usate per peggiorare le condizioni dei lavoratori. Non si costruisce innovazione con lo sfruttamento. Non si digitalizza la sanità calabrese precarizzando il lavoro.”









