Cosenza Calcio. Guarascio spacca di nuovo la tifoseria: testa di legno (con “Olive”) o Capi i Lupo?

La tifoseria era già divisa. Come al solito. Non riusciva a capire chi fosse il misterioso acquirente sdoganato da Guarascio nel suo tragicomico comunicato post retrocessione. Non capiva chi dovrebbe rilevare il fitto del ramo d’azienda del Cosenza Calcio e chi dovrebbe accollarsi i debiti, dopo la falsa ricapitalizzazione messa nero su bianco dal patron e tuttavia sufficiente per iscrivere la squadra al campionato di Serie C, 

Citrigno si era già chiamato fuori, ma non mancavano già a meta maggio le ipotesi alternative. C’era la pista romana, che avrebbe portato a una cordata della quale faceva parte anche l‘ex rossoblù Biagioni e un amico del sindaco che avrebbe fatto da intermediario con il presidente ma aveva ripreso vigore anche la pista araba, quella del famigerato fondo che evoca le mille e una notte. Ma che invece fa capo a due faccendieri cosentini che tutti conoscono e a uno di Praia travestito da arabo ormai già sputtanato e dei quali non c’è manco bisogno di rifare i nomi, che sono sponsorizzati da un giornale “parente” e da un pezzo di tifoseria che probabilmente non ha capito la “manovra”.

Ma se c’era chi pensava e pensa ancora a una trattativa in qualche modo reale, non mancano quelli che non ci credono e paventano la triste ipotesi della testa di legno, utile a portare a un fallimento indolore la società e a rastrellare il fondo del barile. Un prestanome, magari anche mascherato, per continuare a gettare fumo negli occhi, contando sul tacito assenso della paranza politica, senza nessuna esclusione. Da quella di Roberto Occhiuto e della destra a quella di Nicola Adamo della sinistra per finire a quella di Pasquale Tridico, un nome una garanzia. Ed ecco che – sputa che ci indovini – è arrivata la “soffiata” attraverso i media che fanno finta di attaccare Guarascio ma in realtà gli leccano il culo, fino al punto di indicare nome, cognome e indirizzo del presunto nuovo acquirente che – udite udite – lascerebbe persino in società con una quota di minoranza Garganella… Senza entrare troppo nel merito, riportiamo solo che il soggetto si chiama… Oliva. 

I tempi sono stretti. Come al solito. E adesso c’è da fare la… squadra. Viene davvero difficile pensare che un acquirente che non abbia la “testa di legno” si presti a questa “tarantella” con un solo obiettivo: proteggere il delicatissimo deretano di Guarascio. E infatti ecco che sono spuntate le… Olive. 

Per essere ancora più espliciti: sul conto corrente della società stanno arrivando il “paracadute” della Lega di Serie B che ammonta a circa 1 milione 200 mila euro e i soldi del minutaggio degli Under 23: secondo voi Guarascio li lascia alla “nuova” proprietà? 

Perché davvero non si capisce come un imprenditore che abbia la testa sulle spalle e non di “legno” possa svenarsi per pagare i debiti del patron, mettergli a posto le carte e poi imbarcarsi nell’impresa di riportare il Cosenza in Serie B. Qualsiasi imprenditore con un minimo di sale in zucca lascerebbe sprofondare il “mago” per ricominciare daccapo. Ma qui ci beviamo tutto, anzi ci azzuffiamo pure tra di noi per dire “io l’avevo detto” e allora eccoci qui a parlare di arabi, di romani, di “Olive” e chi più ne ha più ne metta quando invece Guarascio ancora una volta ci sta prendendo in giro. Testa di legno o Capi i Lupo? Questo è il dilemma che continua ad agitare in queste ore la tifoseria del Vecchio Lupo. La soluzione la conosceremo a breve e non potrà prescindere dallo spessore del misterioso acquirente. Le scommesse sono aperte, fate il vostro gioco…Â