Calabria incappucciata. Ecco cosa c’è dietro la presentazione del libro contro il Cinghiale nello stand della Regione. E Occhiuto diventa “coniglio”

In Calabria nulla è come appare. Il nostro mantra va avanti ormai da anni ed è indispensabile per capire certe dinamiche che magari agli occhi dei meno sgamati sembrerebbero addirittura “positive” per la nostra terra.

Oggi ci occupiamo della partecipazione della Regione Calabria al Salone del Libro di Torino perché c’è una bella storia che va raccontata bene e non superficialmente o strumentalmente come qualcuno sta facendo in queste ore. I media di regime, sapientemente “addomesticati”, stanno riportando la notizia che tale Caterina Capponi ha fatto arrabbiare, ma arrabbiare forte il presidente Occhiuto, alias il Cazzaro di Calabria. Molti non lo sanno ma questa Caterina Capponi da 10 mesi circa è l’assessore alla Cultura della Regione Calabria in quota Lega. E non solo… Ma ci ritorniamo tra un attimo. Prima è doveroso spiegare il motivo della presunta “arrabbiatura” del presidente Cazzaro.

Non ci crederete ma nel programma di presentazione di libri di autori calabresi al Salone del Libro di Torino, è stato inserito il libro “VERGOGNA”, che tratta della vicenda dell’ex parlamentare Cinquestelle Elisa Scutellà, cacciata dalla Camera dopo un truccatissimo riconteggio delle schede per fare entrare al suo posto Andrea Gentile, diretto discendente della dinastia dei Cinghiali di Cosenza, ovvero i fratelli Tonino e Pino Gentile. Il rampollo è entrato in quota Forza Italia e dunque dare spazio a qualcuno che attacca… Forza Italia nello stand della Regione Calabria è quantomeno “strano” per non dire “folle”. Ed è francamente difficile capire come mai Occhiuto si sia prestato ad una manovra del genere, sicuramente imbarazzante per il suo partito corrotto fino al midollo.

L’aspetto che le cronache giornalistiche di regime hanno messo in evidenza è quello di un presidente incazzato nero fino al punto di avere chiesto più volte all’assessora Capponi di togliere la presentazione del libro sulla vicenda della Scutellà. Ma si tratta solo di operazioni di facciata perché in realtà Occhiuto sa benissimo che questa operazione si doveva fare e come succede spesso di questi tempi è stato costretto a piegare la testa.

La rappresentazione dell’assessore Caterina Capponi che resiste “stoicamente” ai molto presunti diktat di Occhiuto è falsa come i soldi del Monopoli e adesso vi spieghiamo perché. Innanzitutto, dovete sapere che l’assessore Capponi non è una qualsiasi, ma entra in giunta regionale non solo in quota Lega ma soprattutto in quota massoneria, essendo la moglie di un potente “fratello” al quale non si può dire di no.

CALABRIA, LA MOGLIE DEL MASSONE NELLA GIUNTA (https://www.iacchite.blog/calabria-la-lega-impresentabile-piazza-addirittura-la-moglie-del-massone-nel-robertino-bis/)

Fatta questa doverosa premessa, passiamo al libro della presunta discordia. Sia il suo autore, il giornalista Francesco Kostner, sia l’editore Walter Pellegrini, sono “pezzi da 90” nelle simpatie – diciamo così – della massoneria calabrese e hanno un rapporto a dir poco privilegiato con la famiglia Occhiuto. Tanto che Mario, il fratello del governatore, figura addirittura nel Cda della Fondazione che alimenta le iniziative editoriali della “Pellegrini”. Per non parlare dei fruttuosi rapporti affaristico-istituzionali della casa editrice con l’estabilishment della Regione Calabria e con l’indiscusso “protettore giudiziario” dei fratelli Occhiuto ovvero Nicola Gratteri. Insomma, Occhiuto non poteva certo opporsi o mettersi di traverso alla presentazione di questo libro, per quanto indigesto al suo alleato Cinghiale. E di conseguenza era più che mai opportuno far trapelare all’esterno la sua falsa incazzatura per la manovra massonica che ha portato il libro alla clamorosa ribalta del Salone di Torino nello stand di Occhiuto.

Torniamo allora alla presunta eroina tutta d’un pezzo Caterina Capponi, che alla inaugurazione dello stand ha cinguettato giuliva: “Nel nostro stand tutti hanno diritto di parola. Questo stand non è solo un punto espositivo: è una casa aperta”. Ccuri cazzi diremmo a Cusenza… Una dichiarazione più falsa e ipocrita di questa non è mai esistita: mentire sapendo di mentire. Ma questi sono i soggetti che governano la nostra terra e noi più che sputtanarli non possiamo fare.

E dire che il nostro Cazzaro si stava appena riprendendo da un’altra colossale figura di merda come quella della mancata costituzione di parte civile della Regione al processo contro i militari graduati della Finanza dopo… averla annunciata a mo’ di asino ragliante.

Salvini e Wanda Ferro, per farsi belli con i sindacati delle forze dell’ordine, gli hanno fatto due telefonate di fuoco non appena hanno saputo che la Regione Calabria aveva annunciato di costituirsi parte civile contro alcuni graduati della Guardia di Finanza e della Guardia Costiera per i tragici avvenimenti di Cutro. E anche in questo caso il Cazzaro di Calabria si è messo subito sull’attenti e nello spazio di poche ore ha fatto ritirare la costituzione di parte civile facendo fare a tutti noi una figuraccia. E infatti tutta la stampa nazionale ha riportato la notizia facendo conoscere a tutta Italia la “schiena dritta” del nostro Cazzaro. Roberto Occhiuto, dunque, nel breve volgere di pochi giorni, si è guadagnato il titolo delle tre C. Il Cazzaro Coniglio di Calabria… ovviamente incappucciato. Siamo tutti fratelli, compà!